mitografia del quotidiano
Elvezia avrebbe 102 anni
Il 5 di Febbraio mia nonna Elvezia avrebbe compiuto 102 anni .
Nacque nel 1912 a Alessandria e se ne andò nel febbraio dell’anno 2005.
Ricordo la telefonata di mia sorella che annunciò la morte, ero a letto con influenza e febbrone, stavo (a malapena) espettorando un dolore relazionale che mi sembrava enorme e decretò l’inizio della fine di una mia lunga relazione. Restai gelato dalla notizia e balbettai ciò che le labbra paiono scucire nei momenti di grande dolore, quel “non è possibile” che invece veste bene ogni dolore e distacco della nostra esistenza terrena.
Corsi all’ospedale, trovai la salma e la fotografai, fotografare l’immagine della morte è un gesto doloroso ma necessario e dovuto per molti fotografi.
Alcune volte, mentre lavoro su un’immagine nella mia camera oscura, fa la sua comparsa l’anima di una persona, l’emozione di un evento o l’essenza vitale di un oggetto, e allora il cuore mi trabocca di felicità e libero il pianto, non riesco a farne a meno. Isabel Allende da “Ritratto in seppia”
C’è però qualcosa d’altro, uno strano autoritratto che di pancia scrissi nel 2012, una lettera per mia nonna.
Ieri ho avuto da fare. Conosci bene l’affanno di tutti quelli che stanno in terra e si dolgono per i contrattempi sul lavoro, per quei dolori fisici che vanno e vengono, per la donna amata che parte e non sai se torna e per quei conti che invece tornano sempre e segnano come la temperatura d’inverno : sotto lo zero.
Ieri ho avuto il da fare che hanno i vivi, quel da fare che tiene occupati senza permettere di assaporare davvero la gioia ma che riconosce meglio del naso di un cane randagio il dolore che ogni giorno tiene stretto a sé.
Ieri era il 1 febbraio, il giorno in cui tu nel 2005 sei partita con un biglietto di sola andata e io me ne sono scordato, pensavo ad altro, a tutte le cose che succedono a quelli che sono qui…
Ieri era il 1 febbraio, il giorno in cui tu sei partita con un biglietto di sola andata. Che strana data….siete in due ad averla scelta per partire….
Il presepe di Elvezia
Ricordo le ore che trascorrevo a giocare con quel tuo piccolo presepe in legno che chiesi di poter custodire. La gente non capisce perché io abbia tutto l’anno il presepe fatto.
La gente spesso non capisce o forse è meglio che “non capisca”.
La gente proietta il suo pensiero su tutto, i contenuti del pensiero dipendono da ciò che abbiamo imparato e memorizzato nello svolgersi della nostra vita; dagli insegnamenti ricevuti dalla cerchia famigliare; da ciò che abbiamo appreso da piccoli, dal tipo di idee, religioni e filosofie di vita frequentate, dalle ideologie politiche e culturali che abbiamo trovato nel luogo ove siamo cresciuti.
Mia nonna Elvezia e mia madre. Mia nonna che qui aveva 80 anni ebbe mia madre a 19 anni
Il 5 di Febbraio mia nonna Elvezia avrebbe compiuto 102 anni …..
“Non dire niente, chiudere gli occhi, lasciare che il particolare risalga da solo alla coscienza affettiva” Roland Barthes
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