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NINO FERRER
….mi fa piacere ricordarlo con le immagini che evoca in questo suo grande brano.
Pagina 16
(14 agosto 1998) – Corriere della Sera
Nino Ferrer si e’ sparato al cuore
Il cantante viveva isolato nella campagna francese. Sconvolto dalla morte della madre. Il successo con " La pelle nera " , lo amo’ anche BB. Baudo: lasciato da tutti. La Carra’ : invento’ il soul bianco
—————————————————————– Una lettera d’addio poi il colpo di fucile. Domani avrebbe compiuto 64 anni. Il primo ministro Jospin: "Ci manchera" Nino Ferrer si e’ sparato al cuore Il cantante viveva isolato nella campagna francese. Sconvolto dalla morte della madre DAL NOSTRO INVIATO PARIGI – Si e’ sparato in un campo di grano. Sulla terra cui sempre e’ tornato, dopo ogni esplorazione, dopo ogni sortita nel mondo dello spettacolo. Un colpo con un fucile da caccia: dritto al cuore. Nino Ferrer, il cantante "francese" per gli italiani e "italiano" per i francesi, ha scritto una lettera alla moglie Kinou, al figlio Pierre. Poi e’ andato a uccidersi, ieri pomeriggio, due giorni prima di compiere 64 anni. L’ha annunciato in quella lettera, che aveva deciso di essere arrivato all’ultima pagina della sua vita. Forse sconvolto anche per la recente morte della madre. La moglie ha chiamato subito la polizia. Ma troppo tardi. I gendarmi l’hanno trovato cadavere, non lontano dalla sua auto. In un campo di grano fra Montcucq e Saint – Cyprien, vicino alla tenuta "Lapaillade" in cui si era ritirato una ventina d’anni fa. Saint – Cyprien, regione del Midi – Pyrenees. Un villaggio sperduto nelle campagne fra Bordeaux e Tolosa. Il suo rifugio – atelier: da quando, negli anni ’70, si era scoperto pittore. "La musica mi stressa: c’e’ sempre un contatore che gira, un contatore da un milione di dollari" diceva questo irrequieto artista che aveva fatto due volte il giro del mondo. Agostino Ferrari, il suo vero nome, nato a Genova da un ingegnere italiano e da una francese, laureato in archeologia, cantante ye – ye di "Donna Rosa" e "La pelle nera", pittore alla maniera di Dali’, e’ stato un uomo fiero e capace di rivoltare la propria vita come un guanto. Come nel ’72 quando, nel pieno del successo, per l’irritazione dell’assalto dei paparazzi romani ai giorni della love story con Brigitte Bardot, decise di sparire dalla scena. Salvo poi tornare a cantare spesso, fra gli anni ’70 e gli ’80, a incidere dischi. Anche con una band heavy metal. E di nuovo pronto, pero’, a sbattere la porta se qualcosa non gli andava. Come 4 anni fa, quando lascio’ una trasmissione tv a Parigi – una delle rare apparizioni da tempo – perche’ non gli facevano scegliere le canzoni. "Io sono come sono, non piego la schiena". Solo una volta l’aveva fatto: quando, ventenne, voleva abbandonare gli studi sconvolto dall’abbandono della fidanzata per andare a fare l’esploratore. Segui’ il consiglio del padre e si laureo’ alla Sorbona. Poi, ribelle, gli occhi azzurri indomiti come la zazzera bionda, non ha piu’ ceduto. Ma dall’angoscia di vivere non ha saputo difendersi. "Il mondo attraversa una crisi di civilta’, come quella che porto’ alla caduta di Babilonia", teorizzava negli ultimi anni. Una deriva irresistibile, che nella musica ha portato al suicidio molti artisti: come Kurt Cobain, anche lui con un fucile. "Nino restera’ nei nostri cuori" ha detto il ministro della Cultura Catherine Trautmann. E il primo ministro Lionel Jospin: "Ci manchera". Edoardo Vigna
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