Varie
Come lacrime che il vento scorre
…durante il viaggio,raccontando di sua sorella da piccola,mia madre si è commossa e le sono scese alcune lacrime, riviste più tardi nel vento che scorreva questi fiori bianchi…
Ho portato mia madre a raggiungere Papà in ferie. Un “viaggio parlato” un percorso legato alla sfera dell’intimità , delle sensazioni. A Mamma ho sempre raccontato tutto senza paura, quasi spudorato in certi momenti difficili della vita. Una madre amica ma sempre madre. La condivisione e l’empatia mantenevano i loro spazi senza mai sovrapporsi. Alla mia età assaporo questi attimi che so essere episodi nella storia delle nostre vite. Il rispetto per quello che hanno costruito e anche per quello che non hanno o non desiderano capire o vedere di me. La vita , i rapporti genitori/figli , la famiglia sono equilibri delicati , lo avverto nel dolore di un’amica che ha i genitori che si stanno separando. Attraverso l’analisi e la vita ho riabilitato mio padre e imparato a capire che gli volevo bene. Nel contempo ho ridimensionato la figura materna che mi sembrava la perfezione. Avere scoperto nel corso dell’esistenza i suoi difetti e delle piccole forme di egoismo sconvolse il mio “quadro bambino” facendomi provare un’immensa rabbia. Rabbia verso di lei che era vera e non verso quella proiezione che mi ero costruito dall’infanzia. La vita è un viaggio di consapevolezza che accoglie nel suo grembo tutti quei piccoli viaggi che sto realizzando. Sto restituendo giorno per giorno quello che ho ricevuto. Oggi mi considero loro grato, un tempo ero troppo confuso dal mio sentire un mondo giovane che si stava aprendo innanzi i miei occhi….ma forse è una scusa.
Non ci si deve vergognare mai per ciò che siamo stati, per ciò che siamo o saremo
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