Varie
APPARTENERE AL TEMPO
Mi piace osservare tutto ciò che vive.
Mi piace guardare sotto la superficie delle cose.
Fermarsi all’apparenza è come restare continuamente su una soglia.
Le cose come le persone si consumano. Possiamo provare a preservarle e prenderci cura di loro ma inevitabilmente queste deperiscono.
Ho difficoltà a nascondere l’imbarazzo quando guardo chi ricorre alla chirurgia estetica. Volti gli uni simili agli altri con le mani “fuori epoca”, mani con le macchie da invecchiamento cutaneo.
Noi apparteniamo al tempo.
(guardando una macchina abbandonata nell’autunno 2005 che oggi mi pare così lontano/alberto t.)
E la mente, è il pensiero che crea il tempo. Il pensiero è tempo, e qualsiasi cosa progettata dal pensiero deve appartenere al tempo; per tale ragione il pensiero non ha alcuna possibilità di andare oltre se stesso. Per scoprire quello che è al di là del tempo il pensiero deve giungere alla fine, e questa è una cosa estremamente difficile perché la fine del pensiero non giunge attraverso una disciplina, né attraverso il controllo, o il diniego, o la repressione. Il pensiero finisce solo quando comprendiamo l’intero processo del pensare, e per comprenderlo è necessaria la conoscenza di sé. Il pensiero è il sé, è la parola che identifica se stesso come il ‘me`, e qualunque sia il livello, basso o alto, in cui è posto il sé, si troverà sempre nell’ambito del pensiero.
(Jiddu Krishnamurti)
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