Varie
ZENA JAM/WHITE NIGHT
un reportage di immagini e parole da uno spicchio della notte Bianca genovese
Mi sveglio alle 5 di mattina del 12 settembre, la testa mi esplode non per una sbronza da Venerdì ma per la terapia cui mi sottopongono, sono infastidito da dolori diffusi…prendo una tachipirina e cerco di dormire ancora qualche ora, visto che poi nel pomeriggio dovrò montare il set per ZENA JAM/WHITE NIGHT ai più conosciuti “giardini di plastica” che portano il nome di "giardini Baltimora".
Qualcuno mi spieghi al di là del fatto che Colombo sia finito a scoprire l’America cosa centra Baltimora , una città degli States , nello stato del Maryland con questo luogo che è stato lasciato all’abbandono già dalla sua costruzione.
I giardini di plastica sono stati a partire dagli anni 80 teatro di 3,4 eventi multimedia, pochi in rapporto alle dosi di eroina,anfetamina e LSD consumate negli stessi dalla popolazione giovanile. Quasi trent’anni dopo, nulla è cambiato. Ai giardini di plastica 1/2 eventi se va bene, ma per il resto dell’anno, tanta eroina, poca LSD, miliardi di pasticche di Ecstasy, ketamina e cocaina e quanto venga offerto dal mercato nero alla popolazione giovanile.
Arrivo alle 17 con il set, fondali, 2500 watt di luce da erogare. Prendo i pass e coadiuvato da Pasquale e da alcuni allievi volonterosi comincio a montare il set. Il mal di testa è passato, ma il corpo è ancora preda di dolori articolari diffusi. Scherzo col capo della sicurezza che avevo già conosciuto in un altra occasion al Porto Antico. Non amo la sicurezza, i bodyguard e quelli che tutelano l’ordine perchè ho una coscienza individuale e un codice morale, frutto di una buona educazione che non mi fa rubare,violentare,stuprare e infastidire nessuno. Ma qui il caso è diverso. Ho già visto lavorare quell’uomo. Il modo in cui gestisce la riuscita di un evento attraverso la sicurezza, nonostante sia una montagna contro la quale è assolutamente sconsigliato cozzare, è estremamente consapevole e intelligente. Non ci sono sbruffonate, minacce e legnate gratuite. Sa cosa fare e spesso “risparmia” certi fans entusiasti ma non pericolosi, sebbene invasivi. Se invece c’è il rischio di rissa e tafferuglio agisce e per usare un eufemismo “sono tutti cazzi del violento/impasticcato di turno che urla AMMAZZO TUTTI”.
I Writers stanno lavorando con i loro aerosol ad un muro. Offrono il loro tocco a questo luogo che già si fregia di murales colorati, prerogativa di molti luoghi ove il disagio giovanile e le droghe di strada la fanno da padrone. La fonica martella un beat che avrò nelle orecchie per le restanti 9 ore di permanenza. Per me cresciuto a Krautrock oppure con l’elettronica sperimentale….quello che ascolto produce una noia mortale…è un tappeto continuo sul quale non potrei mai ballare. Le mie orecchie, allenate dall’ascolto di circa 8/10 ore di musica al giorno, riescono ad escludere il beat al 90%.
Arrivano i primi timidi giovani a farsi ritrarre. I nostri set con PERCORSI MAGICI sono testati e vincenti. Dietro al gesto rivoluzionario del ritrarre e regalare un ritratto in alta definizione c’è una sottile attenzione da parte mia per una sorta di antropologia sociale. Mi interessa molto come oggi si vive il concetto del farsi “ritrarre” le posture che si adottano, l’assoluta incoscienza dell’ostensione del volto.
Max Picard del volto scrive “Sorprendente e nello stesso tempo necessario,così appare ogni vero Viso”. E ancora aggiunge: “ll volto è una rivelazione, incompleta e passeggera, della persona. Nessuno ha mai visto direttamente il proprio volto; lo si può conoscere soltanto riflesso nello specchio o per mezzo di una fotografia. Ritrarre un volto ci pone innanzi l’equazione tra la luce interiore ed esteriore del soggetto.
Il volto è l’Io intimo, parzialmente denudato, infinitamente più rivelatore di tutto il resto del corpo”.
Guardo ragazzini e ragazzine cresciute a suon di televisione ripetere entusiasticamente le pose viste e riviste in clip, su Magazines patinati, nell’improbabile momento in cui “la tua posa e quella del divo d’elezione” provano a divenire la stessa cosa attraverso la capacità imitativa.
E’ un mondo di veline, di pessimi cantanti modello X factor, un mondo di “Amici” battezzato dalla voce adenoidale di Maria de Filippi. Per un attimo vengo accarezzato da una personale, quanto egoistica felicità o forma di sollievo: non ho dei figli.
La musica sale e lentamente la gente si assiepa. Nell’arco di qualche ora diverranno migliaia.
L’odore di birra e di erba sovrasta. Una ragazza nuota a dorso, completamente stravolta nel suo stesso vomito, mentre fumi e raggi laser punteggiano le grida di un vocalist che ripete “ NOTTE BIANCA AI GIARDINI DI PLASTICAAAAAAAAAAAA”.
Madri con piercing e tribali ballano con i figli. Ci sono anche dei genitori curiosi e discreti che s’affacciano a questo evento per provare a comprendere come si divertono oggi i loro figli. La musica sale assieme alla notte mentre l’onda umana balla e si diverte. Pochi gli spintoni, poche le risse,immediatamente sedate. C’è voglia di divertirsi, di ballare e di “sballare” ne più ne meno di come accadeva già negli anni 60 in inghilterra come in america….mentre qui ci si scandalizzava per le urla di Toni Dallara.
Altrove…concerti, porchette&banchetti. Suoni e profumi che non ho visto ne conosciuto…io ero ai GIARDINI DI PLASTICA, gli stessi dove giravo da ragazzino nei primi anni 80. Allora ero selvatico e poco gestibile.Oggi resto tale, nonostante le tempie grigie. Immutato l’amore per la creatività, la trasformazione e l’eversione attraverso differenti linguaggi.
Olga Cirone al lavoro con l’areosol
Matteo Musi all’opera
Le ombre dei Writers sul loro muro
Percorsi Magici al lavoro innanzi allo "spettacolo della merce umana formato MTV"
Percorsi Magici rincara la dose fucilando l’immaginario collettivo di un giovane
I primi a rompere il ghiaccio vegliati dai palazzi
Riscaldamento…..
Visione parziale degli intervenuti che continuavano ad arrivare
E’ qui la festa?Si…anche qui!!!
Alcune delle colonne della serata e di Percorsi Magici fotografati da Laura Milone a chiusura del set….ma non temete PERCORSI MAGICI torna presto…se vedete delle luci, un branco di pazzi che fotografa siamo noi e….diffidate delle imitazioni (Genova in questo senso è REGINA) Per chi non ci conosce da sinistra verso destra: Pasquale "Cico" Montemurro, Io detto "The Coach" , Matteo "Big Ship" Cosulich e Laura Balestrazzi
4 Comments
suryamukhi
WOW….mi son persa una gran bella giornata e lo sapevo già da quando ho capito che non sarei potuta essere dei vostri, ma le parole e le immagini del Coach confermano!
Grande Alberto…e grandi i suoi seguaci!
Un abbraccio
utente anonimo
Ma che belli! Potrebbe essere la foto che promuove i corsi…guarda che faccette felici!
Elisa S.
utente anonimo
ammetto che eravate proprio belli quando sono arrivata, mi ha fatto piacere rivedervi anche se per pochissimi minuti,
a quando la prossima piazza e i prossimi volti?
baci
laura m.
albertoterrile
…grazie a voi tre e ai vostri commenti.E’ stata un esperienza (come le tre precedenti Trogoli S Brigida,Noli,Varazze) interessante sotto differenti aspetti. Dietro alla facciata,all’APPARENZA c’è uno studio sociologico serio. Circa due anni fa, misi in piedi questa cosa, inconsapevole cica il fatto che TOSCANI stesse facendo un’operazione analoga, con ben altri appoggi. Lui vuol mostrare LA RAZZA UMANA…ma sebbene le foto siano di qualità,spesso fatte dal figlio Rocco, c’è forte il marchio di una sua comunicazione precedente…e spesso scelgono i soggetti. Nel nostro caso è l’esatto contrario, LA GENTE CI SCEGLIE E METTE IN SCENA IL TETRINO DEL DESIDERIO…ciò che vorrebbe sembrare o imitare. Quindi ritroviamo l’equadoregno che sogna di essere il cantante pop finnico che adora, la ragazzina sedicenne che per 1 minuto è convinta di avere sul volto e nelle posture l’immagine di Shakira con la differenza che l’accento di Busalla ne tradisce ben altra origine. C’è tutta la società dello spettacolo profetizzata pre 68 da Debord che va in scena…e i funerali di stato di Mike Bongiorno sono il segno. Viviamo in maniera scalcinata, tristemente provinciale e piuttosto volgare il 1984 di Orwell governati da un piccolo imperatore mediatico…
Con questi set tastiamo il polso della situazione, vorrei avere la forza e l’appoggio per poterlo fare in tutta Italia per poter dialettizzare con il più noto comunicatore (O T) ma conosco il mio percorso che è sempre stato per scelta di NICCHIA….sempre discosto rispetto al grande flusso…è possibile oggi ESISTERE anche se non si sta costantemente sotto i riflettori…con IMMODESTIA affermo questo con le cose che faccio…ed è paradossale visto che i riflettori LI MONTO PROPRIO PER QUESTO ED ALTRI LAVORI NO?
Grazie per il sostegno morale e fisico, specie in questo periodo molto duro fisicamente alla luce delle cure che sto facendo….ma che NON MI FERMANO!