Varie
Sottoesposto
Nell’epoca della sovraesposizione mediatica,ho fatto mio l’assunto di Gandhi, “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”. Ho preso quindi due miei Angeli che non erano mai stati esposti e li ho collocati in una mostra inaugurata pochi giorni prima in Rocca a Montese, in provincia di Modena. Montese è un piccolo paese nascosto tra le montagne dell’appennino toscoemiliano
Ieri sera li ho smontati, pochi giorni prima che la mostra venisse disallestita….nessuna traccia sulla rivista che pubblicizzava l’esposizione, nessun segnale attraverso gli spazi che gestisco in rete, solo il silenzio che dovrebbe accompagnar l’Arte.
Oggi che le opere vengono mediamente create in funzione della mostra o dello spazio che verrà concesso senza snobismo alcuno ho voluto andare controcorrente e dare un piccolissimo segnale alla mia maniera.
Le opere parlano da sole , hanno vita autonoma e romanticamente o idealisticamente incontreranno ( forse) il giusto sguardo, quello di chi sa “riconoscere” . L’ Arte dovrebbe essere una vocazione non un mestiere o una modalità per farsi belli al cospetto degli altri.
Ho messo quei due Angeli lì con lo spirito con cui ( e senza minimamente volermici paragonare) qualcuno infinitamente più grande ha disposto i fiori su un sentiero di montagna.
Forse qualcuno farà quella via e allora potrà incontrarli, gioire per la bellezza dei petali, per il colore o il profumo. Esiste però anche una seconda possibilità, quella che nessuno passi di lì nel breve tempo della loro esistenza.
Ps:
Sempre più spesso mi sento chiedere:- Cosa pensi di questa foto, di questo taglio, di questo album? A volte mi sottopongono immagini malamente rielaborate e altre forme di audacia made in Photoshop.
Credo sarebbe opportuno fare un passo indietro e provare a interrogarsi su altre cose:, la prima e più importante: il senso di un’immagine, ovvero cosa stiamo rappresentando senza sederci troppo comodi solo su “inquadratura e gestione della luce”.
Un passaggio ulteriore potrebbe essere quello di interrogarsi sul “perché facciamo Arte”.
Troppi lo fanno unicamente per mostrarsi e cercare il consenso . Questo spesso va a discapito di quella che dovrebbe o vorrebbe essere una forma d’espressione dell’uomo.
Il successo può arrivare come no ma è poi così importante al punto di sacrificare l’essenza di ciò che vorremmo dire?
foto di Ciro Piscitelli 16 agosto 2012
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