Varie
Un gesto ( per gli altri) privo di senso
Ricordo, quando ero un bambino, il vetro che separava il balcone di casa dei miei genitori da quello di mia nonna. Mia madre non era mai tranquilla sapendo che lo scavalcavo per andare più velocemente da lei.
A quel tempo abitavamo al secondo piano.
Quando l’estate arrivava, mia nonna era solita trascorrere tre mesi in Emilia. Anche in sua assenza, superavo la vetrata e mi intrufolavo in casa. La tapparella non era mai abbassata del tutto perché mia madre le annaffiava i fiori. Mi riempivo le narici di quel profumo particolare: l’odore della casa e della nonna.
Oggi mia madre non ha più i capelli lunghi e castani e non deve annaffiare nessuna pianta .
Oggi oltre quel vetro abita altra gente.
Oggi mentre guardo ancora la vetrata che il tramonto tinge d’oro, so che potrei di nuovo scavalcare come facevo un tempo ma sarebbe un gesto privo di senso.
2 Comments
maudite
Privo di senso per un mondo reale fatto di reazioni e riflessioni logiche, dove il dominio del quotidiano è affidato a codici di leggi e parametri molto superficiali.
Fortunatamente nessuno può imporre tali briglie al cuore ed all'immaginazione, luoghi in cui quel gesto avviene e prosegue la sua gestazione sino a raggiungere lo sbocciare di un emozione.
Ciao Albe..
albertoterrile
Le leggi del cuore e la ricerca delle emozioni nel tempo attraverso il ricordo…prevalgono.
Ciao Roberto!