Greg Lake

Castello Canevaro a Zoagli (GE)

30/11/2012 – 23:23

La fotografia eterna l’attimo e lo consegna alle nostre memorie. L’adolescente che apriva i suoi LP sognando sull’immagine autunnale con multiple esposizioni che raffigurava gli ELP in Trilogy cede il posto al me oramai uomo di 51 anni che siede a pochissima distanza da un Greg Lake invecchiato come accade a ogni appartenente al genere umano. Con gli occhi chiusi, guidato da quella voce che incantò con i primi album dei King Crimson e che velocemente trovò la sua perfetta collocazione nel super trio ELP torno indietro nel tempo.

La fotografia è spietata ma oggi viene trattata da troppi con leggerezza al punto di dimenticarne il primo e principale utilizzo, raccontare il mondo e le storie di chi lo abita. Da molti anni innanzi ai miti dell’adolescenza ho smesso di sognare e soprattutto di “proiettare”. L’artista è in primis un uomo e come tale, al di là di ciò che crea, spesso mostra quelle sfaccettature che tutti noi umani abbiamo. Non siamo solo buoni e disponibili, più spesso siamo iracondi,egotici, grotteschi, invidiosi, maldicenti pertanto dobbiamo solo avere l’onestà di ammetterlo magari prima che qualcuno, infastidito ce lo faccia notare.

Una cosa che ho imparato vivendo è che ciò che più depreco o critico nell’altro è in genere qualcosa che mi appartiene e che non voglio riconoscermi.

Come sempre seguo un flusso di pensiero che spesso prende le distanze dal soggetto dal quale sono partito per permettermi di riflettere su vita e fotografia.

Greg Lake è morto ieri 7 dicembre all’età di 69 anni vinto dal cancro. Un’altra morte illustre nel mondo della musica in questo 2016 iniziato con la resa allo stesso male di David Bowie.

Quest’anno, per cancro e altre malattie sono morte migliaia di persone che non hanno avuto la fortuna d’esser compianti da fans di tutto il mondo.

La morte è l’unica forma di democrazia che mi sia dato conoscere.