Varie
In cammino Agosto 2003
ARTE CONTEMPORANEA ED ALTRE STORIE
Ieri per telefono ho dovuto dare delle informazioni circa la mostra di Carrara “DISEGNARE IL MARMO” affinchè venissero pubblicate sul sito del MENTELOCALE. La mia interlocutrice,mi rivolgeva varie questioni alle quali ho risposto esaurientemente. Ad un certo punto ha osservato che nella mostra c’erano pochi fotografi rispetto agli altri artisti. Ha poi puntualizzato che per lei la Fotografia è una forma d’Arte. Qui mediamente io mi accaloro….in Italia,puntualizzo. Se il nostro paese brilla per il debito pubblico,per l’incapacità dei nostri governi e per mille altre questioni che danneggiano un range vastissimo di popolazione (coloro che non sono “ricchi”), debbo dire che sul territorio dell’ ARTE CONTEMPORANEA non stiamo meglio. Vivo sulla mia pelle una questione che altrove è stata risolta da lungo tempo. Qui da noi in Italia, esiste ancora tanta gente, specie tra gli addetti ai lavori che non sà dove collocare un’immagine realizzata con l’apparecchio fotografico. Ovvio che la colpa è spesso di chi ha costruito il ghetto, spesso gli stessi fotografi, autori fotografi vorrei puntualizzare. Esiste un sottobosco che pratico con le pinze che è quello che crea questa separazione. I circoli fotografici ad esempio dove spesso si parla in codice : ISO,ASA,DIN,etc etc) li considero e non sono il solo , le metastasi della fotografia. I critici che si occupano dello specifico fotografico sono invece gli oncologi che sbagliano la terapia, i fotografi….beh…coloro che si definiscon tali sono malati terminali per scelta. Perchè immagini così forti?Parole così dure? Perchè vivo sulla mia pelle queste stupide separazioni,perchè resto sgomento quando scopro di esser stato estromesso da una mostra sul ritratto nell’Arte Contemporanea ( attenti a dir che non è vero…perchè ho il nome di chi ha udito testuali parole…)con la motivazione : – Sì….ma Terrile è un fotografo…..
Man Ray diceva :- fotografo ciò che non posso dipingere e dipingo ciò che non posso fotografare. Man Ray per quanti fossero digiuni di Storia dell’Arte, agiva negli anni 20… ma credo che nessun critico si sia mai posto il problema circa dove collocarlo. L’immagine che pubblico in testa allo scritto, immagine analogica scattata con la solita Hasselblad da sempre avrebbe la stessa forza fosse un dipinto?Farebbe lo stesso effetto???
Ed ora parlo al critico, al conservatore di museo, agli esperti del contemporaneo, se è 30 x 30 cm è una foto da galleria fotografica, e se la faccio 30 metri x 30 e la metto in un parco di un museo vicino ad una strada è un opera d’Arte??? Ci rendiamo conto che non stò scherzando….ho nomi,fatti veri alla mano. Bussai ad una galleria milanese nel 93 e mostrai i primi Angeli….il commento fù :- Belle foto…ma si rivolga a PHOTOLOGY perchè noi facciamo Arte contemporanea ( pochi anni dopo, la stessa galleria che mi mandò…….”altrove” fece una retrospettiva di ARAKI). Quando esposi al Petit Palais di Avignone, il problema non esisteva…era interessante veder dialogare l’Angelo contemporaneo con quelli medioevali della collezione,prevalentemente italiani.
Perchè sempre queste categorizzazioni?Io dipingevo una volta, ho anche esposto,ero molto giovane,acerbo. Poi presi coscienza che ero arrivato ad un capolinea. Con la pittura non riuscivo a dire ciò che volevo o forse non ne ero in grado. Erano gli anni della Transavanguardia di Achille Bonito Oliva, la pittura ritornava prepotentemente sulla scena, ma io non riuscivo nel mio intento. Scelsi un altro mezzo e apriti cielo!!!! Hai abbandonato i pennelli?La materia? Una roba così tecnica e meccanica la foto???
Allora, in primis non volevo divenire l’ennesimo pittore dozzinale, troppi ne avevo incontrati,conosciuti negli anni della formazione.In seconda istanza capivo che come avrei operato sarebbe stata vera pittura con la luce. Vorrei che questi maitre a penser dell’Arte prendessero un mio negativo e lo portassero dal loro laboratorio di fiducia chiedendone una copia. Si sentirebbero dire :- Ma è troppo contrastato, è sovraesposto…è sbagliato!!!
Allora sappiate, ma non voi che mi leggete con costanza e siete tanti, che la questione è grave nel 2004. Pensare ancora queste cose….stò esponendo in un museo in Finlandia in questo momento…e sono a Carrara con un’altra cosa…eppure ancor oggi faccio fatica a venire collocato. Il problema non è mio….io vado avanti, ma di quanti ancora si “masturbano cerebralmente con queste sciocche categorizzazioni”. L’arte contemporanea soffre una grave crisi….e se non è seduttiva, la colpa non è solo di chi la fà….ma di chi la promuove, di chi nè scrive enfatizzando con parole certi vuoti, che però fanno business…vanno in giro bene e muovono capitali.
A poco vale mettere un pò di musica nei musei, nelle gallerie,far caffeterie ed altro…..le opere…quelle servono,quelle seducono, ma è come per la musica…ciò che passa alle radio, a MTV è robaccia, le cose doc viaggiano per altre vie…idem per l’Arte….la strada è lunga, val la pena di percorrerla, ostinandosi….anche se ci tagliano le gambe…. ciò che conta è il cuore.. e la capacità di parlare alla coscienza di chi guarda!!!
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