Annarella un ritratto tra parole e immagini
Reggio Emilia
Maggio 2013/ 1 Giugno 2014
Non è la prima. Prima ci sono state altre guerre. Alla fine dell’ultima c’erano vincitori e vinti. Fra i vinti la povera gente faceva la fame. Fra i vincitori faceva la fame la povera gente egualmente. (Bertolt Brecht)
Mia nonna Alberta Passini, nativa di Iola ( Mo) , classe 1909 figlia di Elvira Guccini veniva dai monti dell’appennino toscoemiliano . Nei suoi luoghi nativi, attraverso quei boschi di querce e castagni che autunno e Primavera tingono di mille colori, passò la guerra, tracciando profondi solchi dentro come fuori : la linea gotica. Al corniolo in fiore, alla durezza del suo legno il compito di suturare tutte le ferite.
Ancora oggi, quando osservando un albero con gli occhi ne carezzo la corteccia, avverto una voce lontana che intona un canto :- “La gente dei monti ha la buccia dura…”
Non esistono due alberi uguali e la loro individualità non è imperfezione, la perfezione di ogni cosa creata non è soltanto nella sua conformità ad un tipo astratto, ma nella sua identità individuale con se stessa.
Le mie origini sono compartite tra i Liguri montani primigeni che dal loro piacere per il canto presero nome (ligues in greco “dal bel canto”) e l’appennino toscoemiliano.
Nella primavera dell’anno duemilatredici come pioggia leggera scesi a Reggio Emilia per festeggiare a “Fotografia Europea” i vent’anni del mio work in progress sulla rappresentazione dell’Angelo nella Contemporaneità.
Gli Angeli di Alberto Terrile, colti nell’istante del distacco dal suolo, vanificando la forza di gravità, diventano metafora di una prospettiva orizzontalmente più ampia e verticalmente più elevata.” (Viana Conti)
Fu un grande impegno, un tributo d’ amore alla parte emiliana di cui porto il nome. Le cose presero il loro ordine naturale. A discapito di falle organizzative della kermesse fotografica, iniziò da parte della gente un gran passaparola, i miei Angeli “ai sali d’argento” (1) avevano toccato il cuore di molte persone , forse anche quello di Daniela(2) che sorridendomi da una nuvola di riccioli rossi disse:- …che belle queste fotografie, l’atmosfera che scaturisce dall’allestimento … ci sarai anche nel pomeriggio? Vorrei tornare portando degli amici…
La parola venne mantenuta (avevo conosciuto Daniela solo al mattino ), la vidi inforcare il viale alberato spingendo una bici accompagnata dagli amici che dopo la visita si trattennero a lungo con me.
Tra questi, una donna dai capelli castani, molto bella che mi pareva di conoscere, il nome Antonella, titolare di un ’ Erboristeria a Reggio Emilia. Ricordo che mi offrì un Beedi mentre frugavo nelle tasche della memoria cercando una collocazione che si palesò in una domanda diretta e a posteriori “ spericolata” :- …scusa…per caso hai frequentato uno dei miei corsi di fotografia ?
La donna accennò un sorriso che accompagnò con un “No”…poi aggiunse :- …ma è possibile che tu mi abbia vista quasi ventiquattro anni fa su qualche palco, ho cambiato la mia vita “ma sono ancora una CCCP”.
Nella mia esistenza non sono nuovo a queste candide “scivolate”, storica fù nel 1993 la visione della mostra alla Biennale di Venezia di foto di Wim Wenders che ho sempre amato come regista, in compagnia , senza saperlo, della sua assistente personale. Il mio commento sulle immagini veneziane del regista fù tranchant e lei con un sorriso svelò la sua identità!
Alla fine dei conti questo mio esser senza filtro in entrambi i casi mi ha portato a risultati completamente inaspettati.
Wim Wenders è stato successivamente un’amichevole Photoeditor della mia prima personale sugli Angeli a Berlino e Annarella ha interpretato, uno dei miei messaggeri avvolta in un drappo indiano quasi a nasconder il volto, all’interno di una cornice trovata in un cortile.
Oggi viviamo nell’era dell’alta visibilità e della compulsione fotografica, in 2 minuti si scattano e postano più immagini di quante ne siano state prodotte in tre secoli (1600/1700/1800) di Storia dell’Arte , con Annarella abbiamo trovato il “nostro tempo” che è assolutamente al di là di tutto quanto oggigiorno accade.
L’ Angelo che realizzammo senza progetto alcuno nel 2013, Angelo che le donai in una cornice in ciliegio (che assieme alle querce e ai castagni fa parte degli alberi che ho attorno a casa sull’Appennino) è nella sua stanza, appoggiato sopra una vecchia cassapanca di legno.
Ogni essere umano ha subito mutamenti radicali nel corso dell’evoluzione, la femmina più del maschio lasciandosi alle spalle molte delle qualità femminili di altri primati e oggi nelle vesti di donna moderna è divenuta un unicum di un genere straordinario.
Annarella è passata attraverso differenti processi, dalle trentasette mutazioni in scaletta della “benemerita soubrette” con addosso straordinari abiti , alcuni progettati e realizzati in combine con Rossana Tagliati, alla figura femminile che si divide tra l’Erboristeria Cosmonatura di Reggio e l’ India dove trascorre lunghi soggiorni .
Dopo il nostro incontro alla mostra continuammo a sentirci attraverso mail o telefonate in cui ci comunicavamo cose semplici relative alle nostre fasi esistenziali, gli impegni, il lavoro, gli affetti famigliari. Ci regalammo libri con dediche rimanendo in contatto e a seguito di una mia frase lasciata cadere durante una delle nostre “condivisioni” così come il seme scivola nella terra aperta dal vomero germogliò altra pianta.
Ogni momento e ogni evento della vita di ogni uomo sulla terra getta un seme nella sua anima. I semi possono germogliare nella buona terra, la terra della libertà e del desiderio.
L’invito alla mostra “Annarella Benemerita Soubrette CCCP Fedeli alla Linea – Senz’altro l’abito…” allo Spazio Gerra nell’ambito di Fotografia Europea 2014 , esposizione da lei curata e arricchita da un libro che raccoglie 290 immagini inedite materializzò un’apertura all’immagine che s’era chiusa nel 1990 con gli scatti di Luigi Ghirri per “Epica Etica Etnica Pathos”.
“La Natura è il primordiale, cioè il non-costituito, il non-istituito: di qui l’idea di un’eternità della natura (eterno ritorno), di una solidità” M. Merleau-Ponty, La natura. Lezioni al Collège de France, 1956-1960
Tutto tra di noi è Natura.
L’indomani, mentre chinato in una vigna con la mia X-Pan al collo godevo del tepore e della luce squillò il telefono , era Annarella che mi disse che durante la notte aveva riflettuto sulla questione delle fotografie. Alla fine , aveva involontariamente deciso che l’immagine , uno scatto di Luigi
Ghirri a Villa Pirondini, Rio Saliceto in cui il fotografo al passare di una farfalla mentre inquadrava Annarella esclamò : “Bellissima questa, eh? C’era anche la farfalla…perfetto!” sarebbe stata un ulteriore occasione per me, quasi il passaggio di un testimone.
Un abito mai indossato recava il motivo delle farfalle e da lì Annarella mi chiese di “iniziare.
Luigi Ghirri fotografò gli ambienti della villa dove il gruppo lavorava svuotati dalle figure che erano rappresentate dai loro strumenti: gli attrezzi di lavoro. In uno scatto col grandangolare, a pagina 203 del libro “Annarella Benemerita Soubrette CCCP Fedeli alla Linea” ( 3) ci sono grandi specchi in radica poggiati al muro con appesi gli abiti di Annarella.
Allo Spazio Gerra , che diventò poi il set del servizio fotografico, tanti abiti sospesi erano parte sostanziale della mostra, vestiti e uniformi appese per ricordare la storia e Annarella che al di là di del suo volere era assurta definitivamente al ruolo di Icona.
I monti dai quali entrambi proveniamo avevano solide tradizioni matriarcali, l’uomo andava nei campi a lavorare ma tutto il resto ruotava attorno alla figura femminile. Non è un caso se l’affezionato pubblico potrà rivedere riuniti in un’unica occasione i CCCP al completo lontani da dissapori e antagonismi, da divergenze etiche e musicali proprio per la presentazione del libro da cui la mostra è tratta.
Era il 4 maggio alle ore 18 dell’anno duemilaquattordici , una piazza contenne a stento il pubblico intervenuto, il miracolo era lì, innanzi agli occhi di tutti e Lei, Annarella, come un magnete lo aveva reso possibile.
Poco c’è da dire sulle fotografie che andai a realizzare, partendo dal motivo della farfalla. La fotografia è un linguaggio.
Questo è quanto le scrissi ripartendo : Sabato al Gerra ho visto dei riflessi nel vetro e ho immaginato qualcosa. L’apparecchio fotografico come una maschera, copre il volto e crea la giusta distanza tra l’occhio e quella realtà che la fotografia trasforma, tutto è possibile grazie a una visione interiorizzata e vicina all’Anima: guardare con il cuore le cose per poi “riscriverle” attraverso il proprio sguardo.
Abbiamo tenuto lo scattato per noi per oltre due anni, è stato il volere di entrambi.
Oggi è visibile a seguito di una telefonata tra me ed Annarella giunta pochi mesi fa…
“La gente dei monti ha la buccia dura…”
Alberto Terrile Maggio 2016
Note
(1) La carta baritata utilizzata per stampare l’Angelo di Annarella è “carta ai sali d’argento”
(2) Daniela Ferretti, fotografa, ha più volte documentato le apparizioni pubbliche di Annarella Giudici. In occasione di questo incontro del 2014 ha realizzato il backstage della seduta fotografica
(3) “Annarella Benemerita Soubrette CCCP Fedeli alla Linea” , autori: Annarella Giudici, Giovanni Lindo Ferretti, Rossana Tagliati con prefazione di Marco Belpoliti – Quodlibet edizioni 2014
Realizzata con: Canon Eos Mark III e Hasselblad 500 Cm
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 2013/2014
Luogo: Reggio Emilia
2 Comments
Matteo
Per me Annarella e un quadro umano in movimento sensazioni emozioni . Sempre la migliore mi piacerebbe stringerti le mani
Alberto Terrile
Questo lavoro nasce come sua richiesta nel periodo di distacco totale dalla sua storia CCCP. Scelta di fare altro e dedicarsi all’erboristeria COSMONATURA. Visìtò la mia mostra e si palesò l’idea di fare delle foto…con lei che disse.- RIPARTIRAI DA LUIGI GHIRRI. Per certo, non uno scherzo.
Amo il coinvolgimento in progetti DIVERSI come quello che sto facendo adesso con Sonia Bergamasco, L’alfabeto dei gesti di Eleonora Duse.
Donne forti e carismatiche!