Roberto “Bob” Quadrelli
Genova
08/08/2009 ore 12:10
Roberto Bob Quadrelli
Un’entità scomoda e disturbante del panorama genovese, musicale e non.
Eclettico e geniale, quanto consapevolmente autodistruttivo. Per lui sono stati scomodati più volte i paragoni con alcuni cattivi maestri del rock: il primo Nick Cave , il Tom waits pre sobrietà unito al Shane Mc Govan più folk punk e sbronzo. Irriverente e caustico nelle sue esternazioni siano queste su un palco o sotto di questo come,al tavolino di un bar del centro storico.
Chi lo conosce nell’oggi fatica a comprendere la portata delle sue innovazioni musicali con le quali, come una nave in perenne ammutinamento ha traversato la bonaccia della musica genovese cambiando i venti e le correnti.
Per certo un amico: scomodo e invadente.
“Chi è un amico? Un altro io” Zenone di Elea cit. in Diogene Laerzio, vite dei filosofi,Aristotele.
Bob Quadrelli creò i SENSASCIOU band con la quale vinse il premio Tenco eccovi una breve bio.
Sensasciou nasce nel 1992, anno delle celebrazioni colombiane.
Roberto, “Bob” Quadrelli, eclettico e geniale personaggio, è da anni sulle scene indipendenti genovesi. Dirty Actions, Ragni, Circo della Fame, passa dal punk al funk alla psichedelia.
Collabora praticamente con tutti i musicisti genovesi. In quel periodo Renato Rassi suona il basso nei Banghiss, un gruppo reggae che ha come front-man il cantante senegalese Jacques Badi e alla chitarra Quadrelli.
Alberto De Benedetti (Bobby Soul) invece ha appena lasciato il suo lavoro in banca, produce con Spillus e Perez Pardo il singolo “500 Anni di Sfruttamento” e canta nel gruppo R&B dei Mellow Yellow.
Sono loro tre il nucleo originale che con una strumentazione molto rudimentale registra il mini “CANGIA STA VITTA”, un vinile autoprodotto che contiene quattro brani e diventerà un piccolo cult delle produzioni indipendenti.
Fra i pezzi una rivisitazione del classico “Ma Se Ghe Pensu” che diventa “Zuarizoreau”, speciale mista che è stata e rimane la cifra stilistica del gruppo: liriche molto intense, recupero del dialetto genovese, cori in qualche modo ispirati da una parte dal reggae, dal blues e dalla soul music e dall’altra dal canto polifonico tradizionale del Trallalero, basi ragamuffin (poi a evolversi in dub etnico, funk elettronico, trip-hop, drum’n’bass con una libertà espressiva piuttosto disinvolta, a volte naif, sempre sincera).
Il tutto battezzato “Trallamuffin”.
Mentre i tre si esibiscono in club e centri sociali di tutta Italia, con iniziative spesso autogestite, vengono notati dalla Compagnia Nuove Indye che stampa una versione CD del lavoro e li mette sotto contratto.
Il live set è estremamente essenziale all’inizio: un dat con le basi, tre microfoni, tre folli che “cantano, saltano, corrono come matti sul palco trascinati dall’energia incontenibile di Quadrelli”.
Sensasciou si muove agilmente su una Fiat 126 FSM, viaggia in lungo e in largo, in Sardegna, Sicilia a Marsiglia dove si gemella con Massilia Sound System, partecipa al Controfestival, Sanremo 1993.
Nel frattempo prepara il primo vero album, come sempre autoprodotto.
Lo studio è l’Astronaughty di Via San Luca, in pieno centro storico. Strumentazione povera. Si fa tutto con Atari, Roland S550, R8.
Gira parecchia gente nel posto dove Bobby, Spillus e Pardo hanno messo insieme gli strumenti.
Fra gli altri Andrea Ceccon, artista poliedrico ed ideatore delle Voci Atroci, delle quali nello stesso periodo fa parte lo stesso De Benedetti, Sharon Francis, cantante inglese che conosce un periodo di gloria dance sotto il nome di Asia, Capitan Surace, toaster reggae con la Cool Reggae Band, Mister Puma ora attore di Pippo Delbono, Papa Cire, Marco X e Papa Paul, esponenti del ragamuffin genovese e tanti altri.
Lo studio produce anche due compilation: “Os Pivetes” per finanziare una iniziativa in aiuto dei bambini di strada brasiliani ed “Extracomunitario”, una risposta alle ronde che nel Centro Storico genovese minacciavano gli stranieri, in una delle ricorrenti ondate xenofobe.
Sensasciou è da sempre per la contaminazione e il meticciato.
Il dialetto è un punto di partenza per non dimenticare le proprie origini, che sono quelle di un popolo da sempre aperto attraverso il mare a mondi lontani e diversi.
L’approdo è l’integrazione culturale, tollerante, aperta e rispettosa delle diversità.
Sensasciou cita in maniera giocosa, musica araba, mediterranea, afro-americana.
Da tutto questo intersecarsi di situazioni nasce “In Scio Bleu”, che verrà pubblicato nel 1994.
E’ un album solare e brulicante di idee, contenente 22 traccie, tutte cantate in genovese.
Verrà proposto live questa volta con l’aiuto di alcuni musicisti: Marco Fossati (delle Voci Atroci) prima e Alessandro Buzzi alla batteria dopo, Riccardo Kalb, al basso, Tiziano Scali e Tony La Corte entrambi alle tastiere.
La situazione cresce. Sensasciou suona a Roma per la sesta volta, ma ora si tratta del Primo Maggio del 1995 e davanti a 300.000 persone.
Nello stesso anno al Festival di Recanati Sensasciou vince il Premio Rino Gaetano.
Ci sono le prime difficoltà economiche, le prime incomprensioni.
E’ già pronto anche un nuovo CD, mini, 5 pezzi, strano, scuro, schizofrenico: “In Scia Lun-na”.
Non è più Sensasciou ma Sensasciou/Senza Fiato, da una parte Quadrelli, dall’altra Bobby e Rassi.
Inevitabile che poco dopo Bobby e Renè lascino il gruppo, per un po’ vanno avanti con Senza fiato (che formano con Luca Pagnotta e Luca Praussello), finchè Bobby non entra nelle Voci Atroci prima e nei Blindosbarra dopo, e Rassi da’ vita ad un suo progetto denominato “Mariphasa”.
Bob continua con Sensasciou.
Anche Buzzi lascia il gruppo.
Arriva dai Mellow Yellow (che nel frattempo hanno continuato l’attività e sono diventati una cover-band di riferimento per la Black Music) il batterista Saverio Malaspina (poi Blindosbarra, attualmente Meganoidi) e arriva anche il chitarrista Andrea Bove (suonava con i FunkyTranky).
Registrano un nuovo album, un doppio album dove parti suonate ed elettroniche si mescolano a testi bellissimi e struggenti.
Si chiama “Generazione con la X”, la parte oscura di Sensasciou.
Esce nel 1997 e vale un Premio Tenco.
Altro lungo tour, altre cose in cantiere, altri problemi.
Bob comincia a non stare bene.
Nonostante le ottime recensioni, i concerti, l’affetto di una buona parte della città la situazione si arena.
E’ il 1998. Quadrelli si dedica alla poesia e all’organizzazione di Eventi (organizza con Roberto Gabrielli e Tony La Corte due festival estivi consecutivi al Forte Sperone).
Ma le condizione di salute peggiorano.
Qui c’è la storia della sua malattia, ve la racconterà lui, se vorrà, nelle pagine di questo sito.
Viene ricoverato in ospedale gli ultimi giorni del 1999, rimane lì qualche mese.
Torna a casa, comincia lentamente a camminare, poi a scrivere e poi torna a fare musica.
Facciamo un salto all’11 Settembre del 2002.
Bobby organizza una festa ai Bagni di Capo di Santa Chiara. Invita Bob, Renè e tutti i vecchi amici, rispolvera le vecchie basi e il Sound System dei primi Sensasciou.
Suonano i vecchi pezzi dei Sensasciou.
Bob e Bobby tornano in studio, nel frattempo spostato in Piazza Della Vittoria, nascono i nuovi pezzi.
Esce il nuovo disco: “Na Bunn-a Sperlenghejua”
Concerto del 1 Maggio a Genova, Goa Boa, altri live, poi all’improvviso un altro fulmine sui Sensasciou: Bobby decide di proseguire con un progetto solista.
Ma anche questa volta rinasce il nuovo gruppo, Bob chiama sei amici e riparte con una nuova avventura.
SENSASCIOU E’ VIVO E RESPIRA….ANZI CANTA!!!
Realizzata con: Canon Eos Mark II
Pellicola: //
Anno: 2008
Luogo: Genova
2 Comments
paolo novaro
ciao molto bene, il periodo però delle Posse non è spiegato molto bene; forse bisognerebbe anche sentire “altre versioni”; non cè quasi menzione sul disco che nel 1992 fu fatto contro le Colombiadi, e dove io e Roby cantiamo: Io canto le prime 2 strofe, Bob l’ultima, Il brano fù scritto da me e Roberto Spillus, e Bob si aggiunse solo in un secondo momento: Poi girammo numerosi centri sociali, ma io E Marco X-prima di diventare U Carbun- li frequentavamo e ci cantavamo già; facevamo ragamuffin cantando sulle basi
Alberto Terrile
Ho….riportato un testo che scrisse Quadrelli molti anni fa….uniche mie notazioni sono queste: Un’entità scomoda e disturbante del panorama genovese, musicale e non.
Eclettico e geniale, quanto consapevolmente autodistruttivo. Per lui sono stati scomodati più volte i paragoni con alcuni cattivi maestri del rock: il primo Nick Cave , il Tom waits pre sobrietà unito al Shane Mc Govan più folk punk e sbronzo. Irriverente e caustico nelle sue esternazioni siano queste su un palco o sotto di questo come,al tavolino di un bar del centro storico.
Chi lo conosce nell’oggi fatica a comprendere la portata delle sue innovazioni musicali con le quali, come una nave in perenne ammutinamento ha traversato la bonaccia della musica genovese cambiando i venti e le correnti.
Per certo un amico: scomodo e invadente.
“Chi è un amico? Un altro io” Zenone di Elea cit. in Diogene Laerzio, vite dei filosofi,Aristotele.
A presto!