Il lavavetri
Wroclaw
16/06/2017 – 14:00
Giro sempre con un apparecchio in borsa. Meglio se caricato con della pellicola. Non poter cambiare gli iso, quella lente (in questo caso il 50 mm) rappresentano preziosi limiti per non perdere il tempo con delle sciocchezze.
E’ una questione di imprinting quello che la pellicola ha dato a generazioni di fotografi. Nulla a che vedere con quella nostalgia vintage con cui qualche nuovo autore s’affaccia sulla scena.
Nella vita ci sono tante cose che si possono smettere…
Smettere di amare, smettere di giocare, smettere di fumare e bere, smettere di drogarsi, smettere di guidare , smettere di mangiare la carne, smettere di leggere, smettere di andare al cinema, smettere di prendere gli autobus, smettere di circondarsi di amici, smettere di star da soli, smettere di passare le notti in bianco , smettere di agire come se tutto andasse bene, smettere di usare il tempo per spiegarsi agli altri, smettere di essere altro da ciò che sei , smettere di guardare le ragazze , smettere di chiedere soldi a mamma o papà, smettere di mendicare attenzioni, smettere di non prendersi la responsabilità delle cose…
Una cosa che non ho mai smesso è l’uso della pellicola.
Eravamo in una pausa pranzo poco distanti dalla facoltà. C’era Gianluca e due giovani stagisti siciliani e ci apprestavamo a mangiare qualcosa. Mentre aspettavo una porzione di pesce vidi arrivare un lavavetri. Il tempo di capire cosa avrebbe fatto prendendo velocemente l’esposizione dall’interno, l’attesa del momento in cui avrebbe levato il sapone dalla vetrina e lo scatto.
Il pesce con le verdure arrivò. Ora potevo mangiare in pace.
ph G Olcese 2017 all’uscita del locale
Realizzata con: Leica M6
Pellicola: Ilford Pan F
Anno: 2017
Luogo: Wroclaw
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