Elisabetta Miozza
Genova
domenica 12 aprile 2015
…in 35 anni di foto…lo stesso letto…la stessa finestra…la stessa strada…non sono le location che fanno la foto…..ma il rapporto che instauri con il soggetto fotografato…..dietro ai vetri hanno posato per me divi e persone di tutti i giorni…Nelle mie rappresentazioni il soggetto umano diventa un interno sobriamente arredato, mentre l’interno si fa soggetto spoglio, caricandosi non tanto di segni, quanto della tensione dell’attesa. L’attesa è quella di un evento che non accadrà se non nell’occhio di chi guarda. La contemporaneità intesa come luogo di mode e modalità non mi sfiora neppure, non mi interessano gli stili e quanto connota la nostra epoca, perché non mi interessa il tempo, una convenzione dell’uomo, paradossalmente lo uso….. senza l’equazione tempo/luce un’immagine fotografica non può esistere. Intrattengo col tempo un rapporto incosciente, come il bambino che non s’accorge che è tardi e deve rientrare a casa.
Realizzata con: Canon Mark III
Pellicola:–
Anno: 2015
Luogo: Genova
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