Varie
DI UN COMUNE SENTIRE
(due uomini,senza barca…per non dir del cane)
La vita col suo fardello spesso inghiotte le speranze e le percezioni più nitide. L’uomo animato dalla brama d’essere e d’avere, nutre il cancro che lo divora.
Abbandonare la città, non significa gettar la spugna.
Abbandonare anche solo per un po’ la città innalza lo spirito, di chi è pronto a leggere “il senso del vivere”.
Lontani dal parchimetro a monete, dalle obliteratrici senza più inchiostro e dagli ipermercati.
Lontani dai centri commerciali di vetro e cemento .
Lontani da quel sé che crediamo sia la nostra essenza potremo scoprire d’essere non solo dei contenitori di desideri inappagati, ma degli esseri umani che ancora vibrano quando s’alza il vento.
Disteso in un campo di camomilla, noncurante di attori,architetti di partito e soubrette che attraccano le loro vite in porticcioli alla moda, consumando in una cena lo stipendio mensile di una famiglia mi dico: – Abbandonare la città, non significa gettar la spugna.
Abbandonare anche solo per un po’ la città innalza lo spirito, di chi è pronto a leggere “il senso del vivere”.
Grazie a Massimo Ferrando che mi ha permesso di fotografare,pensare e vivere alcuni giorni, riparato dai suoi alberi e dalle sue pietre.
15 Comments
utente anonimo
Però dopo un po’ di meraviglia e stupore spirituale io mi rompo terribilmente le palle. Rimedio con passeggiate, leggendo e dormendo. Sono anche allergico a graminacee e polvere. Meglio il mare (potendoselo permettere). Vorrei anche sfatare la leggenda che in campagna si è più buoni perchè meno stressati. Gli stronzi sono stronzi anche in campagna: non sono biodegradabili :-)
Franco Z.
irazoqui
bellissimo tutto. in particolare il campo di camomilla.
albertoterrile
Mare,caldo e pressione bassa mi rendono insofferente…creme,salvagenti,madri paranoiche,bimbi che vogliono il gelato…padri sclerati per il parcheggio con ora disco….NO WAY…sono un mezzo ligure che volta le spalle al mare…
Non ho la barca come molta nuova sinistra nè la vorrei…non ho la moto per scorciare sull’aurelia il traffico… e L’aurelia è l’aurelia…RIEN A FAIRE!!
albertoterrile
Concordo con Franco sugli stronzi, i ladri ed i furboni. L’ambiente può pacificare, ma non REDIME….certa gente resta tale in qualunque teatrino la si piazzi…
Resta il fatto che su di me, la natura “VERDE” porti pacificazione….
Mio padre che soffriva d’allergia da fieno ad esempio non potrebbe sottoscrivere il mio dire!
utente anonimo
Sai Alberto tu hai una marcia in più in campagna: la fotografia, l’apprezzamento estetico. Uno specchio e un prato, e crei una cosa bella, bellissima.
Sottoscrivo comunque per Aurelia, moto, spiagge isteriche. Ma io sono monferrino, e sono un tipo da “Genova per noi” di Paolo Conte. Forse proprio per questo apprezzo Genova e la Liguria più di tanti genovesi e liguri, pur facendomi un po’ di nervoso et cetera.
irazoqui
cavoli, anch’io sono un mezzo ligure che volta -spessissimo- le spalle al mare.
e guardo verso il materno monferrato. (molare, cassinelle, morbello)
albertoterrile
….non a caso Aurelio…hai scritto del verde… dall’amazzonia al basilico in un vaso.
Guardare dentro un vaso una pianticella,entrando piano piano in lei con lo sguardo, accorciando la distanza sino a quando la vista non sfoca e si comincia a guardare con l’olfatto.
I miei allievi quando dico queste cose…mi canzonano col classico :- Ma cosa ti sei fumato?
Nulla….è che sento e penso così al di là di tutto.
irazoqui
ehi ..ehi…ferma…calma!!!!!
io NON sono aurelio valesi. io sono irazoqui. aurelio valesi è il poeta a cui il blog è dedicato.
il valesi che scrive del baxeicò non adopera nemmeno la macchina da scrivere, altro che pc. usa la penna e fogli su cui imprime la sua scrittura minutissima.
io di valesi sono un ammiratore. meglio: io e molestine: di valesi siamo amatori e divulgatori. ma non siamo, ahinoi, lui.
albertoterrile
…prendo nota e continuo ad interagire….irazoqui…nessun problema!!!
buona domenica
irazoqui
sì, una discreta domenica: sul terrazzo di una casa tra molare e cassinelle, con vista sui boschi di madonna delle rocche. e poi a camminare sulla stradina -ormai fattasi sentiero- che porta da borgo peruzzi a campale.
utente anonimo
….sentieri…bella alternativa alle code sull’autostrada e sull’aurelia!
irazoqui
penso spesso a quando le notre superstrade ed autostrade torneranno ad essere sentieri, magari appena appena tracciati. la strada che ho percorso ieri era uno sterrato molto frequentato e “camminato” fino a 30 anni fa. Ora è un sentierino. Per l’asfalto, ovviamente, ci vuole più tempo. Benjamin scriveva: “amo le macerie, non per le macerie ma per il sentiero che le attraversa”
irazoqui
nella foto vedo una bottiglia di “spuna primavera”. o mi sbaglio?
albertoterrile
In realtà è una minerale piccola con olio extravegine proveniente da Cortona dentro….in Italia da sempre c’è tradizione nel portarsi dietro cose necessarie….i libri,la musica….e perchè no, l’olio….non viaggio con generi deperibili a breve scadenza…formaggi,insaccati…..
Concordo con Benjamin per il sentiero, non per l’opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica…la fotografia analogica la vedo, per come la tratto,sempre pezzo unico non replicabile….ho una mia posizione che spesso enuncio a lezione…..
royboulevard
abbandonare la città sotto le stesse nuvole per sentire il vento libero dalle finestre