Riflessioni fotografiche
La fotografia vuole la “relazione”
Bambini a Saddam City 1993
Ho un attitudine all’ascolto e all’interazione dalla nascita. Ho portato questa qualità in dote al mio fare fotografia. Amo e pratico la fotografia che comporta “relazione”. Ovunque io sia a ritrarre, al di là dello scoglio di una lingua , penso a Baghdad nel 1993, o a Berlino so che non si pongono limiti al linguaggio del corpo e del volto.
Comunichiamo con le parole, ma anche con lo sguardo , con i muscoli mimici facciali. Se ascoltiamo il suono di una lingua a noi sconosciuta il nostro volto assumerà una forma riconoscibile.
Viviamo in un epoca in cui non si pratica l’ascolto e ancor meno la relazione intesa come scambio d’opinioni, se questa sussiste, facilmente vestirà i panni dello scontro d’opposte fazioni di pensiero.
La bidella con i suoi figli Saddam city 1993
Sono innanzi i soggetti, sorrido e li guardo con tutta la benevolenza che mi è dato contenere. Loro mi corrispondono con la qualità del loro sguardo declinando a loro volta le rispettive emozioni. Gli stati d’animo muovono le forme, le infinite direzioni dello sguardo “svelano e rivelano” le coordinate di un viaggio all’interno dell’uomo.
Lustrascarpe Saddam city 1993
Negoziante Saddam city 1993
In moschea Saddam city 1993
Negli ultimi anni ho avuto alcuni problemi, credo generati dallo stato sociale delle cose.
Viviamo in un epoca in cui non si pratica l’ascolto e ancor meno la relazione intesa come scambio d’opinioni, specie in famiglia o all’interno della coppia. L’ascolto e l’attenzione che pratico sono essenza del mio fare, ma ancor prima, del mio essere.
Qualcuno mi ha travisato , ha proiettato i suoi vuoti o mancati ascolti su di me investendomi di ruoli e forme d’interesse che non m’appartenevano e mai sono state concepite. Ho un attitudine all’ascolto e all’interazione dalla nascita. Ho portato questa qualità in dote al mio fare fotografia.
Tutto qui…
One Comment
cinzia
Come nell’espressione del bimbo lustrascarpe c’è già tutto il volto e la consapevolezza dell’uomo che sarà…
bellissime, toccanti,
grazie Alberto, come sempre
ciao
Cinzia