Varie
Pagina di diario del 7 Febbraio 2010
Le cure in certe giornate, possono compromettere seriamente l’equilibrio psicofisico.
Mi sono trascinato febbricitante sino all’ Ospedale psichiatrico di Quarto dove ho ambientato molte
vecchie fotografie e alcuni Angeli.
Ho inspirato le memorie di quei luoghi e le figure che ho conosciuto.
Un’onda di infinita malinconia mi ha
permeato, come l’inchiostro o il vino possono fare con una pezzuola di cotone.
Quanti amici consegnati all’invisibilità.
Mi sono guardato attorno sperando di incontrare l’ultimo rimasto, Celestino.
Volevo offrirgli un caffè e parlare di quel viaggio a Bologna che avrebbe sempre voluto fare con me, in auto.
"….Vedi Alberto….
potremmo andare a Bologna a mangiare le lasagne ….io adoro le lasagne….poi sai, ci sono le osterie dove andava Guccini…e tante belle donne sai, magari dopo mangiato ci facciamo pure fare un pompino"
Da quando sono mancati i suoi che lo accudivano e gli facevano prendere le medicine, Celestino vive
lì….all’ospedale psichiatrico.
Ho guardato un portone consumato…rifletteva le luci di una giornata di sole, ho scattato
una fotografia e sono tornato a casa con i miei ricordi, la nausea, i crampi e
tante piccole luci negli occhi.
Mi sono trascinato febbricitante sino all’ Ospedale psichiatrico di Quarto dove ho ambientato molte
vecchie fotografie e alcuni Angeli.
Ho inspirato le memorie di quei luoghi e le figure che ho conosciuto.
Un’onda di infinita malinconia mi ha
permeato, come l’inchiostro o il vino possono fare con una pezzuola di cotone.
Quanti amici consegnati all’invisibilità.
Mi sono guardato attorno sperando di incontrare l’ultimo rimasto, Celestino.
Volevo offrirgli un caffè e parlare di quel viaggio a Bologna che avrebbe sempre voluto fare con me, in auto.
potremmo andare a Bologna a mangiare le lasagne ….io adoro le lasagne….poi sai, ci sono le osterie dove andava Guccini…e tante belle donne sai, magari dopo mangiato ci facciamo pure fare un pompino"
lì….all’ospedale psichiatrico.
una fotografia e sono tornato a casa con i miei ricordi, la nausea, i crampi e
tante piccole luci negli occhi.
3 Comments
utente anonimo
Caro Celestino, ovunque tu sia, tanto è cambiato.
Bologna non è più capace di fare i pompini,
troppo costosi, vedi Delbono.
Il Guccio non beve più vino.
Ciao, Giuliana
utente anonimo
"…ho inspirato le memorie di quei luoghi…"
quante volte l’ho fatto anch’ io …
una frase che racchiude il proprio mondo di ricordi
buona cura….riguardati.
b.
utente anonimo
quella stretta allo stomaco… l’ho provata anche io rare volte. sebbene ingegnere.
ti sono vicino, coach
k.