Varie
Foto: © Alberto Terrile 1987
Niente è paragonabile a te
Credo si debba vivere il momento presente per ciò che dà, il tempo ci mostrerà , con una bella zoomata il disegno nel quale siamo solo delle piccole figurine.
Scelgo di accompagnare il testo di Prince nella traduzione di Cristina Cassinelli con un mio vecchio dittico realizzato nel 1987 circa, quando ero un ragazzo di 26 anni.
Certi stati d’animo hanno dell’universalità e forse li abbiamo dentro da sempre…..
Niente è paragonabile a te
(Prince)
Sono passate sette ore e quindici giorni
Da quando hai portato via il tuo amore
Esco tutte le sere e dormo tutto il giorno
Da quando hai portato via il tuo amore
Da quando te ne sei andato posso fare quello che voglio
Posso vedere chiunque io scelga
Posso cenare in un ristorante alla moda
Ma niente, ho detto niente può portare via questa tristezza
Perché niente è paragonabile, niente è paragonabile a te
C’è stata tanta solitudine qui senza di te
Come un uccello senza il suo canto
Niente può bloccare la caduta di queste lacrime solitarie
Dimmi, piccolo, dove ho sbagliato
Potrei abbracciare tutti i ragazzi che vedo
Ma non farebbero che ricordarmi te
Sono andata dal dottore e indovina cosa mi ha detto, indovina cosa mi ha detto
Mi ha detto, ragazza faresti meglio a divertirti un po’, scegli quello che vuoi (qualunque cosa tu faccia)
Ma è un pazzo, perché niente è paragonabile, niente è paragonabile a te
Tutti i fiori che hai piantato, mamma, nel giardino dietro casa
Sono tutti morti quando te ne sei andato
Lo so che vivere con te piccolo qualche volta è stata dura
sono disposta a provarci un’altra volta
Perché niente è paragonabile, niente è paragonabile a te
è paragonabile, niente è paragonabile a te
Niente è paragonabile, niente è paragonabile a te.
Ascoltatela anche eseguita da Jimmy Scott
15 Comments
albertoterrile
Onde evitare fraintendimenti il testo è l’originale da parte di una donna verso un uomo, ma può essere ribaltato da uomo verso donna come pure atto di testimonianza d’amore verso lo stesso sesso…pertanto non prendiamolo alla lettera nelle sue declinazioni…l’ho scelto perchè trovo comunichi bene ciò che si prova al principiare di una fine….o se non si è metabolizzato ciò che viene definito come lutto anche parecchio tempo dopo. Da parte mia è un modo per guardarmi dentro tra parole ed immagini, ricordando che la storia si ripete ciclicamente come diceva G.Vico…..ma anche i Led Zeppelin di THE SONG REMAIN THE SAME….o JJ Cale The same old blues… ed ora attendo Marco con tutte le volte in cui Dylan ha declinato abbandono e nostalgia…e rimpianto…io ricordo Sara dedicata alla moglie che aveva divorziato….
utente anonimo
e quando cerchi altri inizi, ma poco dopo ti rendi conto che sono subito fine?
quando vuoi riuscire a levarlo dalla testa, ma appunto niente è paragonabile a lui?
quando capisci che se non c’è quella sensazione allora non vale nemmeno la pena provare?
quando passa troppo tempo e non cambia nulla?
forse non sono le parole giuste che ti dovrei dire in questo momento caro coach, ma questo post mi ha toccato nel profondo del mio male profondo profondo di cuore.
un abbraccio
m
utente anonimo
“Nothing compares to you”
Giusto Alberto, vale per tutti, anche per me, dopo sei lunghi anni di vedovanza.
E’ dura.
Ciao
Giuliana
utente anonimo
So esattamente cosa significhi immaginare un nuovo inizio…ma forse è più difficile accettare una fine. In questo mio momento di turbinio di emozioni voglio anche io lascire la traduzione di una canzone (quella di Prince è molto molto bella)
James Blunt – Addio amore mio
Ti ho deluso o abbandonato? dovrei sentirmi in colpa o lasciare che
i giudici mi guardino male? perchè ho visto la fine prima che iniziassimo
si, ho visto che tu eri cieca ed io sapevo di aver vinto, quindi ho preso quel che era mio per diritto divino. Ho preso la tua anima durante la notte potrebbe essere finita ma non finirà lì, sono qui per te se tu solo te ne importassi
hai toccato il mio cuore, hai toccato la mia anima hai cambiato la mia vita e tutti i miei obiettivi
e l’amore è cieco e l’ho saputo quando il mio cuore era accecato da te ho baciato le tue labbra
e stretto a me la tua testa ho diviso con te i tuoi sogni e il tuo letto ti conosco bene, conosco il tuo odore ho aggiunto la mia persona alla tua sono diventato dipendente da te
Addio amore mio, addio amica mia
sei stata l’unica, l’unica per me
sono un sognatore ma quando mi sveglio, non puoi spezzare il mio spirito sono i miei sogni che prendi con te e visto che stai andando via, ricordati di me ricordati di noi e di quello che eravamo ti ho vista piangere, ti ho visto sorridere ti ho guardata per un pò mentre dormivi
sarei stato il padre dei tuoi figli
avrei passato il resto della vita con te conosco le tue paure e tu conosci le mie abbiamo avuto i nostri dubbi ma adesso stiamo bene, e ti amo giuro che è vero.
non posso vivere senza di te
Addio amore mio, addio amica mia
sei stata l’unica, l’unica per me
ed io ancora stringo la tua mano nella mia nella mia, quando mi sono addormentato e sopporterò la mia anima nel tempo mentre mi inginocchierò ai tuoi piedi
sono così vuoto, tesoro, così vuoto
sono così, così, così vuoto…
Silvia
albertoterrile
Non scrivo canzoni, non ne sono capace …e le poesie sono altra cosa…. ho avuto a lezione anni fà Laura A. e ho ancora oggi a lezione Massimo F.loro scrivono bellissime poesie,loro che furono una coppia,ed ora sono due SUPERNOVA……loro poeti, io tengo un semplice diario e m’avventuro
senza pretesa stilistica e prendo da Silvia un frammento di frase di Blunt e la declino così
“sono così vuoto perchè pieno di TE”,
….non è facile cara m (mia allieva…)
ma credo che debba avvenire un passaggio, non esente da dolore ma necessario perchè “incontrarsi nuovamente nell’anima” è una speranza che dobbiamo lasciare aperta anche quando pensiamo d’essere chiusi a tutto.
Se guardo la natura vedo la trasformazione….vedo la pianta che perde poco a poco le foglie, diviene secca, e resta tale per il tempo dell’inverno e poi torna a sbocciare.
Un anno la pianta è più bella, ha più fiori e frutti, ha ricevuto più sole,più acqua e il vento l’ha pettinata e il gelo l’ha risparmiata…un altro anno lo è meno, eppure ha egualmente fiori e frutti, forse è meno rigogliosa….pensa se l’albero dicesse:- Come fui in quella stagione della mia vita, mai più sarò!
Per molte questioni io mi rivolgo alla natura…perchè se m’ascolto sento solo la mia voce….ma se lascio che la natura mi sveli il movimento dell’Universo allora, io che ne faccio parte sentirò un’altra Voce….che mi invita ad andare oltre a quelle barriere che ho innalzato.
Iniziamo questa giornata bene curandoci di noi come si fà con il fiore più bello…..
utente anonimo
un abbraccio, per i momenti bui, per i momenti di luce, le parole valgono meno in certi momenti. Capt. America
utente anonimo
eccomi
Alberto, puntuale come gli orologi in svizzera e Dylaniano più che mai…
Una delle cose che rende tutt’ora Dylan unico e inarrivabile è il modo in cui, con le sue canzoni, ci spalanchi verso la sua anima e verso emozioni imprigionate -o forse sarebbe meglio dire aggrovigliate- dentro di noi .
La canzone di Prince è molto bella, toccante, ma poco distante (nelle parole) da tante altre canzoni di cantautori che hanno perso un amore.
Dopo il primo momento di inevitabile smarrimento, nonostante una parte del cuore desideri sempre e comunque che tutto torni come un tempo, bisogna riuscire ad andare oltre i ricordi.
E allora guardo al Dylan di “Don’t think twice” che non usa “good-bye” per dirle addio, perchè “good-bye” è una parola troppo bella, e allora le dice “farewell”… Non lo vedo come un modo x rinnegare il passato o x incolpare qualcuno di qualcosa, lo vedo come un modo mettere le le giuste distanze a qualcosa che dobbiamo riuscire a lasciarci alle spalle.
E questa volta scelgo “Every grain of sand”, che basta da sola a giustificare la grandezza di Dylan, il suo “periodo cristiano” e… tutto il resto…
a.m.
OGNI GRANELLO DI SABBIA
parole e musica Bob Dylan
Nel momento della mia confessione, nel momento del mio più profondo bisogno
Quando la pozza di lacrime sotto i miei piedi si allaga con ogni neonato seme
C’è una voce in agonia dentro di me che cerca qualcosa da qualche parte,
lavorando duramente nel pericolo e nella morale della disperazione.
Non ho l’inclinazione a guardare indietro ad ogni sbaglio,
come Caino, adesso scorgo questa catena di eventi che devo spezzare.
Nella furia del momento, riesco a vedere la mano del Signore
In ogni foglia che trema, in ogni granello di sabbia.
Oh, i fiori dell’indulgenza e l’erbaccia degli anni passati,
come criminali, hanno soffocato il respiro della coscienza e del buon conforto.
Il sole batte sui passi del tempo per illuminare la strada
Per affievolire il dolore dell’ozio e la memoria del declino.
Fisso attraverso l’entrata di affamate fiamme tentatrici
Ed ogni volta che passo da questa parte sento sempre il mio nome.
Poi avanti nel mio viaggio riesco a capire
Che ogni capello è numerato così come ogni granello di sabbia.
Sono passato dagli stracci alla ricchezza nel dolore della notte
Nella violenza di un sogno estivo, nel brivido di una luce invernale,
nell’amara danza della solitudine che svanisce nello spazio,
nello specchio rotto dell’innocenza su ogni viso dimenticato.
Sento gli antichi passi come il movimento del mare
A volte mi giro, e c’è qualcuno lì, a volte solo io.
Sono sospeso in equilibrio sulla realtà dell’uomo
Come ogni passero che cade, come ogni granello di sabbia.
(traduzione dal sito http://www.maggiesfarm.it)
albertoterrile
Marco A. non dubitavo ci raggiungessi….e grazie per il contributo.
Riflessione sul metter la giusta distanza:
Il metter la giusta distanza nei confronti del passato è in qualche modo usare una misura….quando qualcuno se ne và, ti lascia è quasi sempre perchè ha creato in sè uno spazio una misura nella quale vanno ad inserirsi nuovi istanze: lidi immaginari, sguardi differenti sogni di un “mondo nuovo”.
Ringrazio Dio d’avermi donato la creatività per trascendere la realtà delle cose…per staccarmi quando sono “solo” perchè voglio quella solitudine, non perchè mi viene offerta.
Perchè c’è una grande differenza, quando t’assenti per congiungerti col tuo sentire…per avere poi qualcosa da dire…e quando invece ti viene elargita “una libertà di spazi” tuo malgrado.
Penso a nomi diversi che in tempi diversi hanno scelto di volare liberi….ma io non fabbrico gabbie, nè costruisco dighe….
Farewell è addio….io ho sempre sperimentato l’arrivederci.
…e in genere …ci si reincontra tempo dopo….io sempre lì a coltivare ed innaffiare il mio sogno….uno spazio, una misura più o meno stabile nel tempo.Una dannata certezza.
albertoterrile
@Giuliana di ranocchio…..ho portato già due volte il tuo saluto a mia nonna spiegandole chi sei, chi era tuo marito…e ha detto subito: Ahhh sì….grassie (scritto per i non emiliani col suono fonetico).
ciao
utente anonimo
Non so se tutte le storie sono ugualmente raccontabili. Forse lo sono, ma ci sono storie più avvincenti di altre, così come ci sono persone più interessanti e affascinanti di altre. Ognuno poi può raccontare la sua storia in un modo diverso dall’altro, che la rende più fascinosa di un’altra. Ci sono tanti fattori che rendono le cose diverse, tra cui il modo di raccontarle e descriverle a cuore aperto. Il problema che è tutto maledettamente relativo. Ci portiamo dietro la maledizione geniale di Einstein. E leggendoti nel precedente post mi sono sentita banale, anche se mi rimprovererai che sono giovane e artefice del mio destino, e con una vita in divenire, ancora tutta da costruire. E ti do ragione. Ma mi sono sentita così. Vattelapesca perchè. Scusa se sono ancora fuori “tema/post”. Ma anche qui dai un bello spunto. Aspetterò giorno dopo giorno di vedere anch’io la zoomata, sognandola bella.
albertoterrile
Non si può rimproverare l’esser giovane, credimi. Può capitar di farlo quando ci si sente “non più tali” ma non è detto che saggezza e età avanzata abbiano fatto le giuste nozze.E saggezza non necessariamente si unisce all’età biografica quanto alla densità dell’esperienza fatta e della sua comprensione.
Personalmente penso che si debba avere coscienza del nostro agire, quanto del nostro saper sospendere il giudizio…che spesso ci sfugge di mano.
Tanto apprendo in questo senso dall’insegnare ai corsi fotografia, l’età non conta,l’esperienza meno ancora, partiamo dalla coscienza di ciò che andremo a fare.
La zoomata indietro l’aspettiamo in molti,perchè sempre più lunga è la lista dei passeggeri su quell’Arca che ci porti in salvo…..ci sono momenti della vita in cui ci si sente prossimi al DILUVIO UNIVERSALE.
C’è gente che si racconta dall’analista, altra lo fà nei gruppi di autoaiuto come Alcolisti Anonimi,Narcotici Anonimi e via dicendo, dall’analista t’aspetti una risposta, un’indicazione di direzione, una chiave di lettura o solo….una parola che ti lavi dal senso di colpa….nei gruppi di autoaiuto è già diverso….operi per comparazione….vedi i punti comuni della tua storia con altrui storie…non c’è medico e paziente….entrambi i ruoli si giungono nella stessa persona, lo trovo nettamente più interessante e non costa denaro ma costa il tuo tempo….quello che vorrai dedicare alla risoluzione del tuo problema . Io oggi mi racconto nel mio diario con la consapevolezza di chi sa che può esser letto da chi ti vuol bene, da chi capita per caso, da chi ti vorrebbe morto e guarda come batte il tuo polso…se dici :-Sto bene…..o Sto male…
Scrivo conscio di tutto ciò….scrivo preferibilmente il mattino, quando il pensiero è più fresco…quando ancora la giornata non ha giocato le sue carte….me lo posso permettere visto il lavoro che faccio….anche perchè spesso poi opero mentre la gente cena, guarda la televisione, o promette con sguardi notti d’amore…..o qualsiasi cosa si faccia dopo le 19,30…..
utente anonimo
Grassie nonna.
Ringrazio e ricambio con i saluti della nostra Anita benzinaia, intenta come sempre a controllare il territorio.
Giuliana
albertoterrile
Onde tranquillizzare un amica da oltre 30 anni al telefono ( Sei ancora così sofferente? Non reagisci???) vedo di farlo anche con qualche lettore. Preciserò che questo post proviene da un “sentire diffuso” e non è così legato indissolubilmente al mio momento personale. Invito i lettori, i sofferenti per pene d’amore a vivere alla giornata,invito ad aprirsi al mondo e a scrollarsi il peso delle proprie e delle altrui colpe, rimostranze etc.
A volte chi ci lascia cerca poi di recuperare un rapporto che non sarà mai lo stesso, sarà amicizia, quando sarà tempo per l’amicizia e se non accadrà così….beh, ognuno s’accolli le sue responsabilità no?
Chi si ritrova solo deve recuperarsi a se stesso, ritrovare la fiducia persa nell’abbandono,nel tradimento, o in qualsiasi cosa abbia condotto a quella fine….che certo si è raggiunta in due…ma uno, salvo il caso della morte, ha dato la sua urgenza e deciso anche per l’altro.
Ricordi allora chi lasciato, chi s’è trovato con la fune dell’amore recisa dalla forbice dell’attimo, sia questa recisa per istanze di indipendenza, sia per un nuovo come un vecchio volto che affiora e offre speranze…..che chi resta solo deve ritrovare fiducia in sè, nelle sue possibilità. Centrarsi, trovare un equilibrio è necessario….al di là dell’amore. Non nutrite rancore, non serve…ognuno riceve ciò che ha seminato…non è solo una parabola, nè un verso di PERFECT DAY di Lou Reed…..piuttosto riflettete se avete seminato….o solo raccolto…o preteso di raccogliere.
Vi auguro un pò di pace dentro!
albertoterrile
Un aiuto ulteriore, quando si stà male ci si sente fallati,ammalati di dolore,contaminati dall’accaduto ecco materiale per …..riflettere:
Non c’è nulla fuori dall’uomo che, entrando in lui, possa contaminarlo; sono invece le cose che escono dall’uomo a contaminarlo.
Ciò che esce dall’uomo, questo sì, contamina l’uomo. Dal di dentro, infatti, cioè dal cuore degli uomini, escono le intenzioni cattive: fornicazioni, furti, omicidi, adulteri, cupidigie, malvagità, inganno, impudicizia, invidia, calunnia, superbia, stoltezza.
L’autore….beh…è uno che la sapeva lunga sull’animo umano….tanti tanti anni fà!
albertoterrile
Ringrazio sebbene in ritardo CaptAmerica, grande persona in tutti i sensi ( gli arrivo alla cinta) amante come me del grido di libertà di Easy Rider (ecco perchè Capt America) e del mondo di S Leone. Abbiamo trascorso splendidi momenti in 4, ora il numero s’è ridotto, ma…..del resto uno dei momenti topici dell’epopea di Leone è il “triello” ne IL BUONO IL BRUTTO E IL CATTIVO….ecco come vedi “reagisco” con la fantasia con le cose amate da bambino, poi da adolescente, le cose che mi permettono di parlare con la gente di diciotto e di ottanta senza aver problemi di lessico,gergali o altro.
Stare al mondo è anche questo, aprirsi a tutto….altre aperture invece poi fanno male dentro…cette blessure cantava Leo Ferrè…..oggi mi diverto a dare input senza spiegar troppo…risalite alle fonti, alle sorgenti….(alla montagna che tanto mi manca)