Domenica mattina a Berlino est
Berlino
Maggio 1995
Il 9 novembre 1989 è ricordato per la caduta del Muro di Berlino, uno dei principali
eventi storici del Novecento. Non basta levare una “quinta” o cambiare la “scena”…
sono trascorsi 7 anni al tempo di quest’immagine che è un “unicum” e di molte cose
si sente ancora l ‘Eco. Sono molto vicino al mondo dei bambini, ai loro giochi e alle
speranze che ripongono verso il futuro. Mi trovai su quello spiazzo dopo mezz’ora di
cammino e vidi due volti che mi scrutavano. Da sempre quando non parlo una
lingua m’aiuto con il linguaggio universale del corpo. Ho sorriso con fare
benevolo….li ho guardati e lentamente ho cominciato a camminare verso la
pozzanghera che immediatamente s’è fatta l’archetipo di tanti laghi o specchi
d’acqua di cui potevo aver sentito parlare.
Alberto…cerca di non sporcarti dalla testa ai piedi…hai gli stivali…ma stai
schizzando fango dappertutto…
Quante voci ( la mamma…la nonna) mi hanno ammonito nel tempo dei giochi. Ora
è il 1996 sono un uomo con uno zaino e un Hasselblad sempre carica, un uomo
troppo sensibile che crede che una bottiglia di vodka possa fargli compagnia come
la coperta di linus, un’artista forse emergente che sta progettando una personale a
Berlino con i suoi Angeli.
I bambini mi studiano un attimo… so che a differenza degli adulti non apriranno le
chiuse del giudizio…uno capisce che ha voglia di “guadare il lago venendomi
incontro”…armo l’otturatore…prendo l’esposizione a occhio senza controllare il
pentaprisma e avanzo col sorriso. Sono un collezionista di frammenti di mondo che
possano raccontare i miei piccoli universi tracciare la geologia delle infinite
solitudini che mi abitano.
Quei bambini hanno avuto fiducia in me…nel mio sorriso… la foto esiste e “ci
raffigura” intenti a giocare qualcosa di antico… nel teatro che l’uomo ha
costruito….e poi devastato.
Un adulto creativo è un bambino sopravvissuto.
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 1996
Luogo: Berlino
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