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DIARIO INTIMO
La luce scende e i suoni attutiti dalla neve danno l’esatta dimensione dello spazio circostante, così vasto e vuoto da riempire un cuore sino al bordo senza che trabocchi.
Il ricordo del tempo trascorso finalmente ha un senso vero e pieno di giustificata malinconia. A vent’anni la presi a prestito col dovuto anticipo dal patrimonio genetico di entrambi i rami famigliari, due suicidi inutili, uno per supposta malattia, l’altro per un visto negato per la Russia. A vent’anni si desidera essere più grandi,si corre e si cerca di precorrere le tappe della vita che si suppone siano in un certo modo. A quaranta si scopre che tutto ciò che si è svolto corrispondeva solo minimamente a quelle precognizioni imbevute nei primi sogni con i primi liquori le prime sigarette e le prime droghe. Da adulti ci si accorge che nessuno è realmente mai cresciuto, solo indossa un corpo che come un vestito non più nuovo è sgualcito e alle volte fa difetto. A vent’anni non hai coscienza d’esser una sorta di Angelo con i riccioli lo sguardo dolce,azzurro e profondo che si tinge nella malinconia di laghi alpini. A quarant’anni non t’accorgi, se non raramente che il tempo trascorso conferisce un allure seducente agli sguardi e ai gesti e con i quali sei solito muovere l’aria. Troppo spesso d’ogni età si trascura ciò che ci può offrire. Ho visto uomini e donne affascinanti avviluppati nell’amplesso di angosce psicofisiche e tribolazioni politico/fiscali . Ho ascoltato finte parole di saggezza che sgorgavano da cloache dalle dentature perfette e sbiancate. Ho sperimentato l’eterno egoismo di chi non rinuncia a sé stesso. Ho verificato le tensioni verso un ideale perfezione che rende estranei al mondo, ma non ho visto cose che altri non hanno visto, solo ho scelto un diverso angolo visuale, un ‘ottica differente e il risultato è solamente un foglio di carta che la luce finisce per scrivere.
Ho creduto di scegliere una forma ed un’immagine che preesistevano e che continueranno ad esistere ben oltre il mio tempo stabilito qui sulla terra. Troppo spesso crediamo d’esser ciò che realizzeremo, punto di partenza e d’arrivo e ci dimentichiamo di quel viaggio che stà in mezzo nel quale siamo veri. Tutto è passato e futuro a discapito del presente nel quale invece stiamo muovendoci, perché la vita ci sembra debba essere eterna e quindi perdiamo tempo o prendiamo tempo mentre ciò che dovremmo fare è vivere il nostro tempo accettandolo per come è…perché stà accadendo proprio adesso…mentre scrivo.
7 Comments
utente anonimo
Ho pianto leggendo.
Ti scriverò..
Mariatelodicevo (oggi malinconica )
contrabbubis
veroverovero: ci si
traveste e poi ci si prova a credere un pò, ma non si è diseguali. E delle somiglianze? a me paiono sempre apparenti. dopo si rivelano altre storie e ritrovo la vita, nel presente, che si è già svolta, ma in altra maniera. buon presente a voi.
utente anonimo
Qui ed ora sempre….vivere ogni istante con consapevolezza e come se fosse l’ultimo…per non perderci pezzi della nostra vita nell’inutile tentativo di prevenire il futuro o rievocare il passato…
Monica
albertoterrile
I nostri “nulla” differiscono di poco:chi detta parole od immagini muore come chi le legge e guarda,per tutti il medesimo punto d’arrivo.Il tempo , il qui e ora richiede quindi attenzione, onestà e coerenza. Qualcuno dice che non mi risparmio e che spesso specie nell’insegnamento dò troppo. In realtà cerco di diffondere un modo di affaciarsi alla realtà, come al fantastico e all’immaginario che è in noi. Sono cosciente di dover restituire qualcosa che mi è stato dato alla nascita e che ho fatto fruttare applicandomi, diviene quindi un piacere…più che un dovere.
utente anonimo
Gli antichi indiani dicevano che la realtà è ciò che non vediamo, è ciò che non sperimentiamo quotidianamente, ma è ciò che riusciamo a raggiungere nel momento in cui ci mettiamo in contatto con la nostra energia interiore…e credo che nella prima esercitazione questa “realtà”, questo contatto sia emerso…soprattutto, grazie a te che hai saputo e a noi che abbiamo saputo apprendere!!!
Ed un piacere essere lì per accogliere ciò che tu restituisci col cuore….
Grazie.
Son curiosa di vedere i risultati di un mercoledì di scatti!
P.S.: mi son divertita pure a fare la modella!!!
Monica
utente anonimo
ci manca un pezzetto di frase….
….grazie a te che hai saputo “diffondere un modo di affacciarsi alla relatà come al fantastico e all’immaginario che è in noi” e a noi….
spero che il concetto sia più chiaro ora…
scusate!!!!
monica
utente anonimo
Il vezzo di una leggiadra poesia,
nuotando oltre
ed inseguendolo maniacalmente:
ed ancora inoltrandosi fugacemente
alla ricerca di un digiuno di vuoto..
da