mitografia del quotidiano
Gli spazi emotivi della luce
30 novembre 2017 Sala Dogana guardando verso l’alto la nostra clip The sky’s gone out
Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se anche raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perduto la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare l’universo.
M Yourcenar
Gli spazi emotivi della luce non è solo una frase che connota la mostra che curiamo a Sala Dogana con Liliana Iadeluca e raccoglie 5 anni d’esperienze didattiche sul light painting ma molto, molto,s di più.
L’alternanza luce e buio ( o notte, se preferite ) è argomento dibattuto dall’alba del mondo. Questo ritmo tra i due poli è l’esperienza dell’immagine quanto della sua assenza.
Io vivo di luce. Vivo per la luce. Esisto grazie alla luce. Attraverso di questa scrivo le mie piccole storie fatte di fotografia, racconti minimi che parlano di esseri che inducono a rivolger lo sguardo “verso l’Alto” per staccarci dall’orizzontalità del vivere.
Scrivevo…
Come in un eterno abbraccio “una fotografia” ricorda per me i giorni di luce.
Una pellicola caricata nell’alba dorata di più di ventisei anni fa da un ragazzo ha fissato “un campo” ma anche tutte le persone che gli gravitavano attorno. Molte di quelle forme hanno dismesso la terza dimensione in un’alchemica trasformazione: la migrazione verso l’assoluto.
1990 Iola
Oggi, sono ancora qui.
La mia età di mezzo si lascia cullare dalla luce, s’inebria per il profumo dell’erba. Allerta i sensi per il frusciar d’insetti e s’intona al canto del vento.
2013 Iola
E voi con me…
( at 2013)
La fotografia è la scrittura della/con luce. Il fotografo chi è se non un attento lettore del libro del mondo? Egli osserva la luce del sole deviandone a suo piacere il corso. Il fotografo custodisce frammenti di cosmo in quella cassettina di luce comunemente chiamata fotocamera. Senza la luce potrebbe esistere il mondo?
Nell’oscurità, nel buio ci si muove inquieti, è il regno dell’indistinto. La luce porta l’ordine alle cose e le definisce. Il passaggio dal buio alla Luce è il cammino che si “compie” il viaggio che a partire dal caos giunge all’ordine. La luce, non chiede permesso, entra nella nostra pupilla carica delle immagini del mondo, offrendole allo spirito vitale, al cuore, all’Anima.
Dove è che si vede? Nell’occhio, nel cervello o nell’Anima?
In certi fuggevoli attimi che potremmo paragonare a schegge di felicità penso : …sono felice, quando guardo un monte che si protende verso il cielo o uno sguardo puro che ha il sapore dell ‘erba mossa dal vento.
1983 Iola
Sono fermamente convinto che ciò che i teologi chiamano Paradiso sia già qui in terra da sempre, unicamente è come se i nostri sensi fossero incapaci di percepirlo. Gli adulti non ne sono capaci perchè restano ingabbiati nel loro confortevole punto di vista, questa cosa è molto più semplice per i bambini. Allora, resto tale, resto stretto a quel bambino riccioluto oggi costretto nelle sembianze di un uomo.
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