Didattica
8 Luglio 2019 la tesi di Francesca in presenza
La commissione Alberto Terrile relatore /Alessandra Gagliano, presidente/Francesco Sciaccaluga correlatore
Io e Francesco Sciaccaluga ( i chiaccheroni dell’Accademia )
Francesca Segnan sorride
Talvolta capita la tesi che più di altre ti appassiona perchè è tangente al tuo mondo intimo.
La natura è per me molto importante , sia biograficamente che dal punto di vista dei contenuti e degli infiniti significati sottesi.
Thoreau scriveva :- “ Una regione in cui una foresta primitiva affondi le proprie radici nel materiale decomposto di un’altra foresta primitiva è un territorio che favorisce non soltanto la fioritura di grano e
patate, ma anche di poeti e di filosofi per le generazioni a venire.”
Questa nostra società gravemente ammalata di egotismo, di imbarazzante saccenza e di presenzialismo accresciuto ancor più dalla recente quarantena ha bisogno di vera poesia e di filosofia per contrastare quei ciarlatani che “vendono” la consapevolezza attraverso corsi di qualsiasi cosa .
“Troverai di più nei boschi che nei libri. Gli alberi e le pietre ti insegneranno ciò che non si può imparare dai maestri.” San Bernardo
Noi umani siamo parte della creazione e questa tesi senza pretesa alcuna di dimostrare (come imporrebbe la regola n.1 della nostra società ) ” ci mostra” con quella delicatezza/timidezza propria del carattere di Francesca questo assunto.
I tarli nell’albero e i nei dell’umano sono solo uno dei tanti esempi.
La natura, ricordiamocelo ogni giorno , era già lì prima che l’uomo apparisse sulla terra.
La Natura esiste con i suoi frutti per sostentarci, con le sue medicine per guarirci, con l’ombra delle fronde per ripararci dal sole, con la sua bellezza per ricordarci che se ne siamo parte dovremmo portarne tracce nei nostri gesti, nei nostri modi, nei nostri volti.
La natura parla alle Anime e ai cuori in grado di ascoltarla, rispettarla, amarla.
Decisi così dopo la sessione di Tesi documentata dalle tre immagini a colori e sancita da un 110 con lode che questa tesi doveva arrivare a più persone e preparai un’introduzione per una rivista di studi alla quale collaboro, “GENTE DI GAGGIO” che s’occupa di Storia, Arte e Antropologia legata al territorio dell’Appennino toscoemiliano che la studentessa ha fotografato durante un mio workshop.
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A lezione ho mostrato più volte questo lavoro nell’ultimo anno come esempio per declinare la pareidolia e i terreni a questa confinanti.
One Comment
Diego
Tutto bellissimo e molto interessante, un unico appunto, quando dici che la nostra società malata ha bisogno di poesia…io non credo che sia la società ad averne bisogno, ma sempre le persone singole, quelle poche che decidono di non mangiare più dove ce n’è in abbondanza…
Quelle persone che “hanno guardato in fondo al gioco…tutto qui”….quelle persone che si fanno domande le cui risposte , se mai si trovano, chiedono in cambio una vita intera…
La società mastica e digerisce tutto o bellamente ignora…la società è una convenzione basata su convenzioni…