Varie
Le ceneri di Lino
Credo che la vita possa risultare molto più allegra di quello che è se si ha un amico con cui fare due passi insieme ogni tanto. A.J.Cronin "La cittadella"
Sono trascorsi 32 giorni da quando l’amico Lino ha spiccato il grande balzo verso il cielo. Con lui non ho mai realizzato uno dei miei messaggeri celesti forse perché dell’Angelo incarnava l’aspetto più generoso quello espresso attraverso “la presenza e la capacità di ascolto”. Posso affermarlo grazie all’esperienza fatta nei pochi anni che la vita ci ha permesso di trascorrere assieme.
Ci conoscemmo alcuni anni fa. Laura Dalla Dea che a sua volta era stata mia allieva quando davo ripetizioni di figura disegnata (metà anni ottanta) gli aveva consigliato il mio corso base di fotografia.
Dopo poche lezioni mi scrisse una mail che ancora oggi custodisco a memoria. Il fulcro del suo scritto era racchiuso in una piccola frase:- “…prima della tua lezione di questa sera, debbo confessarti che per lunghi anni mi sono sentito un dissociato.Questo accadeva per le cose che pensavo sul mondo e su chi lo abita ma dalle tue parole a lezione ho capito di “non essere più solo” che c’è un altro che sente le cose nello stesso modo. Grazie”.
Lino ringraziava sempre. La sua era autentica educazione, non era un abitudine o una creanza ma rispondeva ad un autentico moto interiore. Ogni telefonata che gli ho fatto, quando ero lontano da Genova per lavoro e desideravo essergli accanto in questo “tempo difficile” che coincideva col declinare delle forze dovuto al male che lo stava consumando, terminava da parte sua con la parola: “grazie”.
Io e Lino eravamo caratterialmente assai diversi. La vita ci diede modo, seppure separatamente, di vivere le gioie ma anche le sconfitte e i vuoti propri della nostra generazione. Nel nostro cielo, il fuoco e la pioggia. Radi lampi di gioia illuminarono notti buie e fredde.
Ci incontrammo molto tempo dopo quando oramai eravamo “uomini” e non più ragazzi selvaggi con i capelli lunghi. Ci capimmo all’istante attraverso un’occhiata di sbieco, quattro parole e una risata che segnò una catarsi condivisa.
L’amicizia al maschile ha modalità semplici e profonde, come l’incisione fatta con un temperino sul bastone di chi percorre sentieri montani.
Negli anni, nonostante fosse una persona di poche parole, determinata e priva delle sfumature ( o è bianco o è nero) ho raccolto molte confidenze sulla sua vita che è stata dura sin dal principio. Ai dolori che avrebbero sconfortato chiunque ha sempre risposto con il sorriso e la tenacia operando nel presente per costruire un futuro. Per ogni problema sapeva trovare una soluzione.La sua determinazione e la positività nei confronti dell’esistenza lo portarono a sopportare il dolore sia fisico che psicologico con una forza che trovavo stupefacente. La sua dote principale era l’altruismo Era curioso e ingegnoso, sposava le passioni in modo totale. Non ultima la fotografia che ha praticato sino alla fine…gli ultimi fotogrammi giusto una settimana prima di andarsene. Aveva uno stile semplice e diretto che rispondeva appieno al suo carattere e al suo modo di vivere.
telefono:- Lunedì mattina spargiamo le ceneri di Lino in mare. Domani torno a
Genova per l’atto finale.
Qui lo sentivo nel vento,tra le luci che ritagliano
il paesaggio,nel profumo degli alberi. Lino era un falegname… Stavo tagliando la
legna per il camino…di nuovo ciao…Lino!
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