Varie
TERRA BASSA
Porte di torba e un cavedio come imbuto al cielo. Stringo un plaid nel quale è imprigionata l’anima di mia nonna, come un pesce nella rete.
Lo stupore è alto come onde d’erba.
L’altra notte ho udito in sogno un abbraccio forte .
Ho vissuto il risveglio impastato nell’orrore di chi “resta”.
Resta chi, per poterne dire , vive un’esistenza fatta di lavoro e riposo, talvolta anche di preghiera .
L’aranceto è volato in cielo .
Tu maritata a un ciliegio innestato, sciogli la veste chiara correndo in un sentiero stretto dalla campagna.
"Veglia su me anche quando esco da quel plaid per tornare alla vita del mondo".
6 Comments
suryamukhi
Ah…quel plaid…che ricordi ha suscitato in me. Ne ho uno simile ma tutto verde: la nonna mi insegnò a creare quei quadrati che messi insieme formavano un quadrato più grande…io, però, bambina lasciavo i quadratini tutti separati per farli poi unire a lei.
Tempi lontani che son stati offuscati da una vecchiaia sofferta, ma che in me sono quelli che ricordo con più facilità.
Un abbraccio a te Alberto ed uno anche alla tua nonna per ringraziarvi di questo momento
Monica
gioeco
Come animali spesso impauriti dalle immensità in uso alla vita, ci aggrappiamo agli oggetti che sono in grado di ricondurre il nostro sguardo dall’orizzonte infinito ad un qualcosa di più definito.
Ieri ho ritrovato un file audio di mio fratello.
Così per caso.
Mi sono sentito subito meglio.
Cordial-mente
Giovanni
albertoterrile
Credo in Dio e come scrivo…talvolta prego,ma questo non esime dalla paura di quel salto,di quel passaggio alla VITA VERA. Credere, non ti scongiura dai timori,dalle incertezze,dal dubbio…credere non è un misero farneticare di formule,un entrare e uscire dalla chiesa la domenica con l’espressione trista….è altro…è aprirsi all’universalità….al cammino….all’altro e COMPLICA LA VITA….non di sensi di colpa (quello è compito ottemperato da millenni della Chiesa cattolica) ma di incertezze e paure, perchè una via di libertà e di scelta di questa non è un alzar le spalle con un “ci pensa lui” è una scoperta diversa per ognuno, come ognuno di noi è un opera a sè…
albertoterrile
E ….aggiungo è una strada fatta di grande gioia e di luci che rischiarano quella che SAN GIOVANNI DELLA CROCE chiamò la Notto oscura….
Ma sono luci non frequenti….nulla a che vedere col sistema illuminotecnico nel quale siamo…noi VIVIAMO L’INQUINAMENTO LUMINOSO e in tanta luce,poi…siamo al buio…guardate la gente sul bus,nelle strade,sul lavoro…è scontenta,infelice…sta male e si illude con un pò di “cose” comperate di sedare il mal di vivere…
gioeco
Inquinamento luminoso, interiore ?
Le possibilità di abbaglio sono molteplici.
Gli abbagli danno euforia.
Fanno credere di essere invincibili.
Di poter costruire l’eternità sconfinando poi nell’immensità.
L’abbaglio si esprime attraverso la titillazione dell’ego. Gli fa così assaporare ciò che tanto vorrebbe ma non potrà mai avere.
L’abbaglio per essere circoscritto ha bisogno di periodi di buio intenso in quanto necessità di meditazione… di crescita …. di valorizzazione della semplicità ed anche un po’ di amicizia …. affinchè l’illuminazione vera che sta al di sopra degli abbagli riservati a tutte le entità che non hanno accortezza di se stesse non finisca col diventare la rappresentazione di quella solitudine illuminata, la prigione dorata di chi ha capito, vorrebbe spiegare ma si rende conto che ben pochi capirebbero.
Cordial-mente
Giovanni
utente anonimo
ti leggo….
ci sono onde d ritorno nella vita, una risacca affettiva forte. E’ molto bello quando riusciamo a viverle, a sentirle con quel groviglio emozionale simile a un gorgoglìo di amore soffocato in gola,come una lacrima che tratteniamo, quel calore che sgorga nuovamente.. intatto. E’ un attimo vero? un attimo pieno, gonfio,dilatato,espanso come uno squarcio di luce che in una stanza in penombra arrivando all’improvviso ci risveglia. Bello. E’ un regalo.
ti bacio.
mariatelodicevo
:-)