La figlia m’informa che stanotte e’ venuto a mancare al nostro affetto e stima lo scrittore, pittore e operaio Vincenzo Guerrazzi. Aveva 72 anni tutti spesi alla coerenza delle sue idee. Era nato sulla Jonica Reggina, figlio di un martire antifascista, era emigrato nella Genova del triangolo industriale. Operaio all’Ansaldo crea un giornale murale che raccoglie le scritte nei cessi degli operai che costituiscono uno splendido repertorio di cronaca di fabbrica degli anni Settanta. Sono le avvisaglie di un romanzo simbolo di quel periodo.. “Nord-Sud uniti nella lotta” prende spunto dalla celebre manifestazione di Reggio Calabria che il sindacato e la sinistra organizzarono come risposta ai moti di Reggio Calabria. Vincenzo racconta il viaggio in nave degli operai della sua fabbrica che partono da Genova per partecipare a quel momento di scontro sociale con un punto di vista operaio, raccontato nel linguaggio diretto che diventera’ narrazione sperimentale. Il romanzo con la celebre canzone di Giovanna Marini e il film Biqnco e Nero costituiscono la miglior memoria di quel momento nazionale. Recentemente Aldo Varano su Zoomsud ha fornito un’interessante rilettura della questione con occhio e occhiali reggini e calabresi.
Il libro fu un grande successo. Di pubblico e di critica con le recensioni dei migliori critici dell’epoca molto sensibili alla cultura operaia. Ma il successo diventa valanga quando il Premio Sila a Cosenza premia l’opera e secondo regolamento fa leggere il libro nelle scuole calabresi. Un magistrato gia’ noto per altri precedenti, gli consegno l’oblio e non lo cito, fa sequestrare il libro e incrimina autore, editore e giurati del Premio Sila per aver fatto leggere a dei minorenni studenti un libro pieno a suo giudizio di parolacce e porcherie. Il moralismo giudiziario sara’ affrontato con belle pagine culturali delle migliori firme italiane e il processo si concludera’ a favore di chi aveva promosso il libro e che oggi resta nella storia della Letteratura italiana. Vincenzo Guerrazzi continuera’ a scrivere e dipingere perdendo quel attenzione mediatica che solo un decennio come i Settanta italiana poteva dedicata con fervore alla cultura operaia. Da professore d’italiano ho avuto la fortuna di parlarne nel mia prova scritta sulla Letteratura industriale italiana. Da Giornalista ho seguito con attenzione l’opera di Guerrazzi segnalandone storia e presente. Ne era nato un rapporto vero personale, ed anche in Basilicata ho pubblicato i suoi scritti in prima pagina. Vi chiedo di diffondere questo scritto perché’ in questo tempo frqgile non ci sara’ grande memoria per Guerrazzi con una pubblicistica distratta da ben altri argomenti.Ti sia lieve la terra Vincenzo e ti sia lieve anche la Calabria che mai avevi dimenticato. Amici e compagni ricorderanno domani mattina a Genova Vincenzo.
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