Varie
RITORNARE IN SUPERFICE
Rientrare alla realtà delle cose (dopo 2 giorni trascorsi nella traduzione delle immagini impresse quest’estate), è il ritornare in superfice. Abbandonare quel contatto così intimo con sè stessi, quell’unione con fotografie che sono il diario di bordo, il taccuino degli appunti che le parole non sanno “dire”. Il linguaggio delle mie emozioni. Recentemente un’ amica tedesca ha detto “..guardando le tue immagini mi sento a casa”. E’ un complimento speciale che non ha un riferimento geografico, è un modo di abitare un mondo che non è ovviamente di tutti nè per tutti.
Fuori piove,da giorni, l’altra sera ho fotografato quel che vedo dal balcone di cucina in casa mia. Quei palazzi luminosi, sono al posto del verde dove giocavo da bambino. I costruttori hanno sepolto con tante vite ettari di terreno, ma hanno dato alle vie di quel complesso edilizio il nome dei fiori : Iris, Ciclamini….
3 Comments
utente anonimo
Ciao, è sorprendente ogni volta riconoscere tra le tue righe esperienze comuni , luoghi ormai dimenticati, la lontanaza dalla casa dove sei cresciuto a volte le cancella… Anche io ho dei ricordi seppelliti in quei luoghi di cui resta sono una “begato” del levante.
E anche le senzazioni che vivo in camera oscura hanno le parole che io non saprei trovare.
Ciao,
Martino
utente anonimo
alle 04:21 del 10 novembre, 2004
Ciao, è sorprendente ogni volta riconoscere tra le tue righe esperienze comuni , luoghi ormai dimenticati, la lontanaza dalla casa dove sei cresciuto a volte le cancella… Anche io ho dei ricordi seppelliti in quei luoghi di cui resta sono una “begato” del levante.
E anche le senzazioni che vivo in camera oscura hanno le parole che io non saprei trovare.
Ciao,
Martino
utente anonimo
Come sempre, Alberto, il tuo lavoro riesce a stupirmi. Ti faccio i miei complimenti per il bel sito e sai che io addesso sono a New York dove non ci sono angeli. Se vieni da queste parti, fatti vivo. Ti lascio la mia email: lricci@hotmail.com. Tanti baci.