mitografia del quotidiano
Il cinema all’aperto
Vivere nel ricordo è il modo più compiuto di vita che si possa immaginare;il ricordo sazia più di tutta la realtà, e ha una certezza che nessuna realtà possiede. Un fatto della vita che sia ricordato,è già entrato nell’eternità,e non ha più alcun interesse temporale.
Soren Kierkegaard Enten Eller I
D’estate s’andava nei cinema all’aperto mentre nelle altre stagioni le sale, di prima e seconda visione, erano sempre affollate. Al cinema era permesso fumare. Ricordo ancora le nubi azzurre di fumo che si stagliavano nel cono della proiezione.
Amarcord, visto in una notte stellata contro il muro di una vecchia canonica, oggi Studio Montespecchio di Jan Van Der Donk
ha richiamato quelle memorie.
Un dolce vento spingeva ancor più alti i pensieri : il cinema di Fellini deve esser stato di grande ispirazione per Pina Bausch…
L’evoluzione tecnologica ha determinato un nuovo rapporto con il tempo. L’attesa è considerata tempo perso, rallentare diviene un pericolo, passeggiare è un misfatto, sognare un lusso.
Scaviamo nell’universo per ricavarne l’utile perdendo di vista il bello.
I cinema, con l’odore di pelle delle loro poltrone, sono stati confinati dal nostro tempo nell’ Almanacco delle cose perdute.
Leave a reply