Sulla fede
LE GENERAZIONI NEL CIELO
“ hai provato tante altre soddisfazioni che non ti hanno reso felice, guarda a me dalle tue necessità , dalle miserie , con le tue incertezze e angosce perchè porto la Luce ”
,Mi chiamo Alber(t)o e, vuoi l’età, non ricordo più dove venni piantato, successe più volte anche se voi penserete non è cosa comune per uno che dovrebbe aver le radici ben salde per terra e i rami sempre protesi in alto verso il cielo.
Mi chiamo Alber(t)o, amo il sole e lui riconoscente, mi è accanto sempre, che il cielo sia velato o terso, lui c’è .
Quando ero appena nato piansi tanto quando per la prima volta giunse la notte e con lei il buio. Pregai tutta notte sommessamente e scricchiolai nei rami come fossi un Alber(t)o vecchio, mi torcevo dalla disperazione , persi due foglie appena germogliate perché non conoscevo la canzone dei giorni.
Il sole ricomparve al mattino e da quel momento cominciai a credere che le preghiere esaudivano i cuori puri.
Nacque proprio allora l’amore tra me e il sole che mi nutriva, mi cresceva, mi carezzava e se era il caso mi canzonava un poco :- “ Di notte scappo e tu, prendi freddo, soprattutto d’inverno”
Quando, all’alba di un nuovo giorno, arrivava da lontano con la sua luce io fremevo di gioia e muovevo le mie verdi foglie mentre i distratti pensavano fosse solo un piccolo refolo di vento.
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