Varie
Foto: © Allievi del Corso e Alberto T
STUDIO PER UN QUADRO PT 1
Ho deciso di fornire degli input pittorici, mostrando alcuni maestri del Rinascimento italiano e alcuni autori fiamminghi. Ho sempre invitato i miei allievi ad aprirsi a differenti suggestioni, non soffermandosi solo sullo specifico fotografico.La pittura, specie quella del passato, ha molto da insegnare da un punto di vista compositivo e visto che le immagini si assimilano naturalmente,senza fatica, come se entrassero in un imbuto, perché non diluire migliaia di giga passati in noi a causa di tristi download ai quali la vita di tutti i giorni ci obbliga, con la sapienza di un Mantenga,Van Eyck o di Petrus Christus?
L’idea era quello di fare una sorta di “Studio per un quadro” o più quadri scandendo l’ortogonalità e la spazialità con il favore della retorica della luce.
Abbiamo lavorato a Palazzo Doria, due finestre su Piazza San Matteo, purtroppo dilaniata dai ponteggi per il rifacimento di un tetto. Amo questa piazza, ci portai Ruediger Vogler (http://www.wim-wenders.com/bio/ruediger_vogler.htm ) e gli feci interpretare la parte del “Fotografo”.
E’stato un sabato fisicamente e psicologicamente impegnativo, perché non è semplice organizzare sedute e set così, dividendo in due gruppi gli allievi (26 unità). Ho utilizzato due giovanissime ballerine Francesca Abdel e Viola Vicini, in costume d’epoca e le ho fatte interagire con Massimo Ferrando, un mio caro allievo, nelle vesti di Monaco.
Dal mio punto di vista c’era persino troppo : luci, costumi, libri d’epoca, una bolla papale lo specchio….sono abituato a situazioni più povere, asciutte ed essenziali con cui misurarmi lavorativamente.
Dietro ad un’esercitazione come questa si cela un gran lavoro : il trovarobato, le telefonate per accordi vari , il ritiro e la riconsegna dei costumi , le mail per avvisare gli allievi.
C’è un flusso comunicativo che è di differenti tipologie: verbale, mail , sms , un torrente che non ha orari propriamente scolastici , perchè chez moi , si sfora mediamente sino alle 24 .
Talvolta si palesa un processo di assuefazione al sistema educativo che propongo e si pensa erroneamente che il mio darmi, molto più d’altri in senso didattico sia “dovuto”, ci si abitua ad uno standard, a scherzare, si perde il senso che sebbene sia un corso libero si è li per imparare, che nessuno è “arrivato”, io per primo.
Che consiglio mi sento in sincerità di offrire a chi s’aspettava ancora di più, a chi ha detto di non essere soddisfatto delle istanze dell’esercitazione ancor prima che della proprie immagini?
“QUALSIASI COSA INIZI A FARE, PENSA COME PRIMA COSA A DOVE VUOI ARRIVARE…POI APPLICATI E RISPETTA IL LAVORO ALTRUI”
La prima prova è sempre un rodaggio per questo corso Avanzato che si muove come una strana creatura, un organismo in assestamento, un gruppo che strada facendo perde qualcuno, s’asciuga e si centra sugli obiettivi proposti.
L’Avanzato è una sorta di viaggio verso la Visione. In fondo non siamo null’altro rispetto a “ ciò che vediamo” .
10 Comments
utente anonimo
ma bella questa composizione!
:)
utente anonimo
Buongiorno Bambino Terribile! E’ da un po’ che non ti scrivo (un po’ di casini nella mia vita..). un abbraccio forte
il cappellaio matto
ilaele
wow che bello…mi piacerebbe tanto essere una delle tue “scoiattoline”…
peccato che ti sei dileguato e che io non sia una tua giovane allieva (x averti sempre a portata di flash)
baci
I.
gioeco
Sto imparando da autodidatta della tuttologia che gli spunti creativi sono solo dentro di noi.
Possono essere al più risvegliati da sapienti maestri.
Educare in fondo trova qui il proprio senso.
Alberto perchè vivi e lavori a Genova ?
E perchè io vivo e lavoro a Roma ?
Cordial-mente
Giovanni
albertoterrile
Noi conteniamo e custodiamo spinte e forze creative talvolta ne siamo inconsapevoli. Da parecchi anni con pazienza e passione mi muovo come un rabdomante e cerco quella sorgente in chi fatica per suoi motivi a conoscerla e lasciarla scorrere.
Perchè a Genova?
Perchè risiedo qui fiscalmente?
Perchè voglio dare del mio in una città dove spesso si dice non accada nulla?
Perchè da studente sono stato osteggiato e preso sottogamba e non voglio esser prosecuzione di quella modalità?
Perchè i miei genitori qui stanno invecchiando?
Per questo ed altro?
gioeco
E’ difficile tirare fuori l’energia da chi la autoproduce non immaginando minimamente che possa esser liberata soprattutto attraverso l’uso del gioco.
Il problema della creatività a volte si determina proprio sul nascere.
Quando si ha una idea si devono affrontare due considerazioni importanti.
La prima 1. come realizzarla. 2. non dimenticarla ;+))
Perchè il punto 2 ?
Nasce da una osservazione legittima.
Quando si pensa all’idea, superata l’incertezza sulla reale valenza si comincia a pensare a come realizzarla. Ci si guarda intorno e spesso non si riesce a vedere il “vettore” migliore che possa aiutare a traghettarla verso un punto certo di fattibilità e di realizzazione… E’ così che passano i giorni….. nel frattempo neanche la tecnologia aiuta….o rema contro … gli impegni incalzano e….. pluff ecco la nuvoletta di nebbia densa e bianca pronta a coprire per sempre l’idea creativa nel principio tanto caldeggiata.
In questo passaggio dall’idea al niente è quindi importante la tecnica che nella rappresentazione può aiutare notevolmente e quindi evitare il “pattinamento” delle ripetute prove / tentativi sulla lastra di ghiaccio in essere fra il punto di partenza ed il punto di arrivo ossia la rappresentazione chiavi in mano speculare all’idea.
Lo so parlo strano…complicato…
Ma guidare le proprie idee delle volte è come pattinare sul ghiaccio….
Non è detto che si arrivi sempre a meta.
Cordial-mente
Giovanni
suryamukhi
Questa prova per me è stata ed è una sfida ad imparare…ammetto che non sono entusiasta degli scatti fatti alla prima uscita, ma questo è motivo per aumentare il mio impegno a centrare il tema, a vedere ciò che ho di fronte, a immedesimarmi in esso e a cercare di rendere il tutto agli occhi di chi guarderà l’immagine.
Grazie Alberto per questa ulteriore prova!
albertoterrile
Per Monica (suryamukhi)
Personalmente non mi scelgo mai cose facili, giorni fà ho fotografato un solo al modena di Francesca Zaccaria,illuminata solo da una torcia elettrica.
Le ho detto:- Francesca, magari non te ne intendi, ma qui è un casino per l’esposizione,se non ti brucio il volto scurisco tutto…se lascio l’ombra portata dietro…t’anniento il viso…ok,faccio al meglio!
Le foto sono venute…ed io ho sofferto il minimo indispensabile…quel minimo per non fare cazzate….il minimo perchè anche se sai d’esser bravo in quell’ambito…mai fidarsi troppo dell’esperienza passata…ecco diciamo che ANCORA OGGI HO TIMORI,DUBBI…questo mi fà rughe, crampi di stomaco e mi rende come dicono gli altri bravo.
NON HO MAI IL RISULTATO IN TASCA.
HO SEMPRE AVUTO PAURA DI NON FARCELA….oggi ostento maggior sicurezza, esteriormente ma …dentro, nel profondo c’è la tempesta!
gioeco
Ci starebbe ben una citazione di Carmelo Bene.
Il Talento fa tutto ciò che vuole.
Il genio fa quel che può”.
In questa vita mi dispiace solo una cosa.
Mi dispiace solo di non essere un genio.
Cordial-mente
Giovanni
albertoterrile
Di Carmelo Bene ho un bellissimo ricordo nell’aula magna del liceo Barabino,poi le sue letture di poeti russi e…. sorrido ancora oggi nel ricordo del titolo per la sua autobiografia “SONO APPARSO ALLA MADONNA” edizioni Longanesi….
…quando urlava:- Lei non può insultarmi….perchè io NON ESISTO…io SONO UN CLASSICO!!!
Un altro vuoto nell’universo del PATTUME CONTEMPORANEO…tra tanti coglioni che credono di asserire grandi verità c’era il suo contraltare , quello diuna persona intelligente in grado di coglioneggiare di tanto in tanto!