Varie
Diario di Martedì 10 Agosto 2010
Ho scelto di cercare riparo ai margini del bosco, tra monti famigliari che proteggano il mio spirito.
L’acacia , il tiglio e la betulla mi offrono la loro ombra mentre la gazza e il fagiano fanno la sentinella.
Custodito dalle luci naturali, cullato dal canto della creazione, provo a stemperare i recenti dolori.
Traccio una linea su un foglio immaginario per tirare le somme. Mi accorgo che il compito attribuito è “ fare le sottrazioni”: la lista degli affetti che se ne vanno si allunga ogni anno.
Si tengono per mano come fanciulli spaventati dal buio del corridoio, poi lentamente si incamminano.
Roteo il capo ma gli occhi non incontrano figure.
Tutto attorno, solo alberi, fiori e strappi di cielo azzurro.
Le foglie con la complicità di una lieve brezza estiva lasciano i rami e si posano sul tavolo.
La tazza è vuota.
Chiudo gli occhi.
Il capo si inchina al respiro.
2 Comments
utente anonimo
iL bosco è sempre un luogo sicuro, dove si può ritrovare pace , serenità e fare anche incotri particolari..ascoltare i rumori del bosco è una cosa speciale…è lì che riaffiorano i ricordi, ricordi di persone che fanno parte di quella lista di affetti che ora, purtroppo , non ci sono più a tenerci compagnia ma sono sempre presenti nei nostri cuori………e gli occhi si riempiono di lacrime,….
Ila, dai tuoi monti
utente anonimo
A me, personalmente un albero mi ha salvato la vita, bloccando con tutta la sua forza quella folle corsa giù x quel dirupo,,oramai quella macchina era diventata una trappola mortale,ricordo ancora il suo scricchiolio il suo sforzo x mantenere in equilibrio quella macchina prima che finisse anke me, mai dimenticherò nn potrei , nn sarei ancora quì …..nn trovo le parole giuste x esprimere la mia profonda gratitudine e commozione a questo vecchio albero il quale gli devo la mia vita.. ma lo abbraccio forte a me virtualmente.. e mai lo dimenticherò mai.. morena