Varie
ME and BOB
Lui si diverte a scioccare e provocare, come quando tenendomi a braccetto, vomitò una miscela di vino rosso e saliva sui piedi di una mia allieva dell’Accademia.
Anche oggi ci siamo sentiti. Sa che sto lavorando sull’editing di due suoi pezzi che verranno commentati dalla visionarietà di alcune cose che ho prodotto negli ultimi due anni, solo e con i miei allievi.
Faccio seguire due suoi testi.
Riddim
guardami di notte mentre dormo
riposti i miei pensieri tutti in fila
guardami tranquillo sembro morto
e la mia faccia pare che sorrida
ma goditi la scena fai la foto
che ció che vedi adesso è molto strano
è stato un nuovo incubo malsano
che ti ha mostrato un volto quasi umano
Ed ecco che anche oggi ti ho lasciato il solito buon segno quotidiano
stilato a mano e poi dattiloscritto in aria preso al volo sul soffitto e
catturato costretto al suolo adesso già trafitto tradotto dal suo liquido
ondulato nel sogno che ho trovato in sub-affitto nel cavo del mio cuore
allampanato
batte batte e ribatte al nodoso portone della vita la mia mano magra dalle lunghe dita batte il ritmo della rima la mia palbebra antica che non conosce la fatica batte anche lui povero cuore malandato quante volte si è incendiato così è tutto bruciacchiato batto i battiti dei miei passi pesanti sopra l’umido cuore scivoloso di questa città con la fantasia cambio la realtà e la bellezza diventa poesia l’amicizia una panacea un amica può sembrarti una dea che ti protegge quando trovi l’idea che si batte
rubami ancora al mondo
con tue languide dita protese
chiudimi in una stanza
legami per un mese
prenditi quel che resta
anima d’animale lasciami solo al buio
e poi butta via la chiave
emme
mordimi la mano magra
mentre muoio mormorando
melismi modulati in metriche
mimate da me medesimo
mescolami tra mille malie e
mangiami mastina masticando membro a membro le mie manie
muoviti melliflua mugolando molesta e
magnetica manovra la mia mossa maldestra
mia moina maestra
ma mostrami il maestoso monumento
al morbo del momento molato in malleabile marmo
in muliebre movimento
mmmmmm mamma mia m’arrendo alla tua morfologia e
m’innamoro dei molteplici misteri della tua magia
mandami al martirio mondandomi e mietimi
il mio midollo molle manipolandomi madido
di miele millefiori madonna mia
martellami mentalmente mentre mi masturbo
mordace nella mischia malato mezzo matto masochista
maledicendo il mondo mio misero e maiale
m’affranco meditandomi meschino mortale e
m’arrampico migrando per medicare il mio mostruoso millenario male mmmmmm medicina muschiata di malizia
magari non ti merito malgrado matrigna
ma non mentirmi mai montandomi a memoria
mettiti il mantello e
matami mia morbida mantide maligna.
Me and Bob foto courtesy of Paolo Quaini
4 Comments
irazoqui
i due testi sono molto belli. soprattutto il primo. il personaggio è curioso, la persona che c’è dietro il personaggio è interessante. bob quadrelli…eh, “puzza” di genio. io di quadrelli conosco “solo” emilio. anche lui, a suo modo, stravagante. in merito al vomito ricordo una sera, dalle parti dei macelli di soziglia: eravamo in tre: un professore universitario, io e raffaele. io e raffaele avevamo un obiettivo: fare bella figura. però bevemmo litri di vino e, per finire, una grappa sarda. così, passeggiando, raffaele gli vomitò in tasca. sì, proprio in tasca, fece “burp”, si girò verso il prof, e fece “splash”: direttamente in tasca all’accademico. da lì nacque una bella , tormentata,amicizia. senza carriere.
albertoterrile
Diciamo che ho frequentato il lato più selvatico e alternativo dell’espressione, tanti i compagni di cordata , molti coloro che si sono persi per strada, alcuni passati all’invisibilità (non mediatica….morti proprio)…e Bob resta forse ad oggi :
il più autentico
il più rompicazzo
il più autodistruttivo se lo sceglie
adora essere il più…..SEMPRE!
monopolizza le situazioni con una gamba e mezza, un tempo era in sedia a rotelle, poi s’è alzato…e riesce ad andar veloce uguale….provate a far le scale con lui….
Bob:- vedi sta cazzo di gamba, non è dritta ma piegata, indi uso il bastone per camminare, ma per le scale non mi batte nessuno, mentre tu pieghi la tua….io son già su….ehhhhhhhhhhhhhh!!!!!
Ecco diciamo che è una specie di “lezione ambulante dell’ esistere in maniera diversa…
Bob :- vedi il mondo stà arrivando alla fine…arriva ad un punto e poi si gira al contrario e riparte….IO SONO PRONTO MA GLI ALTRI???
keishia
Bellissimo il testo. E i tuoi scatti e questo scritto sono meravigliosi Alberto… complimenti
Francy
chebruttagente
e i tuoi ritratti sono bellissimi, e con questo, passo e chiudo