Varie
Il prezzo
Non ha prezzo ascoltare la notte, lontani dalla città e dall’umano scalpicciare d’umanità incazzata, etnia alla quale anche io appartengo .
“Non mi hanno ancora corrisposto un anno di insegnamento ma le tasse, quelle sì che le ho pagate persino su quell’importo che non ho visto ancora. Succede a molti italiani, è il nostro tempo e la crisi è mondiale. I re del Mondo si dice si stiano occupando di noi, grazie a Dio campo con poco in fondo perché ho scelto di fotografare il mondo anziché amministrare una finanziaria, vender appartamenti e titoli o fare l’ industrialotto che sposta tutta la fabbrica “in Romania che là la manodopera costa meno”.
Invece di mete esotiche, ho scelto di trascorrere 25 giorni a fare manutenzione della casa di campagna: dare l’impregnante agli infissi e alla baracca/legnaia che sembra una baita, svecchiare le cose negli armadi, riporre coperte e cuscini ancora buoni in scatole con la canfora, fare legna mai riuscissi a trovare tre giorni l’inverno. E ancora, piantare ortensie e risistemare con la complicità dello zio un cancelletto verso gli alberi e una panchina azzurra che in trent’anni era marcita. Scrivere poco rispetto al previsto e fotografare un po’, accogliere gli allievi per una tre giorni di fotografia a cavallo del ferragosto…chiaccherare con Walter sull’uscio dopocena di vita e di nidi di vespe veder Alice perdere il dente un’ora dopo che l’avevo fotografata per gioco.
Non ha prezzo seguire con gli occhi lo sguardo immalinconito di mio padre che guarda alberi, foglie e pietre che sembra trattengono il fiato di chi è scomparso: Nerina, Zaira e altri nomi che contraltano l’esotismo da due soldi di nomi strappati a telenovele .
Non ha prezzo guardare tua madre che legge o dorme sul letto come lei fece a suo tempo quando eri un bambino irrequieto con i riccioli che non voleva mangiare, non voleva dormire e si divertiva con la fionda o a fare castelli e cunicoli con i ballini nella stalla dello zio Giuseppe.
Non ha prezzo ascoltare la notte ,il rumore di un vento tiepido che muove le foglie del tiglio, nascondersi dietro la finestra per spiare gli uccelli che vengono a bere l’acqua dalle foglie, novelle scodelle, debitamente riempite dall’innaffiatura serale.
Non ha prezzo il caffèlatte il mattino e la cacca con un libro tra le mani guardando fuori dalla finestra le foglie avvizzite e gialle dell’amarena per l’anno secco anziché la tua dirimpettaia di condominio che stende i panni. Camminare più tardi, scalzi tra le foglie d’acacia saltando le lucertole che sfrecciano come delle saette in un cielo tempestoso, pisciare nell’erba perché sei immerso nel verde e farlo lontano come da ragazzino prima che arrivi, se mai giungerà, il tempo in cui te la farai sui piedi e poi nelle braghe.
Non ha prezzo accompagnare la tua malinconia “en plein air “con le trentuno canzoni di Nick Drake che salgono al cielo e piacciono persino ai muli e alle mucche che mi guardano ferme al di là dello steccato aspettando che porti loro bucce di patate e di cipolla.
Ha un prezzo altissimo la malinconia di lasciare i luoghi che ami, gli amici che salgono in cielo prima del tempo, gli allievi che partono felici perché gli hai dato da mangiare, da dormire e da fotografare, gli amori che si sono consumati in città come nelle campagne ….. il mangime lanciato con le mani ai polli….il profumo che aveva il bucato che mia nonna stendeva tra i meli.
foto di Ciro Piscitelli
4 Comments
alessandra
e non costa niente leggerti! Bello!
Uccio
Mi emoziona sempre leggerti ma questa volta gratis te lo voglio ridire.
Franco Zaio
Bello questo post, Alberto. Condivido molte cose, ora che ho molto tempo libero: mi hanno licenziato! Sto spargendo la voce, anche per trovare delle alternative (ho 2 figli!). Ciao Alberto,buon tutto
albertoterrile
Franco la cosa mi sgomenta…..licenziato, mi permetto un “Che pezzi di MERDA”…chi prendono un ventottenne stagista al quale poi promettere se sara’ bravo un vero posto salariato oppure un’altro con cui giocare a dama? Ti diro’ io come fotografo non lavoro quasi piu’ le cover per i dischi le vogliono a pochissimo a teatro ci sbattono o miei allievi o inossidabili AMICI FIDELIZZATi, la danza contemporanea e’ (ma dove cazzo e’ la roba accentata su queste tastiere islandesi?) in crisi da almeno 18 anni come fondi….una tragedia. Oggi guardo la posta per il primo giorno (sono in Islanda dal 28) e ooooops dagli USA mi chiedono per una buona causa (ovvero GRATIS) la possibilita’ di utilizzare una mia foto per una campagna….insomma a 51 anni ci si ritrova come a 24 quando un prof universitario, direttore oggi di un istituto,allora anche direttore editoriale di una casa editriceGENOVESE,fondatore di un teatro assai famoso con due lunghe basette mi disse in sede pagamento: vede Terrile noi abbiamo pensato di proporle un’iniziativa promozionale FIRMANDO LA COPERTINA DEL LIBRO COL SUO NOME….
Risposi: Non e’ promozione signor B…. si chiama DIRITTO D’AUTORE. :-)))
Morale :NON C’E LAVORO PER MOLTI,PARTICOLARMENTE PER QUELLI DI 40/50 CHE DOVREBBERO COSTARGLI DI PIU’ DI UNO STAGISTA….che dire? Avevano ragione i punk FUCK THE SYSTEM…ora che il sistema del denaro sta crollando sara’ ancora piu’ divertente. Ho parlato giorni fa con un giornalista di DUSSELDORF,stessa situazione…in aereo con un filmaker di Orange County…idem pure la’…..Se sento qualcosa di lavorativo ti dico….AVANTI TUTTA!