Miriam F Iola di Montese 1 agosto 2005 ore 16 : 07
Iola di Montese – Le tane
1 agosto 2005 ore 16 :07
Nella vita di ognuno possono preesentarsi degli incidenti di percorso, delle prove dolorose , delle ferite all’autostima. L’Arte è trasformazione, catarsi, redenzione. La mia forza è la capacità di tradurre poeticamente le cose belle al pari dei dolori della vita. Mi considero una “macchina sensibile”, il mio carburante sono le emozioni. Attraverso i sensi inspiro : prospettive, fisionomie e comportamenti. L’invenzione della fotografia permette di custodire in una sorta di archivio il proprio passato, di recuperare le radici e rafforzare l’identità custodendola tra le pagine di un album di fotografie o nelle cornici appese in casa.
La fotografia è la memoria privata di ciò che ho visto, delle persone incontrate e dei luoghi che ho attraversato. L’archivio di un fotografo è come il baule che apriamo quando vogliamo ri-trovare frammenti e ricordi di tutto ciò che oggi non è più “sotto i nostri occhi”. Il sogno a occhi aperti che si compie per mezzo della memoria, come ogni ricordo, è “amore”.
Con quest’ immagine comincio a elaborare l’inizio della fine. Lo scoprirò attraverso la vita e l’analisi parecchio tempo dopo.
In un’unica immagine concentro la disillusione nei confronti del mondo adulto e la mia difficoltà nell’ accogliere e metabolizzare un personale dolore .
Stilisticamente questo è il primo Angelo “non a fuoco” e non per una banale questione estetica!
Realizzata con: Hasselblad 500 CM
Pellicola: Kodak T Max 400
Anno: 2005
Luogo: Iola di Montese- Le tane
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