Quale è il modo in cui accadono le cose?
Quale è la materia su cui lavorare creativamente?
Cosa Anima la tua ricerca?
Come mai gli Angeli?
Che altra opera farai?

QUINDI IO RISPONDO…

E’ la vita che ci suggerisce il da farsi e lo fa secondo le sue leggi. Io non decido nulla. Non sono il fotografo che pianifica il reportage in un paese del mondo per fotografare un certo paesaggio o un’epidemia. Provo a prestare ascolto alla vita, e cerco di capire cosa chiede, quali forme di empatia propone.
Nel 1993 all’improvviso partii per Baghdad per fotografare “la vita che continua” questo perchè la mia vita personale pareva giunta per alcune questioni ad un capolinea. Era necessario avvicinare un processo di ricostruzione.

Nel 2006 persi la voce e finii operato di un grosso polipo alle corde vocali e nella riabilitazione incontrai la realtà dei laringectomizzati che stretti alla vita imparavano a cantare con un suono muovo, senza laringe. Era necessario capire che l’alfabeto ha nuovi suoni anche senza Sciarrino o Maderna.

Oggi che non riconosco più come mio l’esterno, la quotidianità , perchè ho l’impressione che non mi appartenga e rappresenti attraverso i suoi riti e le dinamiche, mi avvicino a una nuova situazione.
L’idea di interagire con "disabili psichici lievi" si esprime attraverso le dinamiche del gioco la volontà nel restituire loro quella poesia che il sociale quotidiano non sembra riconoscergli.
Il concetto di normalità s’ ‘appella a un criterio di valore che esprime un giudizio sulla condizione di esclusione sociale di alcuni soggetti. Opererò un ribaltamento mostrando attraverso un’azione fattiva e creativa che il numero 6 se capovolto diviene un 9. Assieme a loro mi appresto a riconfigurare un piccolo nuovo universo….qualcosa che piaccia a loro quanto  a me, qualcosa con cui giocare.