Varie
Foto: © Alberto Terrile 2005
AVEVO UNA PRINCIPESSA
Avevo una principessa a cui donai il cuore. Assieme attraversammo il campo. Ci sdraiavamo nell’erba avendo cura di non far del male alle coccinelle e ai fiori bianchi che ci cingevano il capo come corone.
Avevo una principessa che non sapeva sorridere, inventai per lei storie luminose, colorandole di parole nuove e lentamente imparò a ridere a fior di labbra divenendo ancora più bella.
Avevo una coperta colorata con la quale volavamo. Dall’alto guardavamo il mondo, felici d’essere soli e nel contempo distanti dalla cupidigia e dalle cattiverie degli uomini.
Il sole rischiarava il nostro percorso come i fanali illuminano la strada e quando era stanco e desiderava riposarsi chiamava a raccolta miliardi di lucciole perché sapeva che noi due dovevamo andare ancora molto lontano.
Attraversammo galassie e visitammo tutti i pianeti del sistema solare. Poi un brutto giorno lei sentì la nostalgia del mondo degli umani, scese di nascosto a visitarlo e ne restò prigioniera.
Gli uomini lavorano e soffrono , cercano la felicità in piccole cose inutili che si chiamano: oggetti , comportamenti , riti.
Io mi accorsi che il suo sorriso si era spento, che era successo qualcosa e scesi sulla terra per cercare di capire meglio cosa fare, perché volevo restarle accanto.
Quello che vedevo non mi piaceva, quello che sentivo neppure. Il mio cuore avvertì ancor prima dei miei sensi che lei mi stava ingannando. Come una saetta arrivò la conferma. Restai trafitto e da allora cominciai a sanguinare. Fu l’inizio della fine.
Capii che quel mondo mi aveva assorbito e cambiato, ero uguale a tutti gli altri adesso, avvertivo il peso della vita e la forza di gravità mi faceva restare con i piedi per terra.
Cominciai a lavorare e a soffrire, acquistai tanti oggetti inutili lasciandomi mano mano andare all’abitudine e alla noia.
Provai talvolta a sdraiarmi nei campi, salii sulla coperta ma la sporcai con i piedi, non succedeva più nulla, l’incanto era svanito.
Avevo una principessa che non sapeva sorridere, inventai per lei storie luminose, colorandole di parole nuove e lentamente imparò a ridere a fior di labbra divenendo ancora più bella.
Avevo una coperta colorata con la quale volavamo. Dall’alto guardavamo il mondo, felici d’essere soli e nel contempo distanti dalla cupidigia e dalle cattiverie degli uomini.
Il sole rischiarava il nostro percorso come i fanali illuminano la strada e quando era stanco e desiderava riposarsi chiamava a raccolta miliardi di lucciole perché sapeva che noi due dovevamo andare ancora molto lontano.
Attraversammo galassie e visitammo tutti i pianeti del sistema solare. Poi un brutto giorno lei sentì la nostalgia del mondo degli umani, scese di nascosto a visitarlo e ne restò prigioniera.
Gli uomini lavorano e soffrono , cercano la felicità in piccole cose inutili che si chiamano: oggetti , comportamenti , riti.
Io mi accorsi che il suo sorriso si era spento, che era successo qualcosa e scesi sulla terra per cercare di capire meglio cosa fare, perché volevo restarle accanto.
Quello che vedevo non mi piaceva, quello che sentivo neppure. Il mio cuore avvertì ancor prima dei miei sensi che lei mi stava ingannando. Come una saetta arrivò la conferma. Restai trafitto e da allora cominciai a sanguinare. Fu l’inizio della fine.
Capii che quel mondo mi aveva assorbito e cambiato, ero uguale a tutti gli altri adesso, avvertivo il peso della vita e la forza di gravità mi faceva restare con i piedi per terra.
Cominciai a lavorare e a soffrire, acquistai tanti oggetti inutili lasciandomi mano mano andare all’abitudine e alla noia.
Provai talvolta a sdraiarmi nei campi, salii sulla coperta ma la sporcai con i piedi, non succedeva più nulla, l’incanto era svanito.
Ancora oggi quando vedo un campo fiorito blocco l’auto e corro a sdraiarmi tra i fiori, da solo, nel ricordo di ciò che un tempo possedevo. Avevo una principessa a cui donai il cuore, ma è svanita come la neve al sole .
Piango e lo racconto a voi come a quel contadino che perplesso mi domanda :- Signore, cosa le succede…..si sente poco bene?
31 Comments
gioeco
Poesia per Alberto
—————
Scriverò di te
scriverò tutte le parole
che fra di noi resteranno
per vivere ancora
il nostro più caro sentimento.
Scriverò velocemente
scriverò non mentendo
su ciò che sento
anche se è gia’ autunno
e, nel mio animo,
sarà presto inverno.
Saranno il fruscio
di una musica a cui tengo
che si mescolerà al sangue
lo stesso che poi scriverà
le nostre pagine d’intento
di questo nostro allontanamento.
Io che faro’ lo sforzo
di scriverle senza cancellare,
pensando,
provando,
a modellare
la stessa rabbia
che non so educare.
L’amicizia avra’ cosi’ il suo conto
che salderemo
spendendo tutto il pathos
di cui avremo bisogno.
Scriverò su di te
e scriverò sorvolando
tutti i momenti no
che saranno oramai
le nostre pagine strappate;
perché il nostro credo,
la lontananza,
cio’ che abbiamo ammirato per istinto,
saranno l’unica arte
di pagine che continuerò
nonostante tutto,
a dipingere con affetto
per coprire tutto il dolore
ancora non vinto.
Gioeco
utente anonimo
Solo un uomo con una sensibilità del cuore come la tua può scrivere versi cosi per la donna perduta..parole belle quasi come quelle della” preghiera fatta di carne.”
bacio, asciuga le lacrime.
mariatelodicevo
utente anonimo
Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore:
piuttosto vi sia un moto di mare tra le sponde delle vostre anime.
Riempitevi l’un l’altro le coppe, ma non bevete da un’unica coppa.
Datevi sostentamento reciproco, ma non mangiate dello stesso pane.
Cantate e danzate insieme e state allegri, ma ognuno di voi sia solo,
Come sole sono le corde del liuto, benché vibrino di musica uguale.
Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro,
Poiché solo la mano della vita può contenere i vostri cuori.
E siate uniti, ma non troppo vicini;
Le colonne del tempio si ergono distanti,
E la quercia e il cipresso non crescono l’una all’ombra dell’altro.
(da: Il Profeta di Gibran)
Per la prossima volta, perchè ci sarà una prossima volta.
Giuliana
utente anonimo
… sono rimasta senza parole… ti stringo forte forte
Steg
utente anonimo
Mi dispiace davvero tanto…. Tieni duro!
PQ
respiromare
Alberto, un testo bellissimo raacontato con la semplicità che spesso ti caratterizza. Da lasciare senza respiro, purtroppo.
utente anonimo
bisognerebbe sentire pure le ragioni della principessa prima di giudicare.
albertoterrile
…mi sembra che nessuno abbia giudicato salvo esprimere dispiacere per l’accaduto. Giuliana ha citato Gibran che la dice lunga sulla questione mostrando simbolicamente come le due entità restino distinte…..no?
Ho scritto questa cosa perchè è sgorgata senza che io potessi contenere,ponderare nulla…..e quando l’ho riletta e pubblicata avevo innanzi la mia versione delle cose…il mio punto di vista….
Ovviamente esiste l’altra faccia della medaglia….un’altra versione delle cose,l’altro punto di vista….che io non conosco a fondo …perchè non è mai stato detto con troppa chiarezza per timore o perchè riusciva difficile dirlo.
Non è semplice restare seduti uno di fronte all’altro e discorrere dell’intimo,dell’altro,scoprire cose talvolta terribili, senza alzare la voce,senza sbiancare….certo bisognerebbe sentire il punto di vista della Principessa …..e sapere come si definirebbe dandosi un nome….
Alla luce di ciò che sono….nei pregi come nei difetti, so di avere avuto per lei il giusto rispetto, amandola secondo le mie possibilità…senza ingannarla,dicendole sempre la verità.
Lei ho scelto…a lei ho aperto la casa per la prima volta nella mia vita,prima mai e poi mai, lasciandola agire…..viver assieme non è semplice è vero….a lei ho consegnato il mio amore per quelle che erano le mie capacità e possibilità e certamente quello che ho offerto non era esattamente ciò che chiedeva o desiderava ma io credo onestamente che si possa dare, e non parlo materialmente, solo ciò che si possiede….senza inventarsi parole,azioni,figure che non ci corrispondono…solo così credo ci sia la sincerità.
PS: dal 2004 da quando ho aperto il blog apprezzo chi si firma….anche solo con le iniziali…
albertoterrile
Ieri un amico mi ha confessato di avere scoperto una cosa terribile. Aveva perso la sua compagna perché l’aveva tradita. Lei gli chiuse la porta in faccia o lui se ne andò, non so bene come è stato.
Sapeva d’essere lui il colpevole della fine, lui che s’era gettato tra le braccia di un’altra. Io ovviamente pur stimandolo per altre cose piuttosto che per la sua condotta sentimentale, capivo lei e la sua reazione. So bene cosa si prova, pertanto se mi fossi dovuto esprimere avrei detto:- Hai agito d’impulso, non hai pensato a nulla tranne che a te ed ora perdi ciò che credevi d’avere o che t’appartenesse.
Ieri l’amico mi ha detto la cosa terribile. L’occasione di tradire gli era stata servita sul piatto, attraverso un piano realmente diabolico e poco importa se fosse studiato a tavolino o se fosse venuto in essere…..
L’uomo, non voglio fare di tutte le erbe un fascio, è universalmente noto che tenda ad essere meccanico e sempliciotto nelle sue pulsioni. L’uomo è visivo e si lascia sedurre da scollature,da spacchi prima che dagli sguardi e dalle parole. Lui cadde nella trappola e andò a letto con l’amica di lei, interpretando una figura dozzinale e retriva dell’immaginario collettivo.
Poi ha scoperto che quell’amica ( di lei) gli era stata fatta gironzolare attorno appositamente, perché lei aveva già un altro e non sapeva come dirlo….aveva pertanto bisogno di un ottimo motivo per scaricarlo e l’ha avuto.
Donne e Veleni…..no? Penso a Lucrezia Borgia….oppure guardo la natura e scopro la Mantide religiosa…insomma il sesso maschile, sia umano,insetto o altro è …. tende a farci una bella figura di merda.
Dopo aver ascoltato la storia sono rimasto perplesso ed in effetti molte ore dopo, tornando indietro nel tempo mi sono accorto che mi era successa una cosa simile con la mia prima fidanzatina più o meno nel 1981….io fui colpevole di un cedimento che non ebbe nemmeno l’aspetto fisico se non calcoliamo il “darle la mano per un ora” e lei mi lasciò avvisata da un’amica comune. La mia ragazza aveva già un altro dal quale poi ebbe una figlia, una storia d’amore che è terminata solo pochi anni fa.
Poche ore dopo il racconto ho sentito un’amica per lavoro. Abbiamo parlato ma il mio dolore attuale è sgorgato e siamo finiti a deviar le chiacchere sul rapporto uomo /donna. Anche lei è separata dal marito ed hanno tre figli. Le ho raccontato la storia appena ascoltata dell’amico con uno stupore che ha del fanciullo….e ho detto che mi pareva pazzesca la cosa…macchinosa insomma.
Lei mi ha gelato con questa frase:- SPESSO ABBIAMO BISOGNO DI CREARE UN COLPEVOLE PER PAURA DI SENTIRCI NOI CATTIVE!
Ho scritto questo non perché abbia analogia con quanto sto vivendo oggi, ma perché mi ha lasciato interdetto….sapendo che molte lettrici e commentatrici del blog appartengono al femminile, credo che potrebbero dire qualcosa di più offrendo il loro punto di vista e la loro personale esperienza,smentendo o sottoscrivendo questa dinamica del PASSARE LA COLPA
utente anonimo
All’anonimo vorrei rispondere… mi pare che nessuno abbia inteso giudicare qualcuno…anche e soprattutto perchè NESSUNO MERITA D’ESSER GIUDICATO, tantomeno da chi non sa cosa prima abbia potuto portare tanta gioia…ed ora, tanto dolore. Se un Principe ed una Principessa si “incontrano”, e scoprono d’avere, ad esempio, la stessa sensibilità d’animo, che li induce a condividere con genunina e sincera spontaneità, e complicità, la fede negli stessi valori di vita…il loro diventa inevitabilmente un progetto d’amore…che ha le sfumature di colore di una fiaba! Io non conosco per niente questa Principessa…e poco conosco Alberto (se non attraverso questo blog)…ma quel poco che riesco a vedere e sentire, anche attraverso le espressioni d’affetto e d’amicizia di chi lo conosce più a fondo e da più tempo, mi porta ad avere un’immagine molto positiva, della sua personalità! Per il resto…credo che “in due” ci si unisca…e “in due” ci si separi! Ed anche nella migliore delle ipotesi, in cui ciascuno avesse la capacità di mettersi “in discussione”, e di autocriticarsi, riconoscendosi eventuali meriti, ma anche ascrivendosi eventuali colpe….beh, il dolore sarebbe comunque molto grande, perchè sarebbe l’interruzione di un bellissimo sogno, di un qualcosa in cui abbiamo provato a credere, a farci soffrire.
Mi piace provare a credere che Alberto, grazie alla Sua sensibilità, riesca a “sentire” tutta la stima e l’affetto delle persone che da due giorni provano a portarGli conforto.
Laura M.
utente anonimo
Alberto è una grande persona e anche la sua Principessa lo è. Siamo tutti umani. A volte facciamo promesse e ci crediamo veramente e in quel momento saranno per sempre. Ma la vita porta cose nuove e a volte ci cambia e arrivano nuovi bisogni e nuovi sentimenti che non sempre coincidono con quelli della persona che ti sta accanto. Nessun giudizio. Solo tantissimo affetto per il Principe e la Principessa.
Non mollare Alberto. Ora c’é tanto, troppo dolore, ma gli anni passati insieme non te li toglie nessuno… e neppure a lei. Un giorno volerai ancora sulla tua coperta colorata come solo tu sai fare. Ti voglio bene.
Steg
albertoterrile
Grazie a tutti di cuore. Come ho scritto ho i miei pro ed i miei contro.Quando insegno e vedo occhi sbalorditi e talvolta sognanti,Steg può confermarlo facendo da 2 anni i miei corsi,aggiungo immediatamente che:- Sono un carattere difficile,estroverso all’esterno e spesso malinconico ed insoddisfatto nel privato…non del privato. Detesto come il mondo procede e insegno ai corsi a volersi bene,rispettarsi,passarsi e non rubarsi la palla. Aiuto i giovani autori sebbene poi qualcuno mi rubi un lavoro….con ciò non voglio fare del buonismo tout court.
Credo nell’amore e ho creduto tanto alla Principessa senza mai tradirla nè con le parole e tantomeno con il corpo.
Due persone a me in qualche modo care per motivi diversi le creavano “problemi” ed io vi ho rinunciato, una non ha battuto ciglio, l’altra non ha fatto che domandarmi :-perchè la nostra amicizia scompare?Perchè non rispondi?
Lo feci perchè credevo che anche questo potesse dimostrare Amore lo feci perchè in quel momento era giusto così. Oggi ovviamente la principessa è andata ed ovviamente anche le altre due persone….perchè si sono sentite ignorate,scavalcate…non sò.
In Amore credo nel sacrificare un pò di noi stessi per darlo al rapporto,lo abbiamo fatto entrambi, forse dando all’altro ciò che non era necessario in quel preciso momento.
Steg ha scritto cose molto precise,Steg che è arrivata triste ai corsi proprio per la sua vita privata ed è tornata a sorridere perchè io ogni mercoledì oltre alle informazioni necessarie su tempi,diaframmi , davo la mia esperienza di vita come autore,come uomo pieno di idiosincrasie senza nascondermi,mostrando che LA FORZA DI UN UOMO è accettare le sue debolezze e dirne senza remore invece di farsi i pettorali e lanciarsi con l’elastico.
Qualcuno negli anni mi ha ferito,anche attraverso il blog insultandomi ed io non mi sono mai nascosto innanzi le mie responsabilità.
La principessa mi diceva che sbuffavo quando si proponeva d’uscire per un aperitivo….ed io aggiungevo che non bevendo alcol me lo menavo a stare ore ad un tavolino, poi passare ad un altro locale come può fare con i suoi amici…perchè l’alcol rende cordiali,disinibisce,invoglia a parlare anche quando la conversazione cala….la coca cola nò,la fanta no,l’acqua no…..
Nonostante ciò sono uscito con lei per l’aperitivo,da soli,con altre persone. Le ho presentato le mie amicizie e le ho condivise,lei non ha fatto altrettanto,conosco i suoi amici a malapena per averli incrociati per strada,5 parole e via….probabilmente con loro ha atteggiamenti e dinamiche differenti rispetto a quelle che ha con me e tali vuole restino. Del resto non si può condividere tutto.
Perchè non bevo? Perchè da 9 anni non tocco più alcol dopo aver appreso d’esser un etilista, etilista come tanti ce ne sono tra i musicisti che amo,tra i magistrati,professori,madri di casa,preti,impiegati,puttane e sbandati….non l’ho mai scritto NERO SU BIANCO sul blog, ma sempre tra le righe. Chi mi conosce più a fondo lo sa….chi cena da me o con me sa che servo il vino in tavola,la birra,il whisky o l’amaro ma non ne tocco.
Ecco io sono una persona così,ecco spiegato perchè parlo sovente d’infermo e paradiso,ecco perchè cito Dylan che dice CHI NON E’ OCCUPATO A RISORGERE E’ OCCUPATO A MORIRE….
Se posso aiuto chi come me un tempo è in difficoltà….
Anche a causa di ciò spesso ho momenti di malinconia, momenti in cui chi non è etilista si fà un bel cicchetto e sorride di nuovo per quell’oretta o due….IO NON POSSO FARLO PERCHE’ SE BEVO TORNO A VIVERE DI E CON L’ALCOL…..andatevi a vedere la mostra alla sala Sivori….perchè le belle foto le ho fatte tutte con la VODKA in tasca.Oggi le belle foto le faccio SOBRIO. Alcol,droga non aiutano nè fanno diventare ARTISTI…..ARTISTI LO SI E’ DALLA NASCITA O LO SI DIVENTA….lavorando e sviluppando idee, una Techne non riempiendosi di MERDA!
Quanto bevevo prima di smettere? Una bottiglia di VODKA al giorno più 5/7 Tennents sempre nella giornata e mediamente una bottiglia di Chianti risvegliandomi nel sonno (tra i rossi il chianti specie se fatto scaldare con chiodi di garofano e zucchero è un potente antidepressivo) malfermo che avevo. Nessuno mi ha mai visto crollare a terra,mai un coma epatico e molti dopo scoprendolo hanno commentato…:-cazzo non l’avrei mai pensato…ti vedevo bere qualcosa ma non immaginavo tu fossi un ALCOLIZZATO!
Come ho smesso? Preda di una crisi d’astinenza nel 99 ho meditato di volare dal 4 piano e farla finita….piangevo e tremavo….al mattino ho preso coraggio e telefonato agli ALCOLISTI ANONIMI….ed ho smesso immediatamente soffrendo una settimana l’astinenza fisica e per molti anni la voglia psicologica di bere…talvolta.
Quando la principessa è uscita dalla mia porta ho pianto MA NON HO PENSATO VADO A BERE…..bensì ho pensato ECCO SE NON AVESSI QUEL PROBLEMA POTREI PRENDERMI UNA SBRONZA.
Tanto tutto resta uguale….quando rientri alla base….lei/lui ti hanno lasciato….e continuano a non esserci.
Ecco perchè mi si vede poco IN PIAZZA DELLE ERBE…talvolta passo vado da Angelino Threegaio e bevo una Tonica…ecco perchè al mio compleanno festeggio da solo con la FANTA come ho fatto quest’anno con i miei allievi…
Ecco perchè ho sbalzi d’umore, non solo a causa di un eredità genetica, mio padre è ETERNAMENTE SCONTENTO.
Io sono felice quando faccio le foto, quando costruisco il mio mondo di fiaba,quando aiuto qualcuno che ha bisogno,quando mi addormento e mi sveglio accanto a chi amo….poco importa se IL PRINCIPE AZZURRO E LE PRINCIPESSE NON ESISTONO…..basta mettere il sogno a regola, commisurarlo alle nostre possibilità…..SE IL SOGNO E’ IRRAGIUNGIBILE DIVERREMO DEI FRUSTRATI SE IL SOGNO LO ABBIAMO COMMISURATO ALLE NOSTRE POSSIBILITA’&CAPACITA potrà divenire una realtà….da piccolo volevo far l’Artista e ci sono riuscito……sognavo anche una famiglia,dei bimbi e gli animali….di questo non vi è traccia oggi ma LA CASA c’è a GENOVA e pure IN CAMPAGNA…..il resto se realmente lo desidero, dovrebbe arrivare…nell’oggi a quanto pare è di nuovo sfumato….questo non significa che non possa accadere nel futuro, l’importante è CONTINUARE AD ESSERE SE STESSI, A SCEGLIERE LA VITA, AD ESSERE ONESTI COSTI QUEL CHE COSTI!
utente anonimo
dal sito del MENTELOCALE una ragazza chiede aiuto allo psicologo:
Ho 26 anni. Dopo più di sette anni e mezzo, ieri sera sono stata lasciata. Per telefono. Anche se lui non avrebbe voluto farlo in quel modo, io l’ho costretto a parlare.
Lui è sempre stato un lavoratore impeccabile e ha dovuto sopportare un padre che si ubriacava, fumava e di vedute alquanto strette, dei fratelli che ha sempre aiutato e che gli hanno negato il loro appoggio quando ne aveva bisogno, e infine… per caricare tutto lo stress accumulato, mi ci sono messa anche io.
È colpa mia se sono stata lasciata, lo so! Ho conosciuto un ragazzo in chat, col quale abbiamo iniziato una storia per telefono. Ci siamo incontrati e abbiamo fatto l’amore. Abbiamo continuato a sentirci per telefono: io sapevo che stavo sbagliando, ma non riuscivo a dire basta a questa storia.
Sapevo che avrei fatto del male al mio ragazzo e che me lo stavo facendo anche da sola. Un giorno il mio ragazzo mi ha accompagnato a fare un corso di formazione, e mentre io stavo seguendo la lezione lui, che era rimasto solo fuori ad aspettarmi, ha iniziato a curiosare nel mio telefonino (cosa che non aveva mai fatto prima di allora), e ha trovato un messaggio che faceva capire tutto.
Non voleva crederci, allora ha copiato il numero sul suo telefonino e ha chiamato. Io ho finito il corso, sono uscita, sono andata da lui e ho iniziato a raccontare quello che avevamo fatto durante la lezione. Lui era silenzioso, pallido in faccia, e con la pelle gelata.
Dovevamo aspettare mio fratello che venisse a prenderci, e nel frattempo cercavo di capire cosa avesse… ma nulla.
Mio fratello è arrivato e siamo andati a fare un po di spesa. Ho preso il telefonino per fare uno squillo all'”altro” e dopo pochi istanti è arrivato il mio ragazzo e mi ha chiesto a chi stessi telefonando.
Io logicamente ho detto una bugia e ho risposto: «ad Antonella. Perché?». Lui ha controbattuto: «Ad Antonella o Antonello?». Mi è caduto il mondo addosso. Lui ha iniziato a dire che voleva tornare a casa, che sperava non fosse vero quello che era successo e invece aveva avuto la conferma. Allora ha preso il telefonino e lo ha chiamato. Gli ha detto di tutto e di più, anche che io sarei stata tutta sua, perché lui non mi voleva piu.
Siamo usciti dal negozio, io piangendo e lui infuriato: si stava sentendo male. Da quel momento in poi è iniziata la nostra fine.
Lui si era messo di buona volontà per cercare di lasciarsi alle spalle tutto, ma non era più lo stesso… non solo con me, ma con chiunque gli stesse vicino. Da circa un mese si faceva sentire sempre meno, mi cercava sempre meno. Fino a ieri, quando per telefono gli ho chiesto di dirmi cosa stesse pensando. L’ho dovuto costringere, ma alla fine mi ha detto che non ce la fa più a fingere che non sia successo nulla, che lui è cambiato, sta male, che è lui ad essere il problema.
Mi ha lasciando dicendo che forse è meglio se per un po’ non ci vediamo, rimaniamo in contatto come se fossimo amici, ma che piu nulla sarà come prima.
Ha detto che ora Deve capire cosa fare, che ho tradito la sua fiducia, che ero l’unica persona di cui pensava di potersi fidare e che adesso è rimasto solo.
Poi tra lacrime mie e voce spezzata sua, abbiamo chiuso. Ecco tutto. Ora chiedo a lei cosa posso fare. Sempre ammesso che ci sia qualcosa da fare. Lui è la mia vita e non riesco ad accettare il fatto di perderlo a causa di un mio sbaglio inutile.
Grazie.
Lei chiede aiuto… ed io non posso non rispondere alla sua richiesta. Ma “aiuto” per cosa? Essere lasciati al telefono non è certo una bella cosa, ma come lei stessa spiega, è stata quasi lei a spingere perché così avvenisse.
E comunque, a parte il modo, essere lasciati è comunque un momento difficile. Ma lei stessa ha fatto molte cose per fare sì che questo accadesse. E quindi, leggendo la sua lettera, ricca di descrizioni, sembra quasi che sia accaduto proprio quello che lei, o almeno una parte di lei, voleva che accadesse e, mi scusi, non posso credere che lei non se ne sia accorta già da sola.
Adesso ,però, lei è in crisi, in lacrime e chiede aiuto. E sembra che sia una parte di lei che chiede aiuto (e perdono e comprensione) per quell’altra parte che, invece, non era contenta di questa situazione. Poi cita una frase che credo di avere già sentito troppe volte: “lui è la mia vita e non riesco ad accettare il fatto di perderlo”, ma proprio perche l’ho già udita troppe volte, detta da troppe persone, in troppe storie simili, e ormai, in queste occasioni, suona più come un epitaffio di circostanza che non come un genuino sentimento.
E dunque torniamo all’aiuto, che credo non potrà essere altro che starle vicino a farla riflettere che forse questo “lui” non era, in realtà, tutta la sua vita e che, in questo senso, lo aveva già perso da molto tempo, o meglio scoprendo che nella sua vita c’era bisogno di altro e che, già da tempo, non era poi così importante per lei.
O forse che, sì, per qualcosa era importante ma forse non così tanto importante per tutto. Dunque credo che cercherò di aiutarla a pensare che, invece di disperarsi ci sarebbe da fermarsi a guardare l’orizzonte e cercare di capire. Di capire cosa c’è, davvero, dentro di lei. Perché “la sua vita” è quella che la aspetta, da domani. E bisogna che arrivi ad avere un’idea di quante anime esistono dentro di lei e di come fare perché si tengano tutte per mano.
E tutte assieme siano soddisfatte del “lui” che ha al fianco. Ora, mi sembra che sia chiaro che questo dei “lui” non è il vero problema, ma è solo un riflesso, il vero punto della situazione è che a 26 anni è tempo di scoprire e rivalutare dentro di sé una nuova “lei”.
E questa nuova “lei” quando dice “è colpa mia” dovrebbe capire che bisogna togliere la parola “colpa” e ammettere che a lei questo rapporto non andava più bene e cercare di capire, senza barare, perché non andava e non già di chi era la colpa. Mi permetto di dire che a volte la sua lettera sembra quella di una bambina che si scusa con i genitori per aver rotto un vaso “a cui teneva moltissimo”.
Ma qui, ora, non stiamo parlando di questo e sarebbe anche utile capire come mai si sente in dovere di scusarsi e voler ammettere a tutti i costi il suo sbaglio come se dovesse giustificarsi per le sue scelte che in realtà ricadono principalmente su di lei. È lo stesso discorso di quando dice uno “sbaglio inutile”. Sbaglio? Inutile? E se invece fosse proprio il risultato giusto di una sua volontà? Una volontà che lei cerca di nascondere anche a se stessa? Sono sicuro che varrebbe la pena che lei ci pensasse su, anche perché non credo che le sarei di aiuto nell’accettare che veramente tutto questo sia frutto di un – piccolo, sciocco casuale- sbaglio inutile.
E per questo, se di aiuto lei ha bisogno, credo che questo sarà nel senso di darle una mano per sentirsi più libera e più sincera con se stessa, perché è solo con con questa conoscenza delle proprie pulsioni (anche di quelle non del tutto limpide) che lei può sperare di superare questo momento per cercare un nuovo rapporto in cui stare bene, prendendo su di sé la responsabilità delle sue scelte, sia nel bene che nel male.
Non saprei dirle se con questo “lui” o con un altro. Ma sicuramente con una “lei” più grande.
Spero di averla aiutata. Davvero.
gioeco
L’unica cosa che posso aggiungere è una rettifica. L’aggiungo perchè
fino al 1999 sono stato un analcolizzato d.o.c.
Un non etilico fa parte della stragrande maggioranza che beve bibite gassate da mattina a sera, persino a colazione.
Pertanto la rettifica è:
Se è vero che l’alcol rende cordiali,disinibisce,invoglia a parlare anche quando la conversazione cala….la coca cola,la fanta, la sprite e tutti i mix (fantacolasprite etc etc. ) l’acqua gassata anche…..
Questo per dire che tutto può essere dipendenza, noi esseri umani siamo fatti per la dipendenza da e verso il prossimo soprattutto in amore, almeno stando all’anatomia dei genitali, uomo-donna-donna-uomo-uomo-donna che sia.
Ma andando nel profondo la natura ci spinge all’incontro senza però ricordarci, annebbia com’è dalla ragione, che ai tempi della caverne tutto veniva vissuto sulla base dell’istinto.
Certe sere penso che le persone leali siano quelle che riconoscono di non essere fatte per la convivenza.
Perchè ?
Perchè il senso d’autostima è forte e non ha bisogno dell’amore per calmare paure, placare impellenze, lavare e stirare mutande, calzini e tutto l’ambaradam a seguire.
Poi quando quelle sere passano, analizzando bene la riflessione mi convinco del fatto che chi, in amore, non dà amore probabilmente non è ha dentro e pertanto cerca sempre di rubarne un po’ dal prossimo suo.
‘Tristess’
Cordial-mente
Giovanni
utente anonimo
….chi sarebbero queste due persone, scusa??? non ti ho MAI e ripeto MAI negato di sentire, vedere, mantenere un’ amicizia con persone che fossero tue ex fidanzate, amiche o altro ancora, nè tantomeno ti ho mai indotto a prendere una tale decisione.
Avrei preferito confrontarmi in modo diretto e soprattutto privato al quale bada non mi sottraggo. Inevitabile per te, data l’indole, di esternare il tuo dolore, comprensibile, giustificato… ti ho chiesto solo un pò di tempo.
Trovo ingiusto da parte tua, che sempre hai affermato di promuovere azioni di ESLUSIVITà nei miei confronti, (per usare un termine a te tanto caro; sapendo inoltre quanto io sia una persona introversa e riservata), sbattere così pubblicamente la nostra vita privata, intima. Ti ho chiesto una pausa e tu me l’ hai concessa tuo malgrado, lo so, perchè ho bisogno di capire, (scelta immatura hai detto) ho cercato di spiegarti il mio stato d’ animo, il sentirmi confusa, per arrivare a prendere una decisione, forse dolorosa, nel pieno rispetto di ENTRAMBI per non ripetere errori commessi in passato. perchè AMORE dovrebbe includere anche il reciproco rispetto, no?? Hai urlato,ti sei opposto sbraitando, manifestando solo con rabbia il tuo punto di vista, anteponendo come al solito la tua persona, le tue giuste ragioni; senza neppure provare a comprendere la mia sofferenza, quanto mi sento combattuta nell’ operare una scelta; (perchè tu nonostante tutte le tue buone intenzioni e belle parole che scrivi e dici, in cui sicuramente credi, non vuoi realmente fermarti ad ascoltare, a comprendere). Affermi di non aver ricevuto troppa chiarezza, ma tu l’hai voluta sentire, me ne hai dato l’ opportunità??
Eri un alcolizzato. Hai smesso di bere grazie alle tue sole forze, alla tua grande determinazione e all’ amore che provi per la vita, ma forse i problemi che ti hanno portato a fare un tempo questa scelta sbagliata, ancora non gli hai risolti. Sto male anch’io, nutro sensi di colpa e piango ogni giorno per la sofferenza che questa scelta comporta, ma credo che sarebbe ipocrita e maggiormente sofferente per tutti e due far finta di niente vivendo una vita e un rapporto costruiti sulla menzogna e su falsi sentimenti.
Sono arrabbiata in questo momento e anche molto amareggiata dalla poca sensibilità che stai mostrandomi, benchè spero e penso tu sappia dentro di te quanto amore io provi comunque nei tuoi confronti.
inutile che mi firmi chi sono lo capisci
gioeco
Che Voi due possiate anche litigare può essere logico, è nell’ordine naturale delle cose però credo il litigio vada vissuto dando ascolto anche a chi condivideva il vostro amore da vicino (in casa).
Spesso nei giorni no dei litigi mi metto ad osservare foto su foto dei momenti più felici.
Mi aiutano ad avere idee più precise su di un processo di crescita che non sempre avviene in maniera eguale, questo perchè se è vero che per molti amore è lasciare il prossimo amore nostro libero di esprimersi è pur vero che il rischio di ritrovarsi conviventi con la solitudine si fa ancor più alto.
Soprattuto quando l’amore è vissuto a tre, ossia con la presenza di un bambino/a.
Oggi mio figlio ad esempio ha pianto della mia tristezza involontariamente esternata costringendomi così a risalire dal fondo in cui ogni tanto fuggo.
Le motivazioni dell’amore sono l’ombra/il dono più bello dell’amore che proviamo dentro.
In bocca al lupo.
E.. state serenei se potete.
Con affetto
Cordial-mente
Giovanni
albertoterrile
Una telefonata lunga e serena nei toni, fatta stamane dopo avere letto ha chiarito certi fraintendimenti di senso. Spesso la parola scritta nasconde il modo in cui la si può dire,se sussurrata,urlata o detta tra i denti….nulla di questo.
Ho scritto una fiaba vera e ho risposto nei commenti come Alberto T.mentre nel racconto potevo essere visto come una sorta di Peter Pan (non nel rifiuto dell’età…ma nella lievità dell’essere).
Per certo nell’esternare che mi è proprio non desideravo finire come Sandra Milo che urlava :- Cirooooooo!
Ho usato lo spazio che mi è proprio,il mio diario per raccontarmi senza particolari mitologie. Da anni questo è il mio confessionale, la mia terapia e non biasimo chi non riesce ad esternare come me il perchè ed il percome.
Nel rispetto di Miriam uscirò in punta di piedi da questo post tornando a raccontarmi con immagini e parole come sempre ho fatto.
Avevo una principessa come la Preghiera di Carne le ho scritte ispirato da lei, come ho fatto in quasi 5 anni con tante immagini che raccontano entrambi. Ho saputo che entrambi gli scritti sono stati “girati” ad altrettanti lei/lui e questo mi ha fatto piacere, come le volte in cui ascoltando un testo o una musica ho pensato ……vorrei averlo scritto io.
albertoterrile
LA PREGHIERA DI CARNE
La seta dei polpastrelli sfiora la tua epidermide mentre con gli occhi chiusi ascolti il fruscio quasi impercettibile che si produce. La tua mente amplifica quel suono inondata dalle sensazioni assorbite dai centri nervosi. Continuo a muovermi come se leggessi in braille le tue più sottili emozioni. Le mie mani hanno dita affusolate che premono le pieghe della tua carne. Lambisco ogni orifizio. Avverto soffermandomi, il tepore del tuo respiro che sfiora i polpastrelli fuoriuscendo dalle labbra. Mi trattengo ancora e incontro la porcellana dei denti ed infine la punta della tua lingua. Non ho il tempo di comprender la voluttà del tuo fare che mi ritrovo incapace di intender null’altro se non il tuo essere.
Rapisci alla tua bocca le mie dita, le succhi come un bambino che è avido di latte materno.
Scendo lieve e continuo a sfiorarti. Sei un essere che muta di continuo e assume le forme, le più diverse. Sai di vento. Sei uno stagno limpido punteggiato da ninfee.
Sei una preghiera fatta di carne.
Entro dolcemente in te, mi lascio assorbire dalle tue mucose. Assecondo lo spasmo che concepisci e mi stempero nel tepore che sei.
utente anonimo
“E’ la morte, è la morte
E’ la vita, è la vita
Questo è l’uomo con molti capelli sopra di me
Che mi ha permesso di vivere
Io salgo verso l’alto un passo dopo l’altro
Verso il sole che splende”
“Kia Kaha” …sii forte…Fratello…
Il Semi-Lungo
albertoterrile
Amo la montagna perchè mi si pone innanzi,mi dimensiona e mi esorta a salire verso la vetta. E’ faticosa, come la vita d’ognuno di noi. Tendere verso l’alto significa lasciarsi indietro quanto è superfluo. Non si può salire se troppo pesante è lo zaino. L’orizzontalità è il letto su cui si giace. Non mi piace restare immobile aspettando un domani che sia migliore dell’oggi. E’ necessario percorrere il sentiero che abbiamo scelto noncuranti di chi ci sorpassa. L’importante è tenere il passo, contando sulle nostre forze, senza cercarle in chi talvolta ci lascia credere d’esser disposto ad aiutarci….
Non invito alla diffidenza verso il prossimo , non credo al Superuomo , credo nelle risorse personali che nascono dall’esperienza della vita.Quanto ci accade fa parte di un disegno che a malapena c’è dato intendere. Dall’alto vedremo ogni cosa ricondotta alla sua reale misura.
albertoterrile
I miei Angeli provano ad andare verso l’alto e “staccano” di poco il terreno. Quando ho concepito questo lavoro ho scelto di parlare come ogni buon autore di me,del mio sentire,del mio tendere verso l’alto e della difficoltà che ciò comporta. Ecco perchè i miei Angeli sono tristi e malinconici, così umani, così legati al terreno e alla sicurezza che può suggerire.Poi il suolo s’apre e cede e allora le nostre sicurezze si mostrano per ciò che sono…..illusioni di stabilità e di equilibrio.
suryamukhi
Eccomi qui a leggerti dopo molto tempo (mi son trasferita un po’ fuori dalla città e ho difficoltà di collegamento)…
Mi spiace per quello che sta accadendo. Ciò che fra voi è nato e cresciuto resterà sempre vostro. Il dolore di oggi sarà cancellato dal tempo.
“Dopo un po’ impari la sottile differenza tra tenere una mano e incatenare un’anima. E impari che l’amore non è appoggiarsi a qualcuno e la compagnia non è sicurezza.”
[da “brodo caldo per l’anima”]
Sto imparando a mie spese che tutto nella vita cambia, che nulla resta per sempre uguale..ed ogni cambiamento porta con sè dolore, sofferenza ma in fondo c’è la luce, quella Buona Luce che un tuo augurio di fine anno di 2 anni fa mi ha fatto conoscere. Quella Buona Luce è dentro di te, ma tanto questo già lo sai.
Nell’attesa di vederti al workshop, mando a te un abbraccio…ed uno anche alla Principessa…
Grazie Alberto.
albertoterrile
Monica, mi offri spunti.Infatti non è mai stata mia intenzione incatenare anima alcuna, accompagnarla semmai,non sono nè maestro nè bastone per salire la vetta….
Purtroppo la mente costruisce gabbie che non esistono e nel mio caso, l’altra metà della mela ha immaginato ed avvertito limiti che non io, ma lei aveva messo forse inconsciamente.
Io ho chiesto chiarezza e lumi quando le luci e le voci si facevano confuse….ho posto domande quando la fiducia era andata via a braccetto con l’egoismo di chi non “riesce a dirti la realtà delle cose”.
Ho luce dentro per rischiarar la mia strada,luce per rasserenare chi mi ascolta a scuola….ma non sono la luce nè vorrei aspirare ad esser per parafrasare un immaginario collettivo alquanto inflazionato LA LUCE DEI TUOI OCCHI, LA LUCE NEI TUOI OCCHI.
suryamukhi
Ed è proprio a quella luce che facevo riferimento, quella che abbiamo dentro e che ci permette di illuminare la ns strada e rasserenare chi ci sta vicino (per usare tue parole).
La mente, troppo spesso, è il nostro peggior nemico…e costruisce gabbie, muri, illusioni che solo con molta fatica ed impegno possono essere eliminati. Il dialogo sta scomparendo, e non solo quello con gli altri, ma anche quello con noi stessi…pochi riescono veramente a conoscersi e quando ci riusciamo all’inizio è sofferenza.
utente anonimo
Ciao Alberto, è la prima volta che ti scrivo qui ed é davvero buffo che lo faccia in questo post…anzi, a dire il vero mi sembra un po’ di fare violenza ad essere qui….
Anche se tendenzialmente sono una persona poco comunicativa (ed é per questo che uso la musica per farlo…) ho sentito da subito una grande simpatia nei tuoi confronti. Questo blog l’ ho scoperto ora per caso, dopo l’ultimo incontro di chiacchere-neutre in autobus, e non può che far crescere la simpatia (e la stima per il fotografo, diamine!, per quel che può valere). L’ aspetto buffo sta nello scriverti su questo post nel momento in cui sto cercando, per ora invano, di annaspare fuori da una perdita sentimentale *gigantesca* anche io. Che dire, improbabile che leggerai questo commento vista la data, in caso accadesse, sappi che sono molto ammirato dalla tua sensibilità, che si esprima in forma di immagini o meno. tutti gli auguri possibili.
Matteckett
albertoterrile
Caro Matteckett,
leggo invece e ti ringrazio per l’empatia nei confronti del mio viver le cose della vita provando a mostrarne il lato creativo e poetico. Spesso le cose hanno una scorza diversa e si presentano attraverso quella lucidità che crediamo sia la “nostra ragione”. Alla ragione preferisco una regione intesa come luogo fantastico ove poter vivere e risiedere attraverso un “azione” immaginale. Credo che un gesto poetico sia in grado di elevarci rispetto all’orizzontalità di un vivere che perde ogni giorno di significato. Io abito quella regione e il fatto di volerla difendere ad ogni costo spesso genera invidie,incomprensioni e dubbi.
Ognuno di noi ha una missione nella vita…io oggi cerco di restituire il bene che ho ricevuto inteso come Amore, come talento….e cerco di farlo attraverso la naturalezza del mio agire che spesso viene frainteso come un incapacità nel trattenere per sè ogni seppur minimo scampolo di vita.
Non ho paura di mostrarmi per quel che sono, di vivermi accanto,dentro e fuori.
Mi spiace se qualcuno ha pensato che io manchi di pudore, di rispetto o di una morale.
Spesso coloro che stanno nascosti sono le persone da temere e tenere d’occhio!!!
Ora caro Matteckett andrò a sentirmi alcuni dei tuoi assoli on line!
A presto….forse sul 17,ognuno di corsa per la propria vita!
utente anonimo
Beh…pudore…parola interessante per uno che mescola la totale mancanza alla timidezza…
Mettiamola così, il pudore e il celebrare la vita vanno difficilmente insieme, o almeno é quello che pare a me, adesso. E in molti casi, hai proprio ragione, il nascondere la propria vita interiore é un segnale un po’ inquietante…Mi piace quello che dici, restituire quello che si é avuto con il proprio talento, grande o piccolo che sia, c’é grande rispetto in questo. In qualche modo, come forse fanno tutti quelli che ne hanno minima consapevolezza, cerco di lasciare qualcosa dietro di me, e credo fino ad ora per egoismo, per paura del vuoto, chissà. C’é voluto un dolore grande per imparare che l’ arte può essere un regalo da lasciar volare, o un regalo che si può fare disinteressatamente, senza voler niente in cambio, o anche un piccolo ,umile,seme gettato nel vento…
ah….lascia stare gli assoli, che se anche facessi quelli più belli del mondo mi interesserebbe poco…..”all that I have is this music, that’s coming through me…” :-)
alla prossima
M
albertoterrile
Non so quanto egoismo sia lasciare dietro di se tracce….o perlomeno amo questo tipo d’egoismo, perchè troppi lasciano dietro solo MACERIE e questo non è bello!
utente anonimo
E invece l’ incredibile, l’ insperato, la cosa meno probabile su questo pianeta é improvvisamente accaduta, e sono ancora stupefatto….d’improvviso, dopo un anno, in qualche modo l’ ho chiamata ed é tornata…mamma mia la vita…
albertoterrile
Infatti caro Matteo vi ho visti assieme questa sera alla Sivori mentre montavo PERCORSI MAGICI la mostra che curo per i miei allievi….
da domenica anche on line su
http://www.percorsimagici.net (grazie a Marinella e Roberto che hanno accolto le mie suggestioni traducendole nel linguaggio del web)
utente anonimo
Vedi..io credo che ognuno di noi abbia un grande amore, quello con la A maiuscola, non è detto che sia lo stesso per entrambi. Forse lei lo era per te..tu non per lei. Chissà cosa accadrà col tempo, spero capisca che eri tu il suo grande amore e che ti ha dimenticato e perso prima di saperlo. Cosi spero che il tuo grande Amore invece arrivi..più avanti..e ti scaldi il cuore per sempre con lo stesso calore, profondo, che possiedi tu quando ti apri e togli la corazza, lo scudo protettivo che ti porti addosso, sul petto, fin da ragazzo.
Se uno dei due, nel momento in cui non si viaggia più sullo stesso binario, non rallenta la corsa o la accelera per non perdere l’altro..allora pur dolorosamente è meglio perdersi…e lei è bene che cammini da sola adesso..
Mariatelodicevo