mitografia del quotidiano
Terrile 5 luglio 2015
Ero un bambino che con i genitori e la sorella una domenica di tanti tanti anni fà si trovò ad ascoltare un racconto che iniziava più o meno così:-
Vedi questo paese? Guarda come si chiama, TERRILE …ha il tuo stesso nome.
Da qui ha origine la stirpe …guarda quante pagine ci sono nell’elenco del telefono con questo cognome…
Mio padre, incarnando quella figura di genitore che “narra” mi mostrò il paesino di TERRILE e cominciò un suo racconto…
Ognuno in terra compie un viaggio, io l’ho consacrato all’espressione artistica assecondando la mia natura. Ho creduto nelle mie risorse e lottato con ostinazione per metterle a frutto in una dimensione creativa rispetto al piano meramente economico. Ho fatto scelte “forti” evitando quei generi della fotografia che danno la tanto agognata VISIBILITA’. A monte di tutto c’è l’istanza espressiva, il desiderio di lasciare una traccia sensibile, la tenacia per sostenerla sino a quando non venga riconosciuta in quanto tale.
Ho detto, come sempre, quello che penso :- In trent’anni e me ne auspico molti altri ancora, ho creduto e prodotto delle fotografie che facciano riflettere e non brillino solo per ciò che resta in superficie…questo nel rispetto di un identità personale ma anche in relazione al cognome che porto.
E’ una questione di “responsabilità”
…come ben spiegò il caro amico Claudio Rocchi
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