Varie
MOLLY'S LIPS
Quell’inverno pareva ancora più freddo degli altri. Le ricette per la prescrizione di morfina farmaceutica erano finite.
Stretto nel cappotto, le mani chiuse a pugno e nascoste dalle tasche.
Sono importanti le tasche, gli servivano per “non spaccar tutto”, tenersi stretto e contenere i crampi all’intestino che l’obbligavano, all’improvviso, a cercare un luogo dove evacuare.
L’aria, impregnata dell’odore di frittelle e zucchero filato era nauseante.
Giovani madri trascinavano bambini in lacrime via dai giochi come fossero dei sacchi della spesa. Le grida divenivano assordanti mentre un gelo innaturale scendeva la colonna vertebrale come una scala: era il rapido inventario delle vertebre.
Si fermò davanti al tiro a segno. Con una pistola vera ci si potrebbe far fuori in momenti come questo. Tutto ha un unico insopportabile sapore: l’elegia del dolore.
La ragazza dall’altra parte del balcone lo fissava.
Sorrise, forse semplicemente per invitarlo a fare un tiro.
Pensò che forse era lei Molly o forse era solo un nome di fantasia.
Chi se ne frega… era bellissima e quel sorriso era per lui.
Le prime vertebre a cominciare da quella sacrale, s’accesero come un vecchio termometro.
Faceva meno freddo ora. Immaginò le labbra di Molly sulle sue in un’abbraccio infinito.
Chiuse gli occhi.
Inspirò.
Due… tre giorni al massimo… e quel tormento sarebbe terminato……
Leave a reply