Varie
LARRIO EKSON www.larrio-ekson.com
“Per il corpo ammalato occorre il medico, per l’anima l’amico : la parola affettuosa sà curare il dolore”( Menandro )
Nella vita ci sono dei tracciati prefissati, esiste un progetto che è costruito singolarmente per ognuno di noi e del quale dobbiamo imparare a fare esperienza. Avete mai osservato come spesso non si riesca a raggiungere un obbiettivo che ci eravamo prefissati e per il quale ci siamo dedicati con tutte le energie, mentre qualcuno senza il minimo sforzo e senza aiuti (partitocrazie,mafie etc) finisce a conseguire quello che avremmo voluto fosse il nostro risultato? Stò imparando ad accettare questa cosa, cerco di guardare un pò più lontano rispetto al mio solito e provo ad attendere i frutti con fiducia. La vita è molto breve e non mi và di guastarmela nell’affanno per il superamento del prossimo, nello sgomitare per affermare sub partes il mio pensiero: la situazione politica mondiale è figlia di questa logica cieca e il mondo che stiamo vivendo è la risultante di questo “gioco di potere”. Nel 1991 attraverso Luisa Casiraghi una coreografa con cui lavoravo riuscii ad avere un incontro con Larrio Ekson che desideravo ritrarre. L’avevo visto danzare come partner di Carolyn Carlson alla fine degli anni 70 quando ero costretto ad accompagnare mia sorella, di due anni più giovane a teatro….Durante la sessione di ritratto parlammo molto, io in un malfermo inglese e lui allo stesso modo in un italiano sgrammaticato. Il terreno della parola fù certamente quello che azzerò i livelli, lui etoile della danza ed io giovane autore che tentava di metter a punto il suo “credo fototografico”. Scoprimmo delle affinità di pensiero, ed un amore incondizionato ognuno per il proprio lavoro…per quella “missione in terra” che ci è stata consegnata nelle mani, assieme a dei talenti. Tutti abbiamo delle doti, e dobbiamo adoprarci per farle fruttare, non in termini meramente economici, ma per poter essere realmente autentici, questo è ovviamente nuovamente in disaccordo con l’attuale logica che ci vuole come efficenti macchine per profurre lavoro e denaro. Parlammo e realizzammo i primi ritratti. Il mio stile che per certo era ancora non così definito lo conquistò egualmente, divenimmo amici ed ogni incontro successivo ebbe per testimone un grappolo di immagini. Ovidio diceva: Molti ti saranno amici finchè sarai felice, ma quando verrà il brutto tempo,resterai solo. Quando iniziò una mia grande crisi nel 1993 Larrio fù molto pragmatico con mè e mi disse testualmente :- Alberto you have to turn the page……vieni a stare per un pò a Parigi. Così feci. Alloggiai in boulevard de Clichy, non pagavo affitto grazie a Larrio. In quel periodo inventai gli Angeli, appresi il francese che oggi parlo grazie ad una bimba senegalese che aveva voglia di perder del tempo con ” quell’italiano” che stava al 4 piano ed altro ancora. Larrio è entrato nella mia vita con tutto il suo bagaglio multietnico ( è un coacervo di razze incredibile) con l’energia e la sua simmetria di forme, con la bontà e generosità tipiche di un vero amico. Un giorno potrei divertirmi a pubblicare un libretto con i deliri fotografici che abbiamo fatto e che continuiamo a produrre nei rari momenti che la vita e il lavoro ci permettono.
2003 al ristorante
1991 improvvisazione
2003….alla Tarantino di Pulp Fiction
L’angelo del 2003 fatto con Larrio e Miriam in un afosa mattinata genovese.
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