mitografia del quotidiano
Oggi “non esisto” ovvero il mestiere di accedere a sè stessi….
Oggi non esisto perché non mi affaccio dal balcone virtuale.
Oggi non esisto, rinuncio all’accedere a me stesso attraverso un login.
Oggi non posso pagar nessuno, ricevere notizie e stipulare contratti col lontano di qualsivoglia punto cardinale.
Oggi per una fetta sempre più grossa d’umanità non esisterò proprio, del resto ognuno è come il cielo lo ha fatto!
Nella mia adolescenza la controinformazione che arrivava via fanzine, ciclostilati, manualetti di stampa alternativa e pubbliche assemblee ci ricordava che il potere ama controllare la gente e per fare ciò … le studia tutte.
Oggi tutto è infinitamente più semplice, siamo noi che diamo il nostro consenso a essere “monitorati in tutto e per tutto” !
2 Comments
Franco Zaio
Ti dirò di più Alberto: moltissime persone vivono/esistono solo se/quando si affacciano al “balcone virtuale”. Se non sei su Facebook, Twitter, Instagram, et cetera, è come se non esistessi, per il mondo dietro lo schermo fuori dalla finestra. Il proscenio virtuale è più importante del reale, è ciò che fa sentire le persone vive, importanti, interessanti. Le comunicazioni e le “amicizie” sono più numerose e gratificanti lì, a disposizione della curiosità se non del controllo.
Benedico i momenti in cui non ho connessione o il telefono scarico, e penso che nei giorni di ferie metterò egòfono e computer nel cassetto: vivrò diversamente, e sicuramente sarò una persona migliore. Anche se non lo saprà nessuno, se non chi mi sta vicino o mi rivolge la parola.
Buon agosto Alberto!
Alberto Terrile
…anche se non lo saprà nessuno. Infatti. Non necessitiamo di dare le coordinate di vita a tutti in ogni istante della nostra “non esistenza” ;-) . Troppi lo fanno