Varie
La statuina della Nonna Elvezia
Mia nonna Elvezia l’otto dicembre costruiva sempre un piccolo presepe con delle statuine di legno. Queste, per me fanciullo erano diverse dalle altre .
Ai miei occhi apparivano meno realistiche e più fantastiche. Amo la diversità.
Ad essere sincero mi sono sempre sentito un “ ospite della realtà” e nei momenti più complessi dell’adolescenza, attimi nei quali l’autocommiserazione ha toccato i suoi picchi, quasi un ospite sgradito del reale.
I pensieri dell’uomo sul mondo, sull’universo e sulle forme di essenza da oriente ad occidente non hanno pacificato il mio animo.
Le conversazioni avute con i miei genitori circa il mio essere qui oggi hanno parzialmente lenito quello strappo, un po’ come fa la religione quando non addossa il senso di colpa.
Alle soglie dei cinquant’anni passeggio con i miei dubbi su ciò che si definisce realtà.
Le mani in tasca oggi come allora.
C’è stato un tempo in cui fantasticavo e riconfiguravo il mondo.
Oggi quell’opera di trasformazione è più che mai necessaria.
Per vivere da ospite e non impazzire…..
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