Riflessioni fotografiche
Nelle vene dell’ Arcobaleno
Imperterrito, come se il tempo non esistesse, perché così è, continuo a fare le stesse fotografie da trent’anni. Non me ne importa nulla se non sarò colui che guida sintattiche rivoluzioni. Non me ne importa nulla del borsino del pubblico, la vita ha movimento sinusoidale.
Fotografo per conoscere, fotografo perché è un gesto per me connaturato al respiro quanto al passo con il quale procedo. Sono stato giovane, animato dalla volontà di emergere come tanti. Ho scoperto che per spiccare il volo più che “esser bravi” occorrono le giuste congiunzioni, leccare culi e assecondare la volontà di tutto quel ciarpame che anima il sottobosco dell’Arte. Che fatica passare da un’inaugurazione all’altra, fingersi interessato e stupefatto per quello SPUTO ROSA in resina e metallo che ha scosso le coscienze nell’ultima rassegna parigina.
Il mercato dell’Arte oggi, senza soldi è se vogliamo peggio di ieri.
Non me ne importa nulla se non sarò colui che guida sintattiche rivoluzioni nel campo dell’Arte, faccio le mie fotografie, scrivo e insegno con forza e umiltà. Navigo spedito nelle vene dell’arcobaleno.
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