Elisa V.
Genova // areasessantuno
29 dicembre 2015
Quello di Elisa, salvo sorprese, sarà probabilmente l’ultimo ritratto del 2015. Appartiene a una categoria che chiamo “LETTURE DI VITA”.
LETTURE DI VITA è un portfolio dove pubblicherò quelle immagini in cui è richiesta la mia sensibilità per raccontare l’Altro, immagini su commissione.
Ho trascorso gli anni 90 facendo moltissime di queste “letture di altrui vite”…la gente si rivolgeva a me per un ritratto di famiglia o della figlia, per la festa del diciottesimo del rampollo di turno e io producevo la mia versione delle cose, rigorosamente in bianconero.
Ogni tanto qualcuno mi parla di corridoi e pareti su cui svettano le mie immagini e scorrono tanti nomi ai quali cerco di ricollegare le volute del mio immaginario per quella speciale occasione.
Essendo una persona assai empatica, gran conversatore ( i detrattori dicono logorroico, io replico con “ho una parlata barocca..” ) impiego poco tempo a creare “relazione”. Elisa…non mi aveva mai visto…eppure 90 minuti dopo è uscita dallo studio con la madre che è una mia amica dai tempi della scuola sorridente e divertita…come se mi conoscesse da molto più tempo.
“Amare la fotografia significa avere cura del tempo, il nostro e quello dell’Altro”.
Il ritratto rispetta il noema della fotografia: l’ “è stato” (3). Il soggetto del ritratto si trova davanti ai nostri occhi, ma prima è stato oggetto (persona reificata) per lo sguardo umano del fotografo e per quello meccanico dell’obbiettivo. ( R Barthes “La camera Chiara”)
Prima di realizzare un ritratto, amo conversare molto con chi ho innanzi. Mentre parlo, osservo con attenzione le sue reazioni e ascolto quanto avrà da dirmi. Non pianifico né il luogo né le luci. Lascio molto libero chi ho di fronte. Quando fotografo una persona, “tutto o il suo contrario” accade, ma solo in quell’istante. Opero nella vita e sulla realtà, quanto mi viene offerto appartiene a quel luogo e a quella persona in quel preciso istante. Attraverso l’inquadratura assegno “il mio ordine”. Il risultato sarà “una mia idea” di quella scena. Sono libero di agire entro dei limiti che scelgo di osservare.
Per Elisa ho scelto lo sguardo non in camera mentre alle sue spalle, fuori fuoco, ho disposto quello che ho definito “il profumo di Madre”…dico ho disposto, ma non è corretto visto che erano una di fianco all’altra…sono io che da buon fotografo ho cambiato il punto di visuale!
Realizzata con: Canon Eos Mark III
Pellicola: //
Anno: 2015
Luogo: Genova//areasessantuno
2 Comments
luisella
Caro dolce amico della mia vita….questo tu sei e sarai per sempre per me…
Alberto Terrile
Ciao…profumo di Madre!!!