Autori, Musiche
Claudio Rocchi / 8 gennaio 1951 / Un ricordo
“che venti buoni possano girare” ( Claudio Rocchi)
Questo micro filmato è solo per coloro che amano e hanno amato Claudio Rocchi, coloro che lo cercano, oggi più che mai ricordando che sarebbe stato il suo 65 compleanno. Questo frammento non contiene quindi canzoni di Claudio. La mia assistente (Ilaria Caprifoglio) ha giocherellato con la Mark II mentre eravamo nel backstage a nostra insaputa. Questo è uno degli ultimi concerti in cui ho lavorato con lui in qualità di fotografo…e soprattutto di amico. Per me Claudio è stato uno straordinario mix tra un maestro e un fratello maggiore di 10 anni. Note: Claudio aveva terminato il suo LIVE, quel giorno, 10 luglio 2011 la scaletta prevedeva ARTI E MESTIERI/CLAUDIO ROCCHI/EUGENIO FINARDI/AREA.
Le immagini fotografiche di questo post sono realizzate da Ilaria Caprifoglio
«MA COME, MA CHI L’HA DETTO?»
(Claudio Rocchi a “Qui Giovani”, nel 1973 – 22 anni -)
«Ma come, ma chi l’ha detto? Tu nasci dall’Universo in un punto che altri, per dividere, hanno chiamato con un nome: ITALIA. Impari la vita nel respiro e ti fidi, hai fiducia, da piccolo, di chi hai intorno, di chi ti dà informazioni. Cresci, impari a ricordare il ritmo armonico dei giochi e del tempo in cui non possiedi nulla, poi arriva la finta idea del MIO e già ecco l’Universo spaccarsi nella mente in due: il MIO non esiste… poi il ritmo magico del gioco libero nello spazio della fantasia già viene limitato, ti condanna alla scuola, ma come, ma chi l’ha detto? Io so, per me, che in fondo, nella coscienza, nelle strutture che opprimono la mente, la scuola mi ha tolto più di quanto mi abbia dato. Impari a conoscere l’assurdo gioco del potere e lo subisci, impari a misurare te con gli altri, in competizione, arrivano i giudizi, c’e’ qualcuno che pretende di chiarire il giusto e lo sbagliato, che separa, sulla lavagna e nella mente, i buoni dai cattivi. I cattivi non esistono. E avanti, col ricevere informazioni sbagliate e avanti ancora, inermi, a subirle. E l’Inferno e il Paradiso, il premio e la pena… non ci sono, sono nella MENTE. E non si comunica più perché non si ha più fiducia, perché si è persi e si ha paura. Poi un giorno l’acqua bolle e arriva il flash e chiarisci in un attimo che non puoi ritrovarti nell’Universo che ti hanno insegnato, perché non è quello, quello è una parte dell’Universo della PAURA, che proietta l’esigenza di avere e giocare il POTERE, è l’Universo distorto e falso di una mente che si ILLUDE di realizzarsi, misurandosi con quanto possiede: è quello delle parti opposte, quello dei roghi e delle streghe, quello di Dio e del Diavolo e di “fuori di te”. SONO DENTRO e l’acqua bolle nella coscienza, matura o aiuta il magico SOMA – o lo chiami acido – , o giusto… la tua esperienza: fatto è che impari a scoprire legami sottili con l’invisibile e l’intoccabile, che senti le onde, le vibrazioni, che hai solo PENA (ed e’ amore) per chi ancora sbraita un Universo di materia, senza chiedersi e senza trovare un senso al movimento della VITA, agli opposti, all’UNIONE. Poi, un giorno, qualcuno si ricorda che è il tuo momento di servire la patria: ma come, ma chi l’ha detto? Ma quale patria? L’Universo è la mia patria, perché è quella di tutti e di ogni cosa. Ma come, un giorno, qualcuno decide per te come devi vestirti e come non devi, quello che è da fare e quello che non è da fare, ma come? MA CHI L’HA DETTO? Questa è la legge? Questa è una legge che non merita la “L” maiuscola, quando LEGGE come LIBERTA’, come RISPETTO, come ORDINE COSMICO, come RITMO, come VITA, passano da tutto meno che da costrizioni. È il frutto della distorsione che giustifica da sempre l’esigenza di difendersi, è la PAURA. E chi mai, oggi, A TE, fratello LIBERO, viene a imporre la tua vita? Chi mai? Chi mai, quale UOMO, dentro, sente che è giusto ordinare e comandare, ma a chi? SIAMO TUTTI UGUALI, basta con la VIBRAZIONE PESANTE DELLA POLIZIA ad ogni concerto. BASTA con uomini che credono di poter comandare altri UOMINI perché il loro vestito è riconosciuto da una legge con la “l” minuscola, un abito di POTERE. È il tuo corpo NUDO il tuo abito naturale, usalo per quello che è e ricordati che NUDI siamo tutti uguali, e spoglia la mente. Fratello, lasciati andare, riconosci l’AMORE e sforzati di viverlo».
4 Comments
Diego
Quanta verità nelle parole di Claudio e fa effetto leggere la data, 1973, 47 anni fa.
La verità comunque c’è sempre per chi la vuole cercare…o è lei che cerca te??
Chi cerca trova, come dice Battiato, su questo non c’è dubbio.
PS:
che palco quel giorno: Claudio Rocchi, Area, Finardi, Arti&Mestieri…
“Vivi la vita
Vivendo la vita
Usa la mente
Tenendola vuota” ……………
Alberto Terrile
L’importante è LASCIARSI TROVARE e perchè ciò che accada, con Claudio se ne diceva, occorre liberarsi di zavorre intellettuali, dell’eterno vizio di giudicare e separare, farsi trovare con un cuore aperto come quello di un bimbo che “ancora non sa'”….
Diego
Scusa Alberto , una domanda: le foto per l’album Vdb23 – Nulla è andato perso le hai fatte tu?
Trovo quell’album straordinario!
Che incredibile avventura dev’essere stata conoscere Claudio di persona! Ciao!
Alberto Terrile
No, non sono mie. Claudio mi invitò in SARDEGNA per lavorare sul disco ma per problemi famigliari non riuscii a scendere per cui intervenne un fotografo che lavora x Gianni Maroccolo.
Dopo sai come sono andate le cose…