Varie
Foto: © Alberto Terrile eccetto le due in BN con Hammill di R.Lanza
http://www.discoclub65.it/
La mia passione/acquisto per la musica comincia grazie a mio cugino Sergio Fallani che mi regalò alcuni suoi Long Playing nel 1972: Jethro Tull, Deep Purple e Grand Funk. Possedevo già delle musicassette da anni, e qualche 45 giri ma …quelle copertine che s’aprivano….il suono e l’odore di quei vinili divennero una sorta di marchio che mi avrebbe perseguitato poi nel tempo. Assieme ad un mio compagno di merende, Maurizio Vassallo, trascorrevamo interi pomeriggi prendendo il bus e andando in centro da Disco Club a prenotare dischi in uscita o a comperarne di repertorio. Era un rito che oggi appare Vintage nel trionfo del download sfrenato di intere discografie che vanno a stivarsi in hard disk sempre più potenti.
La vera pacchia per me però iniziò col 1975 e l’iscrizione al liceo Artistico Nicolò Barabino….poche centinaia di metri in su, verso via XX Settembre, rispetto a Disco Club. Chi ha fatto quella scuola sa che si usciva alle 14,30 pertanto ci si portava a scuola del mangiare: panini, o contenitori con riso,la frittata etc. Convinsi mia ,madre a darmi i soldi affinché potessi comperarmi il panino, mangiavo poco ed ero inappetente,pertanto ogni sforzo rivolto ad invogliarmi verso il cibo era ben accolto. Dato che come ogni adolescente che si rispetti, facevo esattamente l’opposto di ciò che sarebbe stato gradito a Mamma e Papà, cominciai ad metter da parte le quote panino, divorando quello del mio compagno di banco (Nicola Bucci) che arrivava a scuola con due spianatine al prosciutto. Quando la cifra era raggiunta, appena uscito da scuola entravo diretto da Disco Club e acquistavo ciò che mi serviva….ricordo The Madcap Laugh di Syd Barret, Ummagumma dei P.Floyd,Togetherness di Don Cherry e Gato Barbieri, the Quest di Sam Rivers e altro ancora.
I ragazzini era terrorizzati dal terribile Calderoni ( un tempo c’era lui oltre a Gian) quest’uomo era uso pigiare un pomello che emetteva un tremendo squillo e illuminava una scritta luminosa per ammonire gli astanti di lasciare le borse vicino alla cassa…perché i ragazzini d’oggi rubano i cd, ma quelli d’un tempo….beh allora rubavano i vinili…provate ad immaginare nascondere un oggetto di 31 cm per 31 cm…ecco perché esistevano gli Eskimo e non solo le cose attillate negli anni settanta.
Più o meno in quel periodo acquistai la mia copia di Godbluff dei Van Der Graaf Generator poi corsi a vederli in pomeridiana (c’erano due concerti, uno il pomeriggio e l’altro la sera) al Teatro Genova che oggi è noto come Blue Moon, vicino alle carceri. Fù il mio primo concerto….e quando molti anni dopo mi trovai a ritrarre Peter Hammil come documentato dalle due foto in bianco e nero di Roberto Lanza, gli raccontai di quel negozio Disco Club e della mia copia acquistata lì…al tempo del loro tour. Potrei dire che quel feticcio mi ha portato fortuna, con Peter Hammill è nata un ‘amicizia, c’è una corrispondenza via mail, fu lui ad invitarmi a Brescia con i VDGG riformati….chiedi di Wiff, ha i pass per te…fotografa tutto quello che vuoi….e dopo il concerto mi disse pure “MILLE GRAZIE”
Poche settimane fa scrissi a Peter H. dicendogli le mie impressioni sul live della R H Hall Real Live, così come feci per “Present”…. lui sa che io compero tutti i suoi dischi ancora in quel negozio dei tempi passati….se lo facessi direttamente attraverso il suo sito avrebbe un guadagno maggiore….ma credo che abbia compreso che il mio è un gesto d’affezione e anche poetico verso quel piccolo negozio che continua ad esistere dal 1965 nonostante debba relazionarsi con realtà imprenditoriali molto più vaste in termini di metri quadri. Disco Club è come il profumo dei croissant di Proust…..ma l’attenzione da parte di Gian (Balduzzi) viaggia a 360° quindi le vecchie e le nuove tendenze………non è quindi un caso che tutto ciò che di vero e nuovo nel rock passa a Genova dal vivo succeda grazie a mat http://www.disorderdrama.org/ ……e il soggetto in questione, che è spesso in negozio non è assolutamente un ultraquarantenne…..ma molto,molto,giovane.
A buon intenditor poche parole!
11 Comments
willa
Ummagumma dei P.Floyd……. :-)))))))))
Io lo facevo per i libri…. avevo l’esperimento di italiano e storia dell’arte come prima classe, e siccome poi alla fine i temi proposti erano gli stessi anche per le altre classi, preparavi i temi e li vendevo! (rido) !!! Hanno sempre avuto il sospetto, ma non mi hanno mai accusata :-)
Cmq, tra il vinile e il cd c’è l’abisso :-) Idem per le pagine stampate.
un bacio, Willa
utente anonimo
Odore di polvere, il grigio sui polpastrelli.
Cercare dischi fra gli scaffali in cerca delle immagini, dei colori, dei suoni da desiderare. La stessa strada di sempre, quella del ritorno sempre troppo lunga rispetto a quella dell’andata.
Rischiare di finire sotto per leggere per scartare il tutto e leggere i crediti senza rovinare nulla, adesivi e bollino SIAE inclusi. Prendere l’autobus e non trovare mai posto per sedersi un attimo e guardare in santa pace le foto, annusare meglio l’involucro.
Fare chilometri e chilometri,per andare e venire dal negozio fuori porta, leggere per caso un nome capace di diventare fiamma dentro l’animo.
Per me acquistare dischi ha significato sempre tutto questo almeno fino al giorno in cui tutto è diventato asettico.
Non un filo di polvere, non un negozietto, da ieri ad oggi ne ho contati 100 di negozi che hanno chiuso per lasciar lo spazio per la plastica che gira adesso.
100 negozi incluso quello sulla Prenestina, ai confini del quartiere di Centocelle, lo stesso di Baglioni ed anche un po’ il mio almeno per frequentazioni, dove c’erano i proprietari dell’etichetta “Via Veneto Jazz” grandi appassionati giust’appunto di Jazz ma anche di Beatles uno strano connubio ma che non li ha poi salvati dalla chiusura.
Ricordo ancora quelle 6 mila lire per i 45 giri e poi quellle 12 mila lire per gli Lp che sapevano di magia.
Magia che nell’arco di un ventennio si è trasformata in utopia.
Forse è per questo che oggi gli artisti che amo, che preferisco ho bisogno di seguirli da vicino, perchè da tutta quella plastica non mi arriva più niente.
Quando tocco una ristampa non sento più il peso della fatica, della meticolosità artistica.
E provo la stessa arsura che sa darmi una bevanda sintecica come la Coca-cola, che tra le altro cose ho smesso di bere oramai dal mio anno zero.
Mi fermo qui altrimenti divento nostalgico….
Cordialmente
Giòeco
Scusate se non rileggo
suryamukhi
Disco Club :-))))
L’ho conosciuto grazie a te. Non essendo genovese, quando venni a vivere in questa città 6 anni fa, compravo la musica da Ricordi…ma ero abituata al negozietto spezzino (che ora non c’è più) dove andavo e passavo lunghi momenti a cercare trai vinili o a chiedere al tipo dietro il banco che sapeva TUTTO.
Tu mi hai consigliato di andare da Disco Club…e lì ho preso il primo cd di Piers Faccini e da quel momento quando ho voglia di musica vado lì…Gian è davvero unico: basta dargli un indizio, nome dell’autore, alcune parole del titolo dell’album, e salta fuori ciò che stavi cercando e non ricordavi.
Odio scaricare musica dal web…non possiedo un MP3…ho veramente pochissimi cd masterizzati…per me la musica come i libri “devono ” essere originali!
Un abbraccio e vado a vedere il sito di Disco Club.
ciao
utente anonimo
ciao it. Grazie al tuo scritto sul mitico Disco Club ho fatto un tuffo nel passato. Ricordo perfettamente il periodo quando si faceva a gara ad arraffare dischi nascondendoli in ogni dove. In questo senso il mio negozio preferito si trovava proprio sotto casa tua. Invece da Disco club si andava per comperare in quanto la sorveglianza come diveci tu era di un certo spessore. Mi ritornano in mente glia anni del punk con gli album dei Dead Kennedy’s, dei Crass etc.; poi arrivarono gli anni del metal e mi ricordo che Gian mi consigliò un gruppo emergente semisconosciuto che rispondeva al nome di METALLICA. Ma ciò per cui ringrazierò per sempre Gian fu l’acquisto in vinile dell’albun ANIME SALVE del Faber che oggi pare valere una fortuna. Ciao it, ce lo vediamo. Fester
albertoterrile
Caro Fexter….ho capito dove rubacchiavi….ora lì c’è uno studio Fotografico.
Come dicevano gli who….Long live rock….
…e anche tutto il resto!
gioeco
Improvisamente mi sento un pesce fuor d’acqua anzi fuor di blog.
Non ho mai sottratto un disco impropriamente.
;+)))
Cordialmente
Giòeco
suryamukhi
Gioeco, siamo due pesci fuor d’acqua…
neppure io ho mai sotratto un disco impropriamente…e come dicevo, nessun download da internet e poche masterizzazioni, e per quelle poche mi sento un po’ a disagio.
ciao ciao
albertoterrile
L’unico disco rubato fù un vinile di soundtrack Ascensore per il patibolo di Miles Davis ad una festa nel 1981…mai nei negozi…io poi fui più volte derubato da amici…..tranquilli!!!!
utente anonimo
….Gian è una persona di una competenza mostruosa…un incrocio somatico tra Brian Eno e un impiegato, ma cosa non conosce,cosa non sà consigliarti…e se una cosa non gli piace, non la compra e non la vende. Per questo è unico e attendibile rispetto a chi è solo commerciante!!!
utente anonimo
Ciao Alberto, era un po’ che non passavo di qua e ci sono ALCUNE GRADITE SORPRESE…! Ai tempi miei al Barabino il tempo pieno non c’era, ma Disco Club sì, ed è lì che ho comperato Chamaleon nel novembre del ’73. Ma non ho una bella dedica come te. Pazienza, sarà per il prossimo concerto. E le due foto con Peter dove sono state scattate? A Gardone c’ero anch’io, appostata tra le colonne per fotografare, senza permesso, la prova degli strumenti alla luce della sera incipiente. Ora quelle foto faticano a restituirmi il ricordo della gioia del previlegio, l’emozione dell’attesa e il profumo dei fiori. Per quest’estate niente Trio in Italia.
Ah…! e c’ero anch’io anche al concerto del pomeriggio al Teatro Genova, il 29.11.1975 (ma senza macchina fotografica, mannaggia).
A presto,
LauraS.
albertoterrile
Cara LAURA S:
Allora io e Peter H.siamo a Sarzana prima di un suo concerto in solo…..al prossimo concerto….o tra il pubblico o nel backstage!!!!