Varie
Tempo d'esami
Ciro, un mio allievo del corso d’Accademia 2011/2012
Sono giorni d’esami in Accademia. I corridoi sono il teatro di “paesaggi umani” :la transumanza da una commissione all’altra. L’aula nella quale esamino, chiamata 3H è stata un tempo quella in cui appresi le prime nozioni di fotografia. C’è ancora l’odore di quella generazione che tra la fine dei settanta e i primi anni ottanta lì “trascorse”. Mentre compilo i moduli e scorro la lista dei settantuno candidati sento sfiorarmi una spalla. Maurizio aveva difficoltà a vivere la sua omosessualità, stretto in una maglietta a righe stile “querelle de brest” mi sta osservando attraverso gli occhiali da sole con un sorriso di benevolenza. Una fioca nebbia azzurra di tungsteno invade l’aula mentre lentamente le voci dei candidati si fanno lontane. Il fondale bianco è sporco. La cenere di sigaretta cade a terra: il ricordo di Raffaella che aveva scelto di andarsene, le colline di Settime d’Asti , mia nonna Elvezia.
Maurizio non tornerà mai da quella casa di campagna, resterà là a pendere dal trave di camera da letto, la settimana di pausa, l’astinenza dall’eroina.A quel tempo si moriva anche così, per disperazione o per errore, come morivano i protagonisti della musica che ascoltavamo.: Johnny Thunders, Stiv Bators etc.
Il tempo aggiunge quelle tacche nel cuore che andranno a disegnare lentamente il nostro volto che muta.
Da grande voglio fare il fotografo:incontrare un sacco di musicisti, fare mostre in giro per il mondo e scrollarmi di dosso il peso di questi “anni ottanta” che mi sembra stiano iniziando piuttosto male… colpa della scuola, di quella ragazza che m’ha lasciato e della droga che ci stanno mettendo sotto il naso per farci fuori uno a uno. Nessuno mi toglierà mai di testa che per non rischiare che gli anni ottanta possano divenire più violenti del decennio precedente, qualcuno dall’alto, non abbia gestito quel massiccio indotto di droga che ha spedito tanti amici in un “paradiso definitivo”.
Io, primi anni ottanta, fotografato dal mio professore di fotografia Frederick Clarke
1980,nell’aula 3 H
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