Varie
EMOZIONI CHE SVUOTANO,EMOZIONI CHE COLMANO SINO AL BORDO
ESERCIZI DI VISIONE INTERIORE
Contenere le cose è un compito riferito al tipo di esistenza che mi è stata donata. Per alcuni è tanto quello che ho vissuto in quasi 45 anni di vita, per me a volte è troppo poco, altre troppo. Sono una persona che nonostante la trasparenza, spesso sa celare grandi segreti. Occorre però imparare anche a raccontarsi con naturalezza nelle gioie quanto nei dolori, in questo senso il blog dovrebbe essere un modo per quanti che come mè non hanno un nickname per mettere nero su bianco vittorie e sconfitte del proprio essere.
Gli anni della formazione hanno visto morire più d’una volta quello che avevo eletto come migliore amico, compagno di giochi, compagno di furibonde scorribande ai margini dell’invisibile. Furono tre ma erano “uno”. Nel 1979 muore Fabio in un incidente in Spagna, un colpo di sonno gli è fatale, aveva soli 19 anni. A 14 fondò una banca per gioco la STAINBANK e si fece dare soldi da tutti, li reinvestiva e li restituiva, vestiva come un adulto, con cravatta e gessati nonostante fosse un ragazzino. Il primo amore fù per una ragazza che stava nel mio palazzo , le fece recapitare un mazzo enorme di rose….forse acquistate con i nostri risparmi, capii attraverso lui, più tardi cosa vuol dire essere un dandy. Gaetano e Paolo si alternano e attraversano, Paolo c’era da prima, dalle medie ma a diciotto anni un tumore alle vertebre cervicali lo immobilizza. Cresciamo egualmente assieme, lui esce dapprima a piedi seppur non in gran forma a causa del primo intervento chirurgico, poi con quelle carrozzine motorizzate perché le gambe lo abbandonarono ed infine trascorre gli ultimi anni in un letto arrendendosi al cancro dopo 17 anni di lotta nel 1994.
Paolo era il mio guru, la lezione del “come si vive”, il modo col quale si guarda il mondo, un genio finito troppo presto che a 10 anni andava al gabinetto a fare la cacca leggendo il Trattato di Fisica. Assieme abbiamo rotto vetri con le fionde, lanciato le prime bestemmie, costruito delle molotov con bottigliette d’aranciata e scoreggiato per una notte intera in un letto a castello nella casa sull’appennino da dove sto scrivendo. Lo rivedo di spalle in carrozzella in riva al mare con la canna da lancio, adorava il mare. Gaetano invece giunse ai tempi del liceo, si innamorò di mè ed io non lo capii sino a quando non me lo confessò. Restai di stucco, era la prima volta che avevo innanzi quella realtà, ricordo che balbettai un ….”io…io, non posso,io non….però l’amicizia sì. E fù grande amicizia, complicità, era un esteta amante delle belle cose, mi scriveva lettere sulla carta dei grand hotel, ne conservo una da Montecarlo. Progettò di tutto, era un talento trasgressivo, assieme abbiamo sperimentato superfici pittoriche,droghe e farmaci, i migliori vini e profumi, abbiamo dormito assieme e ha sempre rispettato profondamente il mio orientamento sessuale, prendendomi però in giro. Anni dopo una sera mi invitò a passare da lui, non ci andai, reduce da un pranzo tra amici,troppo vino e il sonno alle porte,pensai che lo avrei chiamato il giorno dopo e ancora oggi ne ho rammarico, se fossi andato quella sera,verso le 24,30 probabilmente sarebbe vivo….venne trovato a un metro dal telefono stroncato da un arresto cardiocircolatorio, non riuscì a chiamare i soccorsi.
Qui tra i monti, in mezzo al freddo, alla neve, i ricordi riaffiorano, si stagliano nitidi. Mi mancano talvolta certi passaggi della mia esistenza, perché oltre a Stefano, che fù il mio maestro di camera oscura( vedi post precedente) qui altri assieme a mè hanno condiviso destini comuni e una devozione pressoché sciamanica verso la Visione sia interiore che esteriore.
Di qui è passato Franz che non dormiva mai, che registrava la rugiada che cadeva dagli alberi la mattina presto. Tutta la notte riavvolgeva quei nastri nel suo mangiacassette e me li faceva ascoltare, ne alterava la velocità con dei fiammiferi gli stessi che usava poi per scaldarsi la roba in una scatoletta di Saridon. Franz non c’è più oramai da molti anni, di lui oltre il ricordo mi resta un libro : La società dello spettacolo di Guy Debord nella prima edizione italiana. Franz fu trovato morto per overdose dopo una settimana sdraiato su una brandina da mare nel suo appartamento, tra tappeti di valore e montagne di libri di saggistica,storia e filosofia. I vicini diedero l’allarme per il cattivo odore che arrivava nelle scale , in città l’assenza di qualcuno si nota difficilmente non so se perché si è tanti o perché si è disimparato a vivere il concetto di comunità.
Un mio allievo dice d’esser arrabbiato con la mia generazione perché aveva gli strumenti per cambiare la realtà politica delle cose ( la P 38 mi domando…o altro?) e invece è finita sterminata dalla droga, dall’eroina per la precisione che in Italia cominciò a circolare in modo massiccio verso la fine dei sessanta per volontà di un disegno politico ( un piano democratico per l’epurazione gestito dallo Stato) per cominciare a far sì che certi cappelloni pacifisti e idealisti andassero fuori di testa per davvero ma non con l’LSD, che in realtà non brucia cellule,né distrugge i circuiti celebrali, casomai connette le sinapsi in modo differente, leggete “LSD il mio bambino difficile” di Albert Hoffmann URRA edizioni www.urraonline.com bensì con l’eroina (una scoperta della BAYER per aiutare a vincere le sindromi d’astinenza da morfina…..). Il disegno venne applicato in modo più radicale all’intero underground che divenne un cimitero in divenire….aghi e siringhe ovunque, tanti morti…anche così si è debellata una certa frangia di rivoltosi che erano pronti a sovvertire il sistema. Quelli che “il potere non lo vedevano come un nemico” preferivano stare alla larga da quella gente che franava dagli ideali alla roba l’unica differenza fù che sniffavano la loro coca ascoltando dell’elettropop dozzinale o altra spazzatura ed eccoci così agli anni 80, l’epoca dell’edonismo Reaganiano, di Craxi e della insopportabile “Milano da bere”.
Oggi stavo guidando nella neve, pensando alle cose che ho appena scritto,mentre il lettore inondava l’abitacolo di musica: ”Visions of April” dei Pearls Before Swine seguito poi da Refugees dei VDGG. All’improvviso ho visto un filare d’alberi,( la Visione è immediata nel palesarsi verso chi è pronto ad accoglierla tra le grandi braccia del suo immaginario) ho arrestato l’auto ,estratto la mia vecchia Contax RTS II con montato su un 400 asa, sono sceso e mi sono buttato nella neve, arrampicando come un bambino che corre a rubar la torta di mele, ero preda delle immagini, rapito dal miraggio di tanto splendore, ero in balia della visione, ero lo stesso di vent’anni fa….non quell’uomo vestito casual che possono vedere quanti mi conoscono.
Se a volte nel lavoro molte persone hanno scambiato la mia socievolezza e il mio essere “alla mano” come un segno di ingenuità, poveri loro, non hanno capito nulla della vita. Chi indossa maschere o veste i panni che le età della vita offrono per consuetudine sociale è triste e perdente. Chi ritiene che per certe cose c’è un’età e per altre nò è uno stolto incapace d’ ascoltare sé stesso.
Essere “semplici”, significa non sentirsi Dio in terra. Un mio conoscente ogni volta che fa una cosa o tiene una lezioncina diffonde la notizia via mail con il programma di quello che andrà a fare e in calce , l’elenco delle cariche che ricopre, delle istituzioni che dirige. Lui era uno di quelli che “la cultura và portata a tutti, bisogna distinguersi per la proposta etc”.
Ricordo che a Berlino quando Wenders mi fece una sorta di supervisione in via del tutto amichevole alla mia serie degli Angeli svolgendo quello che in gergo tecnico si definisce il ruolo del PHOTOEDITOR intercalò i commenti sulle mie foto con il fatto che era a dieta, che teneva una banana nel cassetto della scrivania e che aveva una tremenda voglia di cioccolata. Mi aveva conosciuto pochi minuti prima e in un attimo m’apriva le porte del suo mondo…..quello di un uomo prima di tutto…e fù una grande lezione di vita!
Rudiger Vogler che interpretò la sua (di W.Wenders) trilogia : Falso movimento,Alice nelle citta,Lungo il corso del tempo mi testimoniava invece delll’impossibilità a suo parere per un attore tedesco di recitare scene d’amore, mentre percorrevamo via Roma per fare delle foto poi raccontò della Francia dove viveva e mi domandò curioso come mai non avevo mai diretto un film…diceva che trasmettevo così bene ad un attore il sentimento che andavo cercando. Non ho mai diretto un film perché non ho avuto occasione di stare per qualche anno al fianco di un regista cinematografico mentre per 11 anni ho servito le gesta di un regista teatrale…..ma non è la stessa cosa e mi dispiace molto.
Al di là di una mia indole, di una natura che mi fa essere affabile, trasparente e sincero,
c è la coscienza che chi si fregia di titoli è un represso che mette avanti a sé, al proprio sentire ed essere un titolo….gente che sulla tomba non merita il nome ma l’epigrafe “Lei non sa chi sono io”.
Poi rientrando in macchina bagnato,ma felice ho di nuovo provato dispiacere per tutti quegli artisti che usano Photoshop per ricreare mondi immaginari. Che tristezza sapere che seduti allo scrittoio si combinano come tessere di un puzzle immagini diverse, non è la stessa cosa di Emilio Salgari che immaginò tutto da casa sua, né di Giulio Verne, questo come altri programmi, fa più male che bene, illudendo persone creativamente impotenti d’essere dei Visionari…e il web spesso è un tripudio di queste cose…quante volte ho sentito dire :- sai non posso permettermi una camera oscura, allora faccio tutto in Photoshop. Voglio dire che un programma efficace per l’elaborazione è divenuto il viagra di chi invece che mettersi gli stivali ed entrare in un lago alpino per fare un Angelo (vedi la mia gallery Angeli, la tipa in bianco che sbuca dall’acqua) preferisce starsene al calduccio con foto d’archivio, qualcosa di suo e altro scaricato dal web. Ed ecco i cloni numerici di Cindy Sherman che declinano la loro immagine, e persino l’imbecille di turno che è convinto d’aver inventato la fotografia psichedelica negli anni 80 ( Dio mio, mandate qualche vecchio hippie del 66 dalla baia di San Francisco a dargli un trip vero…..di quelli che duravano anche sette giorni chissà che così non nasca un nuovo Filippo Lippi).
L’altro giorno finalmente riesco a vedere il clip What Else Is There? dei Royksopp, e convengo del plagio spudorato dei miei Angeli …la stessa strada in prospettiva, la stessa postura della donna e lo stesso mood addirittura nella posizione delle mani come dei piedi, il clima plumbeo, unica differenza una casa in aria retta da fili, in quel caso hanno citato ParkeHarrison . Questa volta mi sono incazzato e li ho contattati chiedendo apertamente se l’idea era loro o del regista e ad oggi per il momento nessuna risposta. La tecnica digitale ancora una volta aiuta questo clip ma manca la vera poesia e il sapore di chi quel sistema di sospensione composta l’ha messa a punto, di chi ne ha fatto una filosofia estetica dichiarando che quell’attimo in aria è vero, solo che l’occhio umano non lo coglie mentre l’otturatore ad un tempo di 1/500 lo rende visibile. Perché quel lavoro nascesse oramai quasi quindici anni fa c’è voluta tutta la mia vita precedente volta a “contenere” delle emozioni, delle storie che sono poi state rese visibili in quest’opera in progress che parla di misticismo, di alienazione, dell’inabitabilità della dimensione del reale, quanto della nostalgia nel mondo spirituale di una realtà nella quale l’Angelo si palesa in quanto mediatore tra il divino e l’umano. Angeli cupi che spesso accolgono con peso, con dolore il compito che gli è stato dato. Il lavoro sull’Angelo la dice lunga sul mio difficoltoso rapporto con la fede, con l’entità divina della quale seguo il disegno, spesso non riuscendone a cogliere il profondo mistero. Io sono quegli Angeli, come sono le persone che ho ritratto, uso le sembianze, le forme e i luoghi per raccontarmi in maniera profonda quanto inesorabile. In questo e per questo so di essere un Artista vero, con la A maiuscola, ma cerco con tutti coloro con i quali sono in contatto di essere assolutamente vero e naturale. Ho una profonda riconoscenza verso quanti seguono i miei corsi, ho incontrato dei giovani pieni di voglia di apprendere, ognuno con il suo vissuto,ognuno con un mondo da esternare. Cerco di spiegare loro come ho fatto, quali mezzi ho usato . Trasmettere una tecnica è semplice, io cerco di infondere un modo di approcciarsi al mondo interiore per raccontare quello esteriore, che è ben altra cosa, cerco di farlo sorridendo e scherzando, sapendo che la mia vita ad oggi è stata non semplice, men che meno piana, ma terribilmente densa di avvenimenti che mi hanno portato ad essere ed esprimere qualcosa di non comune.
13 Comments
Pralina
Le foto che ho visto qui, sono in assoluto le foto più belle mai viste sui blog, sono così belle che mozzano il fiato, e non credo di dirtelo per piaggeria… semplicemente amo la fotografia e mi va di dirtelo.
Complimenti.
:)
Icytears
è ufficiale, mi distacco dal concetto di “commento” sposerei piuttosto quello di “messageria condivisa”. Non trovo giusto ne abbordabile “commentare” il tuo scritto, potrei scriverne uno mio, nient’altro.
Mi limito a dire ,
“buongiorno anche a te…”
Icytears
e grazie.
utente anonimo
non so se riuscirò a leggerti ancora, mi fai piangere ogni volta….
mariatelodicevo
suryamukhi
Grazie
Qualunque altra parola sarebbe insignificante
albertoterrile
…confesso che a scriver tutto ciò mi si è rivoltato tanto di ciò che contengo…non è stato semplice ma necessario.
Se vogliamo “riderci sù” facciamo che mi esercito per poi pubblicare le mie memorie… :)))
maudite
Effettivamente sono concorde con il parere generale… Non si possono commentare queste tue parole.. perchè le emozioni che generano, le riflessioni che ne scaturiscono, sono silenziosi respiri lunghi migliaia di parole…
E’ sempre un gradito dono, il leggere di Te.
Grazie… =)
utente anonimo
a volte mi chiedo se il non aver nulla di simile da raccontare significhi che la mia vita è piatta…
però mi rispondo che no, non può essere così. non lo è per due motivi: primo che non sono un “raccontatore” di livello, e secondo che sto frequentando un corso che insegna soprattutto a comunicare.
Quindi so che un giorno sarò in grado di farlo. E mi ricorderò di questo post, garantito… :)
Tambu
Icytears
…un tuo riferimento mi ha ispirato l’ultimo post…
suryamukhi
La vita di ognuno di noi è piena di mille eventi da raccontare, di gioie, di dolori, di emozioni, di silenzi…il fatto è che molto spesso siamo talmente coinvolti nella frenesia della quotidianità, presi dal volere sempre di più, dal dover essere attivi per forza altrimenti ci troveremo a fare i conti noi stessi (e forse la cosa ci spaventa…) che non ci accorgiamo di quello che ci accade intorno…ma quando qualcuno (e Alberto è maestro in questo) ci “fa vedere” come si fa e proviamo a farlo, quale meraviglioso mondo si apre di fronte ai nostri occhi….e così impariamo a COMUNICARE….con le parole, con la fotografia, con la musica…
albertoterrile
cara suryamukhi ieri mi son permesso di inoltrare la tua mail in cui mi parlavi oltre che di quel che esprimo anche di P.Faccini al suo indirizzo e….questa notte mi ha risposto che è felice nell’aquisire nuovi estimatori.. poi aggiunge cose su mie foto per lui e il fatto cha a Settembre uscirà il suo nuovo album!!!
Ciao!!!!
suryamukhi
Dopo averlo ascoltato l’ho anche letto…il tuo post!
Ed ora vado a cercare il sito di Piers Faccini…nell’attesa del nuovo album a settembre.
ciao ciao ciao ciao
contrabbubis
C’è una buona giornata per te, caro amico.