Varie
Autoritratto reggendo la macchina in mano.Non potevo controllar l’inquadratura e neppure l’emozione di quel tramonto di fine estate che dava la luce alle fotografie che stavo scattando
La casa di città e la casa di campagna
Ho la grande fortuna di avere due case: la casa del cuore e quella del lavoro. Così le ho soprannominate. In realtà le amo entrambe.
A Genova c’è la casa del lavoro, quella dove mi ritiro la sera nel confuso brusio del condominio, nel vociare da finestra a finestra.
A Iola c’è la casa del cuore, quella dove la poesia filtra piano con le luci dell’alba, dove il mattino montanaro ti dà i pizzicotti con il primo freddo.
A Quarto il primo mattino è scandito dagli specchietti degli scooter che riflettono le sue luci sulla via e sui palazzi mentre portano ancora addormentati i loro padroni al lavoro.
A Iola c’è un silenzio rotondo, punteggiato dallo sbatter d’ali e dai suoni prodotti da ghiri e talpe, dal frusciar di lucertole tra il secco delle foglie unito all’abbaiare lontano di cani.
Con le braccia aperte sino a sentir male le tocco entrambe. E’ lo stesso gesto che compie un bimbo quando gli si chiede:- Mi fai vedere quanto bene vuoi alla mamma?
2 Comments
lorypersempre
Bella, Iola!
Leela
utente anonimo
grande.