Varie
Egle era alta e secca. Aveva borse scure sotto gli occhi, somigliava ad un tronco al quale erano stati potati i rami.
Egle fumava alla finestra e lasciava che il suo sguardo si smarrisse nel lontano, un lontano fatto di vele bianche e cuori marinati.
Egle sognava di lasciarsi alle spalle i boschi scuri che odoravano di buio e di mandorle.
Giunse il giorno in cui prese coraggio: abbandonò i venti e la pioggia del Padre con la speranza di accorciare il sentiero della sua illusione.
Lasciò di proposito un segno, l’uscio di casa appena schiuso, può raccontare sia l’abbandono che auspicare un immediato ritorno.
Egle fu risoluta nel traversare il bosco per l’ultima volta.
Non si torna indietro sui propri passi, non senza una valida ragione.
Il croco non ebbe neppure la forza di fiorire in quel principio di primavera.
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