Varie
L'Estate raccolta attorno ad un tavolo
Le estati in campagna erano per la mia percezione del mondo adulto così. Parenti seduti ad un tavolo per mangiare o discorrere. Qui c’è mia nonna,mia zia, mio padre io piccolissimo (3/4 anni) e mio zio.
La luce che imbiancava un cerchio di cemento innanzi casa. Se pioveva tratteneva l’acqua. Era il mio lago. Avevo un piccolo scavatore giallo con cingoli verde grigio che costeggiava quel lago.Da quel cerchio di cemento salutai con la mano mio nonno Alessandro che ripartì assieme alla nonna Elvezia con la cinquecento per tornare a Genova. A memoria i nonni piemontesi vennero una sola volta in Emilia.
Era l’infanzia educata di un tempo. Mio padre disse:- C’è una casa in campagna divisa tra tre famiglie,perché far vacanze altrove? Ciò che poteva sembrare una costrizione o una limitazione per i bimbi d’oggi,viziati di tutto e per tutto, fù per me l’accesso all’amore per la Natura, per l’Emilia Romagna e i suoi monti.
Grazie a mio padre non ho mai avuto una moto ma ho imparato molte cose. La prima fù che :- In casa nostra la corruzione non entra. Onestà tout court. Sincerità per quanto è possibile. Se non avessi respirato l’aria della collina, giocato tra amarene e ciliegie oggi dove sarei?
Sicuramente non qui a scriverne.
3 Comments
utente anonimo
La vita a volte è strana, questo parallelismo tra la mia vita e la tua è stupendo, un'altra aia con un altro tavolo con un altra nonna e altri zii ma stessi posti e ciliegie e amarene come per te, i frutti, gli unici regali per i bimbi di quel tempo. Farebbe bene anche a un sacco di altri bambini che conosco un po' di anni 60 come a quei tempi.
A Genova è primavera? tra poco c'è Sanremo!
saluti
Uccio
albertoterrile
A genova non è propriamente primavera. Sanremo è un triste rito che di anno in anno mostra la corda….l'industria discografica è….diciamolo una cloaca che sta marcendo e in tal senso non posso che dire, come per l'industria della pubblicità "AVETE AVUTO DECENNI DI GLORIA E DENARO E ORA STATE PLANANDO MISERAMENTE TRA I TANTI SIGNORI NESSUNO CHE CON FATICA ARRIVANO ALLA FINE DEL MESE.MI AUGURO SAPPIATE REGGERE IL PESO DELLA RECESSIONE E LA DISTANZA TRA VOI E I RIFLETTORI MEDIATICI.L'IMPERO SI STA SGRETOLANDO…COME L'ANTICA ROMA.
Educare tanta gente alle ciliege come premio,alla loro coppia per farsi gli orecchini.Strappate i cellulari di mano ai vostri figli…staccateli dal computer,portateli a fare un bel giro all'aria aperta….quando sarà sbollita la loro rabbia e saranno grandi VI RINGRAZIERANNO…in ogni caso NON FARETE LORO DEL MALE!
:-)
maudite
Fortunatamente, ma soprattutto grazie alla presenza costante dei nonni paterni e materni, posso confermare anch'io quanto sia stato educativo, stimolante e bello, l'aver trascorso le vacanze della propria infanzia in luoghi alienati dalla frenesia e dalle peculiarità tipiche della città come delle località di villeggiatura.
Vivere la propria infanzia in luoghi dove il superfluo non esiste, ed al contrario la natura riempie ogni centimetro del campo visivo, tattile ed olfattivo, ha contribuito a rendermi la persona che sono oggi.
Se sono un inguaribile curioso, se ho una certa creatività ed ho apprezzamento per la bellezza in senso armonico, è tutto merito di ciò che ha alimentato la mia mente proprio in quei frangenti.
Mio nonno Andrea mi racconta spesso dell'estate del 1981, quando, dai lettini del Galliera i dottori invitarono i miei genitori a portarmi via dalla torrida città di Genova, verso mete più miti. Furono proprio i miei nonni ad affittare una casetta in campagna, nei pressi di Ortiglieto, dove venni portato immediatamente e dove poi trascorsi ogni estate dal 1981 sino al 1992.
Condivido pienamente i tuoi suggerimenti ai genitori di oggi e di un domani. Basta con tecnologia e vizi. Basta con il farsi comandare a bacchetta da figli insaziabili, esaudendo ogni loro singola richiesta motivati dall'idea di non far mancare loro quel che può essere mancato a noi. Se ci si pensasse su qualche minuto, sarebbe evidente che è proprio quel che ci è mancato ad averci reso persone mature, serie, sagge e capaci di sacrifici per gli altri come per noi stessi. E' proprio quella fatica per ottenere qualcosa che ci ha spinti a dare un valore alle cose. Basterebbe soffermarsi un attimo sulle emozioni che affollavano il nostro cuore mentre, immersi nella natura, si cercava di realizzare, per un improbabile animale visitatore notturno, una piccola costruzione, con legni secchi e foglie cadute.
Anche questo significa disciplina ed educazione: l'orientare il bambino verso ciò che ha vero valore, oltre il termine strettamente commerciale.
Perchè educare significa amare. Al contrario, viziare spesso significa non avere la voglia di investire il proprio tempo ad educare; e perciò difficilmente può essere una dimostrazione di amore vero.