Varie
Giovedì scorso avevo freddo,un pò di febbre e una tracheite che mi faceva tossire continuamente. Andai al Garibaldi caffè per sentire Franco Loi leggere le sue poesie e per incontrare l’amico Gianni Priano a cui volevo dare dei libri.
Ultimamente, cerco di riprendermi il tempo che ho perduto tra i bicchieri , tra il fare e dire d’Arte. Ho sempre sfiorato la poesia, mai contemplata, mai conosciuto un poeta…poi tutto è successo per caso…una giovanissima poetessa mi fece conoscere il suo ragazzo, poeta anch’egli e….eccomi qui, dopo tre anni a cercare di scoprire e comprendere meglio questa forma d’Arte
.
Oggi sono più vecchio, sobrio ( non bevo da dieci anni dopo aver appreso la mia dipendenza da questa sostanza) e ancora più curioso di un tempo.
La serata è stata molto bella, l’unico rammarico erano i brividi che mi risalivano la schiena e la tosse che impertinente mi bussava in gola, una tosse che a stento riuscivo a contenere.
Alla fine delle letture, placcai Franco Loi fuori del locale, gli dissi….lei ha scritto un’opera che è un work in progress chiamato l’Angel…io ho un work in progress sulla figura dell’Angelo, ecco, questo libro è per lei.
Mi chiese l’indirizzo che trascrissi sul libro, poi lui andò a prendere un treno ed io mi infilai in un taxi sognando il mio letto insonne , la coperta e del latte caldo.
Oggi trovo questa lettera nella posta…. mi fa piacere…e capisco quel "grazie di quella confessione"…perchè io non sono uno scrittore,un poeta, ma uso a partire da questo blog oggi anche la parola per "confessare" cosa vedo,sono,faccio e cosa sono stato. La fotografia come la scrittura divengono terapeutiche, dico:- Signori…vi piaccia o meno…ero così,sono così e chissa come sarò…questa è la realtà, nessuna finzione, ho attraversato almeno due inferni in terra ed oggi respiro un po meglio….. il mio plesso solare resta quello di uno che ha un trattore parcheggiato sul petto….ma sto provando a lavorare anche a questo.
Non è esibizionismo, non è non saper tenere dentro le cose, è il mio modo "fuori dalle righee dai denti" di confessarmi. Perchè dovrei vergognarmi di ciò che ho fatto? Tutto è necessario alle nostre vite e nulla è indispensabile.
Per chi non conoscesse Franco Loi, faccio seguire alcune note biografiche e critiche.
Franco Loi Nato a Genova nel 1930, vive e lavora a Milano. Raffinato interprete dialettale, dopo aver fatto il ceramista, l’operaio ed essersi diplomato in ragioneria, diviene impiegato all’Ufficio stampa della Mondadori. Incomincia a scrivere a 35 anni e la prima pubblicazione di alcune poesie avviene nel 1972 sull’Almanacco dello Specchio. Successivamente pubblica una ventina di libri con raccolte di poesie o poemi, fra cui ricordiamo: Strolegh, Teater, L’Aria, Liber, L’Angel, Amur del temp.
Di Franco Loi – le cui poesie sono state tradotte in molti Paesi d’Europa e negli Stati Uniti, ha scritto Maurizio Cucchi (Dizionario su La Stampa web):
"Loi usa un dialetto milanese molto libero, ricco di contaminazioni e personali invenzioni, introducendo anche una grafia diversa da quella tradizionale, per avvicinarsi maggiormente alla pronuncia. Ma il carattere essenziale e forte della sua poesia è nell’ampio respiro narrativo di un procedere che sa peraltro anche accendersi in limpide impennate liriche. In un contesto in cui la poesia era da poco uscita dalla sperimentazione, spesso chiusa in esercizi linguistici e labirinti di oscurità, l’opera di Franco Loi riproponeva autorevolmente la possibilità di un canto aperto e vitale, aderente alla realtà, e che si muoveva essenzialmente partendo dalla memoria, in un flusso pressoché incontenibile. In Stròlegh, Loi parla di un mondo operaio e popolare nella Milano degli anni Quaranta e Cinquanta, con vivissima presenza di situazioni, luoghi e personaggi, ma anche di sentimenti e umori, in una dimensione reale sempre a un passo dalla visionarietà, in cui pure talvolta sconfina. In Teater (’78), come indica il titolo stesso, vicende e figure si muovono come su una scena teatrale, ed è questa, del resto, una particolarità della poesia di Loi, il cui primo interesse era stato, ancor prima che per la poesia, proprio per il teatro. Il suo poema L’angel (’94), opera tra le sue maggiori, che comprende passi anche in genovese, nel dialetto emiliano di Colorno (dove era nata la madre del poeta) e in romanesco, ha avuto anche un adattamento per la scena. Eppure si tratta essenzialmente di un vero e proprio romanzo in versi che riesce a rappresentare, con straordinaria potenza, la situazione della vita privata del personaggio e del contesto storico."
5 Comments
utente anonimo
Caro Alberto,
siamo qui io (Sara) e Annissa a lavorare sulle tue interviste…..Abbiamo visto questo post….stiamo un po’ sorridendo :-)
Io ti ho visto durante il giorno e non eri al massimo della forma, ma neppure così marcio come descrivi…..Annissa la sera ti ha fatto l’intervista per telefono e mi ha confessato che non era vero che stavi bevendo una tazza di latte caldo come i vecchietti, bensì ti stavi scofanando un tegame di patate (si suppone al forno)…non indaghiamo altre.
Con devozione, siamo sempre qui a lavorare su di te, e sulle tue PREZIOSISSIME parole.
Col sorriso sulle labbra di questo momento
ti abbracciamo sentitamente, te e la tua tosse
SARA E ANNY
albertoterrile
“Piccole serpi” che covo nell’intestino non disponendo del seno….è ovvio che al pomeriggio non stavo così male…mi tenevo un pò…ed ero più preoccupato per il plesso solare e la fontanella che per i bronchi visto che stavi per operare (sara)Reiki…confermo però le patate(Annissa)…in realtà bollite, l’intervista è durata 1 ora e mezza, pertanto avevo oltre che la gola in fiamme un pò di fame…e piccino come sono se non mangio…non rimane nulla!!!
Grazie per l’abbraccio…se dopo tossirete,starnutirete e vi ammalerete gravemente…..sappiate che è colpa dei miei germi …indi COPERTA/LATTE CALDO&PATATE!
….ahhh piccola….Sara, per te ho una mezza idea, un primo piano ravvicinatissimo con un bel 19mm così, visto che in tal senso hai competenze professionali….sai quale parte del volto andrò ad esaltare!!!!
Inoltre…ma allora non avete letto attentamente POETI IMMAGINATI pratico MITOGRAFIA DEL QUOTIDIANO ….indi calco la mano sull’aspetto lacrimevolmente dolente….dico…non vorrete che mi prenda la silicosi solo per scrivere nel mio diario no?
utente anonimo
NO! un 19mm no! Cazzo
mi vuoi prenotare psicofarmaci a vita…….
:-(
sara
utente anonimo
vabbè…no comment davvero eh…ma chi sò ste due?
mariatelodicevo
a te un bacino per bacillo
albertoterrile
Sara e Annissa sono gemelle siamesi che stanno realizzando un documentario .
Con due teste e 4 braccia lavorano meglio.
La gente stupita le guarda come si fa con le divinità indiane.
Tutt’attorno, fiori, mantra e incensi…. più distante, su cataste di legna si bruciano i morti.