Varie
A MENO TRE GRADI…
Mi si apre il cuore quando sento stridere un uccello alla ricerca del cibo. Fuori tutto è neve, ghiaccio e vento. Se debbo stare ore davanti ad un monitor per lavorare all’archiviazione di files allora preferisco farlo qui, senza flat, ma libero d’alzare lo sguardo e commuovermi innanzi lo spettacolo naturale, libero di ascoltare Arvo Part e poi passare alla Third Ear band come a Piers Faccini che ho fotografato di recente. Conoscete Piers Faccini? Provate a scoprirlo www.piersfaccini.com, se amate John Martin, quello di “Bless the weather” scoprirete delle similitudini in certe intonazioni. Il suo set “da solo” è l’esempio di come oggi per fare la buona musica occorra un idea e la sensibilità che si fa poesia, lo spleen di un giovane pittore con Magritte nel cuore che seduto sul bordo di un letto accenna una canzone sognando d’essere sul delta del Mississipi.
Si alza il vento, stacca le ultime foglie di quercia che scivolano sulla neve a simulare delle orme. Le forme in natura sono perfette, noi umani ne siamo parte ma ci ostiniamo nel modificarle : nasi, labbra e seni divengono tutti uguali. Perchè oggi và così: le canzoni e i suoni tutti uguali, i film, le foto, tutte uguali : l’estetica globalizzata dal corpo all’accessorio.
Tutti i mercoledì predico l’individualità nel corso di fotografia che tengo e spingo ognuno a cercare in sé ciò che altrove finirebbe per deluderlo o per non corrispondergli. Non è semplice trovare la propria strada in Arte, ma è altrettanto difficile farlo nelle nostre vite. L’Arte grazie a Dio sopravvive al suo creatore che spesso è così “umano” al punto da avere più debolezze e mancanze di tanti altri. Chi vive per l’Arte è spesso accentratore, si confina in un mondo di rappresentazione che ha difficoltà dialettica con l’esterno .
I poeti e gli artisti sono dei disgraziati che cercano di capitalizzare la loro neurosi. E si consolano un poco ritenendosi superiori alla gente che è capace di adattarsi alla vita. ( E. E. Cummings)
Individualità dove a cercare è l’ io, non il noi. E’ la noia il noi. Non credete al noi, è il gioco sporco di un movimento che si è sgretolato sulle fondamenta della menzogna, tra pozze di orina nelle quali i narcisi di partito andavano a specchiarsi per controllare che tutto fosse a posto prima di tornare a calcare il palcoscenico della collettività .
“Noi” è il risultato di un gruppo dove uno o due producono e il resto và a traino, noi è lo scempio di un pensiero collettivo dove solo il più furbo guadagna i soldi e il potere e poi dice : tutto ciò che vedete, che sperimentate è stato fatto da Noi per Voi. Il “Noi” si ripropone come cellula infetta in continua replica perché ha bisogno dell’espressione numerica, del volume per fare credere che stà esponendo il pensiero di tanti, ma non è vero, allora buttatevi alle spalle le solite accuse di egotismo , prendetevi le vostre responsabilità ed imparate a dire :- questo l’ho pensato io, l’ho ideato io….fatevi carico delle vostre scelte, delle vostre responsabilità, al diavolo i movimenti, le tendenze ed i gruppi… purtroppo persino gli anarchici si riuniscono in comunità…
….scendete a valle come animali che non stanno in branco, andate a bere alla fonte e poi tornate ai vostri sentieri di caccia, alle vostre valli, ai silenzi ed alla luna.
4 Comments
cAMee
Sono in partenza per new york. Me ne vado in vacanza una ventina di giorni, dopo aver avuto la certezza di un assunzione che mi rende felice e ricompensa i miei sforzi.
Buone feste, alberto.
Ti abbraccio forte e ti dò due baci. Uno lo dai a roby al corso, uno lo tieni per te.
a presto
maudite
La normalizzazione dei gusti, delle idee, dei sentimenti, porta innegabilmente una maggiore gestibilità dei guadagni economici basati sul mercato relativo alla massa.
E’ una cosa schifosa; ma ognuno dovrebbe semplicemente aprire gli occhi e riconoscere la situazione, dopodichè scegliere se far finta di nulla continuando, oppure se muoversi contro, nel senso che determina la propria libertà dalla schiavità emotivo-cultural-econimicocaratteriale del concetto di “Noi”. Il Noi è un entità statistica; non una via per vivere.
Grazie per il saluto interpostapersona, Camee. Un abbraccio fortissimo.
Somewhere, over the rainbow…
maudite
Magari scrivere Schiavitù era più appropriato ;) ma a mezzanotte, in uno stato fisico devastante, le mie dita non la pensavano così ;)
utente anonimo
beh, esiste anche un “contro” massificato mica da ridere… :)